venerdì 14 agosto 2009

NUOVO SITO DI CALCIO INGLESE!

Questo blog ha cessato l'attivita'... ora esiste un intero sito tutto dedicato al calcio inglese: www.englishfootball.it

Visitalo subito, e' completamente gratuito e pieno di notiziee rubriche, senza contare il Fantacalcio Inglese con premi in palio!

www.englishfootball.it

mercoledì 15 luglio 2009

IL MANCHESTER CITY FA SUL SERIO

Non piu' di undici anni fa, la sponda blu della Manchester calcistica si apprestava ad iniziare la prima - e unica nella storia del club - stagione in Division Two, la serie C di allora. L'annata 1997/98 era stata probabilmente la peggiore di sempre: dopo un campionato vissuto costantemente nei bassifondi della serie cadetta (in cui erano arrivati solo due anni prima), Il City allenato da Joe Royle era stato condannato a una tragica retrocessione dalle contemporanee vittorie all'ultima giornata di Portsmouth, QPR e Port Vale.

Come possono cambiare velocemente le cose. Oggi, a poco piu' di un decennio da quel disastro, i tifosi dei Citizens sono pervasi da un ottimismo che - probabilmente - non si vedeva dalla "glory era" alla fine degli anni '60. I nuovi proprietari dell'Abu Dhabi United Group stanno mantenendo le promesse, e la squadra che si sta sviluppando sembra effettivamente avere le potenzialita' per intaccare il dominio delle Big Four (Arsenal, Chelsea, Liverpool e Man Utd) ai vertici della Premier League.

L'arrivo di Carlos Tevez - ufficializzato ieri - e' particolarmente significativo: l'Argentino e' un giocatore di livello internazionale nel fiore degli anni, che praticamente tutte le squadre vorrebbero avere e che, particolare non da poco, fino all'anno scorso giocava con gli odiati cugini del Manchester United. Alex Ferguson, probabilmente, non ha voluto fare troppi sacrifici per trasformare il prestito biennale in acquisto, o forse si e' deciso a farli quando era troppo tardi. Fatto sta che ieri Tevez e' diventato un giocatore del City, e possiamo immaginare le reazioni dei suoi nuovi tifosi a eventuali gol nei derby...

Tevez si aggiunge a Gareth Barry e Roque Santa Cruz nella lista di affari conclusi quest'estate. Una campagna gia' importante, ma che non sembra assolutamente giunta al termine: secondo i giornali Inglesi, l'acquisto di Adebayor dall'Arsenal e' vicinissimo, cosi' come quello del difensore Joleon Lescott dall'Everton. Senza contare la mega-offerta messa sul tavolo del Chelsea per il capitano della nazionale John Terry: inizialmente sembrava una di quelle sparate senza alcuna possibilita' di riuscita, poi pero' i silenzi del giocatore e del suo agente hanno cominciato a destare qualche sospetto. L'operazione non dovrebbe andare in porto, ma la quote offerte dai bookmakers (2.35 la cessione, 1.5 la permanenza a Londra) fanno capire che, di fronte a montagne di sterline, nulla e' impossibile.

Qui si torna alle questioni morali: quanto e' giusto, o benefico per il calcio, che una societa' costruisca il successo esclusivamente sulla base di uno strapotere economico? Un elemento di anti-sportivita' e' certamente presente, ma di sicuro non si puo' accusare il Man City di aver creato il fenomeno (vedi Chelsea di Abramovich o Real Madrid di Perez, giusto per citarne un paio). La realta' e' che e' impossibile puntare il dito contro questa o quell'altra societa': i modus operandi delle grandi squadre sono uguali, cambiano solo i mezzi a disposizione. Pero', e' difficile negare che la possibilita' che un calciatore guadagni 15 milioni all'anno (pare sia questa l'offerta fatta a Terry), e che altri guadagnino gia' cifre appena inferiori, ha in se' qualcosa di profondamente sbagliato.

L'unica soluzione - se davvero si intende cambiare rotta - sarebbe l'introduzione di un salary cap internazionale, un obbligo di tetto salariale da estendere a tutte le societa' che vogliono essere riconosciute da UEFA, FIFA e qualsiasi altro organo ufficiale. Chiunque puo' fare una vita da signore con uno o due milioni all'anno...chi ha detto che un calciatore non puo' essere felice se non ne porta a casa almeno 6 o 7? Non dimentichiamoci che la maggior parte delle societa' sono indebitate.

Questi sono problemi del calcio in generale la cui soluzione, ahime', non e' neppure all'orizzonte. Di sicuro, chi non se ne preoccupa per nulla sono i tifosi del Manchester City: per la prima volta nella vita di tutti quelli con meno di 50 anni, la loro squadra sta mostrando vera ambizione di tornare a vincere.

venerdì 10 luglio 2009

IL (FIN QUI) STRANO MERCATO DEL MANCHESTER UNITED

Quando, poco piu' di un mese fa, la notizia del trasferimento-record di Cristiano Ronaldo al Real Madrid e' diventata ufficiale, gran parte dei tifosi dei tricampioni in carica ha reagito con un misto fra stupore e ottimismo. Certo, la partenza di uno dei massimi talenti calcistici del decennio - con tanto di pallone d'oro 2008 - non puo' che essere negativa per qualsiasi squadra, ma oltre 90 milioni sono una cifra in grado di soddisfare qualunque sogno di nuovi fuoriclasse e artisti del pallone.

A breve e' seguita la conferma dell'abbandono di un altro beniamino dell'Old Trafford, quel Carlos Tevez che in due anni di prestito ai Red Devils si e' guadagnato lo status di idolo dei tifosi piu' per l'abnegazione alla squadra e lo spirito battagliero - sempre amato in Inghilterra - che per il numero di gol. Anche in questo caso, il dispiacere e' stato mitigato dall'idea che forse i 35 milioni chiesti da Kia Joorabchian, la strana figura di amico-agente-proprietario di Tevez, potevano essere investiti in modo piu' accorto da qualche altra parte.

Da quel momento, le mosse del club - sempre dirette dal potentissimo manager Ferguson - sono state abbastanza singolari. La prima - l'acquisto di Luis Antonio Valencia del Wigan - era nell'aria da mesi. Anche se a qualcuno 19 milioni sono sembrati eccessivi - Valencia ha disputato un ottimo campionato ma non ha esattamente mostrato numeri da fuoriclasse o gran propensione al gol - l'idea generale era che il 23enne Ecuadoregno costituisse un valido rinforzo in attesa del colpaccio che avrebbe fatto dimenticare Ronaldo.

Detto colpaccio, pero', non si e' ancora materializzato. Il secondo acquisto estivo - o meglio acquisizione visto che non ci sono stati esborsi - e' stato come un fulmine a ciel sereno. Non piu' di una settimana prima dell'annuncio, i bookmaker Inglesi erano disposti a pagare il passaggio di Michael Owen al Man Utd 66 a 1. Owen, ex ragazzo prodigio del calcio Inglese, con i suoi infortuni ricorrenti sembrava destinato ad approdare a una squadra di media o medio-bassa classifica (la societa' piu' interessata sembrava essere l'Hull!). Poi a Ferguson e' nata l'idea, e dopo una telefonata, un pranzo col giocatore e una visita medica (definita "severa") un quasi incredulo Owen era' gia' su tutte le prime pagine dei giornali con tanto di maglia dei Red Devils addosso.

Per giudicare accuratamente questa mossa bisognerebbe conoscere i dettagli del contratto: l'idea di avere Owen ha costo zero avra' fatto gola a tutti, ma sono le eccessive richieste di ingaggio del giocatore che hanno tenuto lontano tutte le altre societa'. E' possibile che Ferguson abbia deciso che valesse la pena rischiare un investimento 5 o 6 milioni all'anno? O che Owen si sia piegato ad accettare un contratto "a gettone" pur di riassaporare il calcio di vertice? Le due ipotesi sembrano altrettanto improbabili, quindi la realta' dovrebbe stare da qualche parte nel mezzo. Quello che e' certo e' che l'Owen che semina in velocita' la difesa Argentina nel '98, o che segna a raffica per il Liverpool a cavallo dei due millenni, non e' che un lontano parente del giocatore visto negli ultimi 4-5 anni: un attaccante che ha perso buona parte della sua velocita', spesso fuori per infortunio, che sopravvive grazie all'innato - e sempre importantissimo - senso del gol.

Ma chissa', questo acquisto potrebbe rivelarsi un altro mezzo colpo di genio di Sir Alex: avendo solo da pagarne lo stipendio, chi potrebbe obiettare se il ritorno fossero 15-20 gol stagionali, molti dei quali decisivi? Un goleador non smette mai di essere tale, e nonostante i dubbi (legittimi) non c'e' dubbio che Owen appartenga alla categoria.

Il discorso, pero', e' che c'e' sempre un Ronaldo da sostituire. Ecco quindi - notizia fresca di qualche giorno - l'acquisto di... Gabriel Obertan. No, neanche noi ne avevamo mai sentito parlare (se non in Pro Evolution Soccer, come giovane francese dall'ottimo potenziale per la Master League); di lui si sa che ha solo 20 anni (bene), puo' giocare da ala destra o in attacco (bene), e che l'anno scorso il Bordeaux lo ha ceduto in prestito al Lorient perche' non trovava spazio (mh). Non che sia costato molto - si parla di 3 milioni e mezzo - ma il suo arrivo ha lasciato sbigottiti non pochi tifosi, che cominciano a temere che di grandi nomi non ne arrivera' neanche uno. Come sempre, bisogna fare attenzione a sottovalutare la lungimiranza di Ferguson, ma di sicuro gli acquisti fin qui conclusi stanno facendo un po' preoccupare anche i sostenitori incondizionati (cioe' quasi tutti) dell'allenatore Scozzese.

Con Benzema strappato dal Real di "spendaccione" Perez e Ribery valutato eccessivamente dal Bayern, gli obiettivi primari sembrano essere sfuggiti. C'e' ancora spazio per una sorpresa (non stupirebbe se di punto in bianco arrivasse a Manchester uno come Eto'o), ma se non dovessero arrivare campioni gia' affermati, per Ferguson la stagione 2009/10 potrebbe essere la piu' difficile e stimolante degli ultimi anni: continuare a vincere avendo rimpiazzato Tevez e Ronaldo con giovani promettenti e un attaccante sul viale del tramonto sarebbe la sua definitiva consacrazione - ammesso che ce ne sia bisogno - sul trono dell'allenatore piu' di successo di tutti i tempi. E la storia calcistica degli ultimi 20 anni ce lo ha insegnato a piu' riprese: mai, mai sottovalutare o dare per sconfitto il Manchester United.

martedì 30 giugno 2009

ETO'O L'ULTIMO DI UNA SERIE DI RIFIUTI

Trasformare una squadra di meta' classifica in una vera candidata a vincere campionato e Champions' League, o anche solo a qualificarsi per quest'ultima, e' un processo lungo e complicato. Lo stanno scoprendo i proprietari del Manchester City, che nonostante il notevole spirito d'iniziativa e la disponibilita' economica pressoche' illimitata stanno incassando parecchi "no" importanti.

L'ultimo ad aggiungersi alla lista degli inseguimenti falliti e' Samuel Eto'o, che tramite i suoi agenti ha comunicato di non voler accettare un'offerta che lo avrebbe reso il giocatore piu' pagato d'Inghilterra con a uno stipendio di non meno di 10 milioni netti all'anno.

Il Barcellona - per cui Eto'o ha segnato nella finale di Champions' League - non e' particolarmente interessato a cedere il Camerunense ma - come confermato dal presidente Laporta - non avrebbe potuto rifiutare un'offerta di oltre 30 milioni per un giocatore a un solo anno dalla scadenza del contratto. Il rifiuto, quindi, e' stato unicamente del diretto interessato, che non si e' lasciato convincere a scambiare il Camp Nou con Eastlands. Per Mark Hughes, comunque, la consolazione dovrebbe arrivare a breve sotto forma di Carlos Tevez, che si dice sia vicinissimo alla firma.

Kaka', David Villa, Eto'o: il numero di stelle che hanno chiuso la porta in faccia ai neo-proprietari del Man City continua ad aumentare. Lo sceicco Mansur e i suoi, pero', non sono gli unici a doversi scontrare contro un apparente riluttanza ad attraversare la Manica per misurarsi con la Premier League.

La situazione e' peculiare: le squadre Britanniche sono costantemente al top in Europa (se non fosse per il Barcellona si potrebbe parlare di dominio) e la Premier League e' il campionato piu' seguito al mondo sia allo stadio che in televisione, eppure la difficolta ad attirare le superstar - o a trattenerle - non sembrano diminuire.

Guardiamo al Manchester United: tre campionati e due finali di Champions consecutive, uno stadio fantastico sempre pieno, eppure il loro giocatore piu' decisivo degli ultimi anni non ha mai nascosto il forte desiderio di accasarsi col Real Madrid, squadra che negli ultimi anni - a livello continentale - non ha rimediato che figuracce. La disponibilita' economica del presidente Perez e' stata ovviamente un fattore determinante, ma come dimostra l'esempio del Man City, i soldi da soli non sarebbero stati sufficenti. E' stata la volonta' di Ronaldo a rendere la cessione inevitabile.

Che dire del Liverpool? Gli Scousers vengono da un campionato eccellente, sono tra le squadre europee piu' temute e quest'anno hanno grandissime possibilita' di riportare il titolo ad Anfield per la prima volta in vent'anni. La nuova Premier League non e' mai stata vinta dai Reds, e ogni componente della squadra verrebbe ricordato come membro di un'impresa memorabile; eppure, sia Xabi Alonso che Javier Mascherano hanno mostrato non poco interesse alla possibilita' di trasferirsi rispettivamente a Madrid e Barcellona.

E' tutt'altro che certo che anche solo uno dei due abbandoni effettivamente il Liverpool, ma quello che stupisce e' l'influenza che un approccio di una squadra della Liga esercita mediamente su un giocatore (escludendo quelli Britannici) rispetto ad una Inglese di pari livello. Non e' una situazione nuova, anzi fino a qualche anno fa - prima della decadenza del calcio Italiano - anche Inter, Milan e Juve potevano fregiarsi di questo "sex appeal" impalpabile ma determinante. Quello che stupisce e' che l'ascesa della Premier League al trono dei campionati continentali non abbia modificato questo status quo. Un giornale calcistico Inglese ha sottolineato come i grandi nomi, in Premier, possano arrivare solo da relativamente sconosciuti (Ronaldo, Fabregas), o a causa di rotture con le squadre precedenti (Robinho, Bergkamp), o palesemente a fine carriera, come Ballack e Shevchenko.

Il clima, il cibo, la lingua, il fatto di stare su un isola...stabilire con certezza quali siano i fattori piu' determinanti e' imposssibile. Cio' che e' certo, pero', e' che giocatori come Kaka' o Villa non arrivano in Inghilterra a meno che per disperato bisogno di resurrezione calcistica e/o monetaria.

Questo discorso vale solo per i giocatori piu' spettacolari e "glamorous" in circolazione, ovviamente... Il 99% dei calciatori e' assolutamente entusiasta all'idea di giocare in Premier League. Uno fra questi e' Yuri Zhirkov, il fortissimo laterale sinistro Russo che ha completato il suo passaggio al Chelsea.

L'acquisto del 25enne ex CSKA Mosca era gia' stato annunciato qualche settimana fa prima di alcune complicazioni, forse legate all'attesa per la conferma di Carlo Ancelotti come nuovo allenatore. Oggi pero' l'operazione e' stata confermata dalla societa' di Londra, che sborsera' circa 22 milioni di Euro.

Sara' interessante vedere come Ancelotti intendera' fare uso del suo nuovo acquisto: Zhirkov e' principalmente un terzino sinistro ma, vista la presenza dell'intoccabile Ashley Cole, non e' difficile ipotizzare un utilizzo a centrocampo.

Fra le neopromosse - che piu' di chiunque altro hanno bisogno di rinforzi - da segnalare il bel copo dei "Lupi" di Wolverhampton che hanno preso Kevin Doyle, attaccante 25enne di Reading e nazionale Irlandese. Doyle ha giocato coi Royals per quattro stagioni e l'anno scorso li ha seguiti in Championship dopo la retrocessione nel 2007/08, ma non ha potuto rifiutare l'opportunita' di rimettersi alla prova nella massima serie.

Sul fronte prestiti, mosse intelligenti per Birmingham e West Ham: i Blues - anch'essi al ritorno in Premier - si sono assicurati per tutta la stagione il promettente portiere del Man City Joe Hart, mentre gli Hammers di Zola potranno contare sul cileno Jimenez, in arrivo dall'Inter.

lunedì 22 giugno 2009

ACQUISTI PER LIVERPOOL, ARSENAL E MANCHESTER CITY

Mentre la nostra nazionale raccoglie i cocci di una prestazione imbarazzante alla Confederations' Cup, in Inghilterra il mercato prende sempre piu' vita. In mezzo alle decine di voci e ipotesi piu' o meno inverosimili, in questi giorni alcuni trasferimenti importanti sono effettivamente stati portati a termine.

La notizia piu' recente riguarda il Liverpool, che ha confermato l'acquisto del terzino destro Glen Johnson dal Portsmouth. Il costo dell'operazione e' di quasi 21 milioni, cifra veramente notevole e - secondo alcuni - un po' esagerata. Sulle tracce del 24enne della nazionale, comunque, si era messo anche il Chelsea, apparentemente disposto a ricomprare il giocatore a oltre il quadruplo di quanto incassato due anni fa dal Portsmouth.

Johnson e' un terzino molto rapido e offensivo, che sulla destra puo' completare molto bene il roccioso Kuyt. A perdere il posto da titolare sara' l'affidabilissimo ma poco offensivo Arbeloa. Lo Spagnolo e' comunque in grado di operare su entrambe le fasce, e la sua versatilita' lo fara' rimanere una pedina importante dello scacchiere di Benitez per la prossima stagione.

Acquisto in difesa anche per l'Arsenal. Wenger, dopo aver riconosciuto la necessita' di rinforzare il reparto arretrato, ha portato all'Emirates Thomas Vermaelen, centrale dell'Ajax. Il 23enne Belga e' costato ai Londinesi circa 12 milioni, anche se la cifra esatta non e' stata confermata dalla societa'.

Vermaelen va ad aggiungersi a Toure e Gallas come candidato a titolare nel cuore della difesa. Wenger - a meno di cessioni - avra' comunque a disposizione diverse soluzioni, visto che almeno l'Ivoriano e' perfettamente in grado di giocare anche da terzino destro nel caso il titolare Sagna dovesse essere indisponibile.

Sorride anche Mark Hughes, che dopo un lungo inseguimento riesce a portare Roque Santa Cruz a Manchester, sponda City. L'attaccante Paraguaiano si riunisce con l'allenatore che nel 2007 lo porto' al Blackburn, e diventa il secondo acquisto estivo del Club dopo Gareth Barry.

Il 27enne ex-Bayern Monaco, dopo una prima stagione da rivelazione assoluta (23 gol in 43 partite coi Rovers), l'anno scorso ha sofferto a causa di alcuni infortuni. Il piu' recente lo ha obbligato a operarsi al ginocchio, ma ora e' completamente ristabilito, come confermato dal buon esito delle visite mediche sostenute ieri.

Santa Cruz si propone come perno centrale dell'attacco del Man City: grazie alla sua potenza, Hughes lo vede come elemento ideale per fare da sponda e favorire gli inserimenti di Robinho, Wright-Phillips e - se le idee dei bookmakers Inglesi sono indicative - a breve anche Carlos Tevez. L'argentino, infatti, tramite il suo agente ha confermato di avere terminato il rapporto con lo United, e un passaggio alla sponda blu di Manchester e' ormai quotato un misero 1.15 dalle agenzie di scommesse, gente che di solito ci vede giusto...

mercoledì 17 giugno 2009

IL CALENDARIO UFFICIALE 2009/10...E LE IMMANCABILI VOCI DI MERCATO

Noi calciofili accaniti, quelli a cui non piacciono le estati degli anni dispari, per non perdere la sana assuefazione al pallone siamo costretti a guardare la Confederations' Cup come se fosse il Mondiale, oltre e a leggere in continuazione articoli che ci dicono che Ribery e Villa verranno comprati da 12 squadre diverse e tutte insieme.

Ben venga quindi una notizia semplice e indiscutibile, che fra l'altro preannuncia il ritorno del calcio giocato made in UK: la Federazione Inglese ha publicato questa mattina il calendario ufficiale per Premier League, Championship, League One e League Two. (link per i calendari completi)

Si comincia il 15 Agosto e si replica subito tre giorni dopo. Le partite piu' appetitose della prima giornata sono Everton-Arsenal e Tottenham-Liverpool. Per i campioni in carica del Manchester United, invece, l'inseguimento al quarto titolo consecutivo inizia contro due neopromosse: prima all'Old Trafford col Birmingham, vincitore l'anno scorso della serie cadetta, poi a Turf Moor contro il Burnley, che festeggia il ritorno nella massima serie dopo 33 anni.

Per i Red Devils, la prima sfida di vertice e' prevista per il 29 Agosto, quando a far visita al Theatre of Dreams sara' l'Arsenal (ritorno il 30 Gennaio). Il 24 Ottobre sara' Anfield a ospitare i tricampioni in carica, e due settimane dopo - il 7 Novembre - la partita in casa col Chelsea chiudera' la prima tornata di sfide fra il Man U e le altre "Big Four".

Il Liverpool comincia a White Hart Lane prima di ospitare lo Stoke. Per i Reds il primo big match e' il 3 Ottobre, giorno della visita a Stamford Bridge, mentre il 12 Dicembre ad Anfield arriva l'Arsenal.

Per Carlo Ancelotti la prima partita ufficiale sulla panchina del Chelsea - in casa con l'Hull - dovrebbe essere indolore. I primi tre scontri diretti con le altre pretendenti al titolo (obiettivamente saranno ancora loro quattro...) sono concentrati fra Ottobre e Novembre. L'ultimo e' la trasferta all'Emirates Stadium del 29 Novembre: come per i politici, quindi, anche per Ancelotti il primo bilancio significativo si potra' fare a 100 giorni dall'inizio del campionato.

E ORA IL MERCATO...
A guardare i giornali inglesi - soprattutto i tabloid tipo Sun o Daily Mail - verrebbe da pensare a un'estate di gran fermento dal punto di vista dei trasferimenti. Le notizie a caratteri cubitali e le "Exclusive!" sbandierate in prima pagina sono piu' comuni di un gol sbagliato da Luca Toni, ma la realta' e' che il debito diffuso e la crisi economica hanno messo i freni a gran parte dei Club Inglesi, e gli affari conclusi continuano a essere pochissimi.

Chi qualche soldino da spendere ce l'ha e' Sir Alex Ferguson, che deve pero' pensare a rimpiazzare un certo Portoghese bravino...Ribery e' da tempo considerato l'acquisto ideale, ma la trattativa sembra essere bloccata dalle richieste astronomiche del Bayern. L'acquisto di Antonio Valencia del Wigan per una cifra attorno ai 15 milioni e' molto piu' vicino, ma al Man Utd del dopo-Ronaldo servira' parecchio di piu'.

David Villa, invece, e' stato menzionato almeno una volta in connessione con tutte le squadre Europee piu' ricche, quindi l'unica cosa da fare e' attendere qualcosa di concreto. Pare che ieri il giocatore abbia dichiarato che l'unica possibile destinazione Inglese sarebbe il Liverpool di Rafa Benitez, ma e' assai improbabile che l'allenatore Spagnolo abbia a disposizione i fondi necessari...per Villa le destinazioni piu' probabili restano Barcellona e Real Madrid. Secondo molti i Reds sono vicini all'acquisto del terzino destro di Portsmouth e nazionale Glen Johnson, anche se il prezzo (presunto) di quasi 20 milioni sembra un tantino esagerato...

Ancora nessun acquisto confermato per Arsenal e Chelsea: i Gunners sono sempre vicinissimi all'accordo col difensore Belga dell'Ajax Vermaelen, mentre in casa Blues, l'arrivo in panchina di Ancelotti ha permesso ai giornalisti piu' creativi di dare sfogo alla propria immaginazione; Pato, Pirlo e Gattuso sono stati a piu' riprese tirati in ballo, ma sarebbe una grossissima sorpresa se il Milan - gia' orfano di Kaka' - accettasse di privarsi di altri gioielli.

La notizia di oggi e' che gli Spurs si stanno fortemente interessando a un trio di giocatori che il Real Madrid potrebbe non volere piu', ossia Huntelaar, Heinze e Robben. Conoscere le idee di Florentino Perez, al momento, equivale ad entrare nella quarta dimensione, quindi evitiamo di esprimerci sulle effettive possibilita' dell'operazione...quello che e' certo e' che questi sarebbero acquisti fantastici per la squadra di Harry Redknapp.

Davvero pochino di concreto eh? Ecco allora qualche operazione conclusa...
Stephen Kelly dal Birmingham al Fulham (cifra non pubblicata)
Shkodran Mustafi (ottimo nome) dall'Amburgo all'Everton (cifra non pubblicata)
Nenad Milijas dalla Stella Rossa al Wolverhampton (3.5 milioni)
Scott Dann dal Coventry al Birmingham (4.5 milioni)

venerdì 12 giugno 2009

IL SETTEBELLO DI DON FABIO E I COLPI DI MERCATO

Sempre bene cominciare dal calcio giocato... Prosegue la love story di Fabio Capello con la nazionale inglese: con il 6-0 sulla modestissima Andorra di Mercoledi', i Three Lions si sono portati a 7 vittorie su altrettante partite di qualificazione ai Mondiali 2010, fra cui il sonoro 5-1 rifilato a Zagabria alla Croazia, che due anni prima aveva contribuito alla clamorosa esclusione degli Inglesi dall'Europeo 2008.

A meno di scivoloni clamorosi, il posto in Sud Africa per Rooney e compagni e' gia garantito. Per Capello, l'avventura britannica e' iniziata come meglio non avrebbe potuto: oltre ai risultati, la squadra sembra aver trovato quella sicurezza e quell'autorita' nella gestione del possesso palla che mancavano da decenni, e la fiducia di stampa e tifosi in Don Fabio - comprensibilmente - e' ormai quasi sacrale.

Estate, tempo di mercato...la notizia che i tifosi del Manchester United temevano da tempo e' arrivata: il pallone d'oro in carica Cristiano Ronaldo giochera' la stagione 2009/10 nel Real Madrid. Ai Blancos lo scherzetto costera' non meno di 80 milioni di sterline (94 milioni di euro al cambio di oggi).

E' il trasferimento piu' costoso di sempre, che supera il record stabilito pochi giorni fa dallo stesso Florentino Perez per portare Kaka' al Bernabeu. Si potrebbe discutere a lungo sulla moralita' dell'operazione o sul suo effettivo beneficio per il gioco del calcio...non c'e' dubbio che la politica iper-aggressiva del Real avra' fra gli effetti collaterali un rigonfio generale dei prezzi di mercato, con conseguente indebolimento delle squadre minori, ma il guidizio sulla vicenda e' una questione di opinione personale.

Dal punto di vista calcistico, per il Manchester United non puo' che essere un disastro. I tifosi piu' ottimisti citano la cifra stratosferica e il carattere non sempre simpatico di Ronaldo come mitigatori della perdita, ma la realta' e' che il Portoghese e' fra i giocatori piu' forti del mondo - se non il piu' forte come sostenuto da alcuni - e rimpiazzarlo davvero sara' impossibile. E' vero che coi soldi incassati - ammesso che la societa' li metta' tutti a disposizione del loro manager - Alex Ferguson potra' tranquillamente comprare un'ala e una punta di livello mondiale, ma per schierarli assieme serviranno due posti in squadra, mentre Ronaldo era come se occupasse entrambe le posizioni da solo.

Nelle ultime tre stagioni, il 24enne di Madeira e' stato il miglior marcatore dei Red Devils - spesso giocando da ala - oltre che il loro giocatore piu' pericoloso. Per Alex Ferguson, la gestione del dopo-Ronaldo sara' una sfida impegnativa.
Oltre a questa "bomba", per ora il mercato della Premier League sta vivendo di moltissime voci e pochi affari conclusi. Fra le firme ufficiali, spunta il nome di Gareth Barry, che 12 mesi fa sembrava destinato a passare dall'Aston Villa al Liverpool ed e' invece stato ceduto al Manchester City degli sceicchi di Abu Dhabi. L'operazione e' costata circa 14 milioni, non poco per un giocatore a un solo anno dalla scadenza del contratto.

I big spenders del Man City sono naturalmente al centro di molte delle trattative reali o presunte: fra le ipotesi piu' credibili e intriganti va menzionato l'interessamento per Carlos Tevez, che non ha nascosto di essere rimasto scontento del trattamento del Man United. La partenza di Ronaldo, pero', potrebbe in qualche modo cambiare la posizione dell'argentino.

Altri giocatori importanti sono sul piede di partenza, ma ancora non se ne conosce la destinazione: Santa Cruz del Blackburn, Valencia del Wigan, Adebayor dell'Arsenal e altri ancora. Ma il mercato e' ancora molto giovane e per le mosse definitive ci sara' da pazientare...

Da segnalare il neopromosso Birmingham, che ha abbattuto il record di spesa del Club (la cifa non e' stata resa pubblica ma si immagina attorno ai 10 milioni) per portare in Inghilterra Cristian Benitez, 23enne attaccante ecuadoregno prelevato dai Messicani del Santos Laguna.

Stando ai giornali Inglesi, anche il Chelsea del neo-allenatore Ancelotti ha in serbo qualche colpo: per i Blues vengono ipotizzati interessamenti per giocatori del calibro di Villa e Ribery (quest'ultimo da tempo nel mirino anche del Manchester United) oltre che per i pupilli di Ancelotti Pirlo e Pato, che pero' Leonardo ha dichiarato incedibili. Non ancora confermato, invece, l'arrivo di Yuri Zhirkov dallo Spartak Mosca, che la settimana scorsa veniva dato come sicuro.

sabato 6 giugno 2009

SORRIDONO CAPELLO E TRAP

L'Inghilterra gioca abbastanza male per un'ora ma regola il modesto Kazakhstan 4-0 e lascia il Central Stadium di Almaty con in tasca la sesta vittoria su altrettante partite di qualificazione al mondiale 2010. Per i Three Lions il biglietto per il Sud Africa e' quasi staccato. (la situazione nel gruppo 6)

La partita comincia in modo inaspettato, con i Kazaki vicinissimi al gol al 1' a seguito di un errore di Glen Johnson, che perde palla in posizione difensiva. L'Inghilterra fa fatica a trovare fluidita' di gioco, e addirittura arriva il gol dei padroni di casa, ma il colpo di testa di Ostapenko viene giustamente annullato per fuorigioco.

Passata la paura, l'Inghilterra comincia a far pesare l'enorme divario tecnico, mentre la difesa kazaka mostra tutti i suoi limiti: prima Barry viene lasciato tutto solo su calcio d'angolo, poi su un lancio deviato il portiere Mokin riesce solo a smanacciare sui piedi di Heskey, che ringrazia e segna il suo ottavo gol con la maglia della nazionale.

Il 2-0 con cui si chiude il primo tempo e' forse generoso per l'Inghilterra, che pero' nella seconda frazione legittima la sua superiorita'. Dopo venti minuti a ritmo rallentato, alla squadra di Capello basta accelerare minimamente il ritmo per vedere il proprio vantaggio raddoppiato. Prima tocca a Rooney, che con tenacia e classe riprende una respinta del portiere e insacca nell'angolo opposto con una pregevole semirovesciata; poco dopo, anche il nome di Lampard si aggiunge al tabellino, grazie a un rigore assegnato per una trattenuta su Heskey.

Per la nazionale inglese, la partita di oggi non puo' essere considerata un vero esame. La classifica, pero', e' quanto di meglio si potesse sperare: 6 partite, 18 punti, 20 gol fatti e 4 subiti. L'impatto di Capello e' stato immediato, e l'Inghiterra calcistica sta ricominciando a sognare.

Va bene anche all'Irlanda di Trapattoni, che torna dalla delicata trasferta bulgara con un pareggio preziosissimo che li lascia imbattuti e stabilmente al secondo posto nel gruppo 8.

I Verdi si portano in vantaggio con un colpo di testa di Richard Dunne (che poi sara' eletto migliore in campo), lasciato colpevolmente solo in mezzo all'area. Peccato per l'amnesia difensiva che dopo appena 5 minuti regala il pareggio alla Bulgaria. Particolarmente colpevole Kilbane, che perde il tempo per la chiusura. Il terzino sinistro irlandese, comunque, si riscattera' giocando la solita partita tutto cuore, allo stesso modo di tutti i suoi compagni di reparto.

Nel secondo tempo la Bulgaria spinge e domina il possesso, ma non riesce a produrre veri pericoli per la porta di Shay Given. Finisce 1-1 e per l'Irlanda si rafforzano ulteriormente le chance di assicurarsi almeno il secondo posto nel gruppo.

Complimenti al Trap, che con un gruppo di giocatori tutto sommato limitato e' riuscito a ridare ai Boys in Green quella solidita' che era andata persa nelle disastrose gestioni dei precedenti allenatori Kerr e Staunton. Chi ancora si lamenta della mancanza di spettacolo farebbe bene a ricordare il periodo di Jack Charlton, che nel 1990 regalo' al paese il sogno di un quarto di finale ai mondiali con un gioco a dir poco mediocre.

KAZAKHSTAN-INGHILTERRA 0-4
Barry 40', Heskey 45', Rooney 72', Lampard 77'

Kazakhstan (4-5-1)
Mokin; Kislitsyn, Logvinenko, Kirov, Abdulin; Averchenko, Skorkych, Nusserbayev, Karpovic, Kukeyev; Ostapenko (27' Ibrayev)

Inghilterra (4-4-1-1)
Green, Johnson (75' Beckham), Upson, Terry, Cole; Walcott (46' Wright-Phillips), Barry, Lampard, Gerrard; Rooney; Heskey (80' Defoe)

BULGARIA - IRLANDA 1-1
Dunne(I) 24', Telkiyski(B) 29'

Bulgaria (4-4-2)
Ivankov, Milanov, Manolev, Tomasic, Kishishev; Angelov, Petrov, Telkiyski (81' Dimitrov), Petrov; Berbatov, Bozhinov (59' Makriev)

Irlanda (4-4-2)
Given, O'Shea (81' Kelly), Dunne, St.Ledger, Kilbane; Duff, Andrews, Whelan, S.Hunt (71' McGeady); Keane (84' Best), Folan

mercoledì 3 giugno 2009

I MOMENTI PIU' DIVERTENTI DELLA STAGIONE

Con la finale di FA Cup di Sabato scorso, si e' chiuso il 2008/09 del calcio inglese. Oltre alle emozioni di calcio giocato, che come sempre non sono mancate, l'annata appena terminata ci ha regalato alcuni episodi che si sono distinti per la loro stranezza. Ecco i momenti piu' inusuali, divertenti e scioccanti della stagione appena conclusa...

6) BENT E LA MOGLIE DI REDKNAPP
"Impossibile avere un'occasione migliore di quella per vincere una partita. Mia moglie avrebbe segnato. Bent non aveva una parte della porta libera a cui mirare, aveva l'intero specchio - e ha messo a lato. Incredibile". Queste le parole di "sensibilita'" Harry Redknapp dopo un errore sotto porta dell'attaccante della sua squadra Darren Bent. Nessuno ha potuto verificare se la moglie Sandra sia effettivamente in grado di trasformare in gol occasioni di quel tipo, ma quello che e' certo e' che 'Arry in quel periodo non stava leggendo il saggio "Come motivare i tuoi giocatori".

5) ESPULSO PER ABUSI AL COMPAGNO
Capita spesso di vedere compagni di squadra richiamarsi e urlarsi contro dopo gol subiti, ma Ricardo Fuller dello Stoke, in una partita di Dicembre conto il West Ham, e' andato un po' oltre. Irritato col suo difensore (e capitano) Andy Griffin per aver permesso a Carlton Cole di segnare agevolmente, Fuller si dirige verso il colpevole e gli somministra uno schiaffo in piena regola. I compagni evitano che il battibecco degeneri, ma l'arbitro estrae il cartellino rosso per l'attaccante Giamaicano. Ecco il filmato dell'episodio.
Nello stesso filone, da segnalare il buon tentativo di Carragher e Arbeloa. E ovviamente i maestri del litigio fra compagni: Dyer e Bowyer del Necastle nel 2005.

4) PHIL BROWN E L'INTERVALLO IN CAMPO
Avendo gia' destato perplessita' per l'eccessiva tintarella artificiale, i riferimenti a se' stesso in terza persona e il microfono con auricolare stile-Britney Spears, l'allenatore dell'Hull si fa notare per un'altra stranezza al City of Manchester Stadium. Dopo il primo tempo i suoi sono sotto di 4 gol e, invece che farli rientrare negli spogliatoi, Brown li obbliga a restare seduti sul campo, come un gruppo di scolari indisciplinati, per una bella predica pubblica con tanto di dito accusatore. Cio' che segue questo bizzarro tentativo di motivazione e' una serie di otto sconfitte consecutive, oltre alle voci di malcontento diffuso dei giocatori. Phil Brown, un genio della comunicazione.

3) DROGBA PERDE IL CONTROLLO
"Hey! It's a disgrace, a fucking disgrace!"; Queste le parole urlate da Didier Drogba alla telecamera-mondovisione al termine della semifinale di ritorno di Champions' League, dopo che un gol di Iniesta al 95' e un arbitraggio discretamente scandaloso del Norvegese Henning Ovrebo avevano privato il Chelsea di un posto in finale. Ulteriore chicca da parte di Sky Sports inglese, che ripropone il filmato coprendo col "beep" la parola "disgrace" ma lasciando "fucking" perfettamente comprensibile. Ah, ora i bambini sono salvi...
Da segnalare anche alcuni ottimi remix dell'episodio.

2) IL GOL PIU' INESISTENTE DELLA STORIA
Questa chicca arriva dalla Championship, e precisamente dalla partita Reading-Watford di Settembre. Ecco il video - John Eustace del Reading manda a lato di un paio di metri su un corner di Stephen Hunt, e il gurdalinee Bannister sventola per segnalare all'arbitro che e' gol! Il giovanissimo fischietto Attwell convalida la "rete" fra lo stupore piu' totale di tutti i giocatori, che ci mettono un po' a capire cosa sia effettivamente successo.
L'ormai ex-allenatore del Watford Boothroyd commento' cosi': "e' stato come vedere un UFO atterrare in campo".

1) JFK SI PRESENTA ALLA STAMPA
"Chi di voi e' Simon Bird?" [giornalista del Daily Mirror]
"Sono io"
"Sei una merda"
"Grazie"

La traduzione e' soft, visto che "cunt" e' molto peggio di merda, ma non ha un vero corrispettivo in Italiano...e' semplicemente l'insulto piu' volgare che esista. E comunque, questo non e' che l'inizio di una delle prime conferenze stampa di Joe Kinnear una volta assunto come allenatore provvisorio del Newcastle. Quello che segue e' uno dei monologhi piu' incredibili di sempre, nel quale il buon Kinnear, inviperito per alcuni articoli su di lui, pronuncia un ineguagliabile 52 parolacce. "Fuck" e "Fucking" vengono usate al posto delle virgole, ed e' da quel momento che i tifosi del Newcastle aggiungono la "F" al nomignolo del loro neo-allenatore.
Assolutamente eccezionale...in questa pagina trovate la versione non censurata.

sabato 30 maggio 2009

FA CUP: IL CHELSEA TRIONFA A WEMBLEY

La 128ma finale di FA Cup e' stata vinta 2-1 dal Chelsea. La squadra di Guus Hiddink, arrivata a Wembley da favorita, ha confermato che per l'Everton il divario da colmare per giocarsela alla pari con le Big Four della Premier League e' ancora grande.

A Londra c'e' un sole mediterraneo, ma con un pubblico cosi' l'atmosfera' sarebbe calda anche al Polo Nord. Nel Chelsea, solo panchina per Michael Ballack, mentre Anelka viene riproposto nel ruolo per lui atipico di ala destra. Nell'Everton, l'allenatore Moyes mostra coraggio e schiera Saha dall'inizio assieme a Fellaini (che gioca molto avanzato) con Cahill in mezzo al campo assieme al perno Neville.

Le scelte del manager scozzese pagano istantaneamente: sono passati solo 25 secondi quando Fellaini sovrasta Bosingwa e tocca di testa in mezzo all'area, dove Saha e' piu' reattivo di tutti e mette in rete con un sinistro di prima. Quello del Francese e' il gol in una finale piu' veloce della storia della competizione. Non poco se consideriamo che la FA Cup e' la coppa piu' antica del calcio mondiale...

I primi 20 minuti sembrano perfetti per l'Everton, che prende fiducia sfruttando lo schock del gol al primo minuto. Il Chelsea fatica a rendere fluida la manovra e non produce pericoli per la porta di Howard. Ma come tutte le grandi squadre, i Blues hanno la personalita' e gli uomini per colpire in qualsiasi momento, e al 21' Drogba - fino a quel momento non pervenuto - svetta imperiosamente su un cross di Malouda e pareggia. Bello il cross del Francese e ancora meglio lo stacco perfetto dell'Ivoriano, che si conferma bomber per le grandi occasioni.

L'Everton accusa il colpo e il centrocampo del Chelsea comincia a dettar legge. Mikel ci mette il fisico e Lampard i piedi, mentre da dietro la spinta di Bosingwa e Cole (gran partita sotto gli occhi di Capello) crea pericoli sempre maggiori. La differenza in qualita' si nota palesemente in fase di palleggio, e l'Everton - che oggi avrebbe avuto particolarmente bisogno della qualita' dell'infortunato Arteta - comincia a giocare soprattutto di rimessa. Si arriva comunque all'intervallo in parita', ma i 6 tiri a 1 a favore dei Blues la dicono tutta sugli equilibri in campo.

Il secondo tempo ripropone la trama del primo, col Chelsea che impone il proprio gioco cercando di lanciare i sempre pericolosi Anelka e Malouda. L'unico dei Blues a deludere e' Michael Essien, che per una volta non riesce a dominare il centrocampo e viene infatti sostituito da Ballack al 61'.

Il coraggioso Cahill e' il simbolo dei Toffees, che lottano e si impegnano tutti insieme come una vera squadra. Ma i Blues hanno una marcia in piu' e l'equilibrio si spezza a venti minuti dal termine: Lampard controlla al limite dell'area e scivola, ma riesce a girarsi e a battere di sinistro sul palo lontano. Il tiro non e' irresistibile ma Tim Howard tradisce nell'occasione piu' importante: il portiere americano dell'Everton si tuffa in ritardo e con poco slancio, e riesce solo a deviare il pallone dentro la sua porta.

Da quel momento il risultato non e' piu' in dubbio. Il Chelsea e' padrone del campo e gli spazi per i Blues aumentano. Al 78' Malouda - che pochi minuti prima ha sprecato solo davanti a Howard - lascia partire una fucilata da oltre 25 metri, la palla batte sulla traversa e rimbalza al di la' della linea di porta, ma l'arbitro Webb e il suo guardalinee non se ne accorgono e la partita prosegue. Per il Francese il rammarico di non vedere riconosciuto quello che era a tutti gli effetti un gol bellissimo, ma al fischio finale nessuno ha da protestare: per il Chelsea puo' cominciare la festa.

L'amarezza per l'Everton e i suoi tifosi e' grande, ma la Coppa va indiscutibilmente alla squadra piu' forte, come riconosciuto con grande onesta' da Moyes nell'inervista post-partita. Per i Toffees e' stata comunque una stagione piu' che positiva, culminata nel quinto posto in campionato e nella finale di oggi.

Per il Chelsea, e' il momento dell'addio a Guus Hiddink, che dopo quattro mesi torna a fare l'allenatore della Russia a tempo pieno. Il tecnico olandese ha guidato la squadra a un ottimo finale di stagione: solidita' in Premier, ottime prestazioni in Champions' League - culminate nella controversa eliminazione da parte del Barcellona - e oggi finalmente un trofeo importante e assolutamente meritato.

Chelsea - Everton 2-1
Saha(E) 1', Drogba(C) 21', Lampard(C) 72'

CHELSEA (4-3-3)
Cech 5,5; Bosingwa 6,5, Terry 6,5, Alex 6, Cole 7,5; Essien 5 (dal 61' Ballack 6), Mikel 6,5, Lampard 7; Anelka 6,5, Drogba 6,5, Malouda 7.

EVERTON (4-4-1-1)
Howard 5; Hibbert 5 (dal 46' Jacobsen 5), Yobo 6, Lescott 5, Baines 6; Pieenar 5,5, Cahill 5,5, Neville 6, Osman 4,5 (dall'82' Gosling s.v.); Fellaini 5, Saha 5,5 (dal 76' Vaughan s.v.).

Ammoniti: Hibbert 8', Neville 47' , Baines 90' (Everton); Mikel 63', Lampard 85' (Chelsea)