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venerdì 14 agosto 2009
NUOVO SITO DI CALCIO INGLESE!
mercoledì 15 luglio 2009
IL MANCHESTER CITY FA SUL SERIO
Non piu' di undici anni fa, la sponda blu della Manchester calcistica si apprestava ad iniziare la prima - e unica nella storia del club - stagione in Division Two, la serie C di allora. L'annata 1997/98 era stata probabilmente la peggiore di sempre: dopo un campionato vissuto costantemente nei bassifondi della serie cadetta (in cui erano arrivati solo due anni prima), Il City allenato da Joe Royle era stato condannato a una tragica retrocessione dalle contemporanee vittorie all'ultima giornata di Portsmouth, QPR e Port Vale.
Come possono cambiare velocemente le cose. Oggi, a poco piu' di un decennio da quel disastro, i tifosi dei Citizens sono pervasi da un ottimismo che - probabilmente - non si vedeva dalla "glory era" alla fine degli anni '60. I nuovi proprietari dell'Abu Dhabi United Group stanno mantenendo le promesse, e la squadra che si sta sviluppando sembra effettivamente avere le potenzialita' per intaccare il dominio delle Big Four (Arsenal, Chelsea, Liverpool e Man Utd) ai vertici della Premier League.
L'arrivo di Carlos Tevez - ufficializzato ieri - e' particolarmente significativo: l'Argentino e' un giocatore di livello internazionale nel fiore degli anni, che praticamente tutte le squadre vorrebbero avere e che, particolare non da poco, fino all'anno scorso giocava con gli odiati cugini del Manchester United. Alex Ferguson, probabilmente, non ha voluto fare troppi sacrifici per trasformare il prestito biennale in acquisto, o forse si e' deciso a farli quando era troppo tardi. Fatto sta che ieri Tevez e' diventato un giocatore del City, e possiamo immaginare le reazioni dei suoi nuovi tifosi a eventuali gol nei derby...
Tevez si aggiunge a Gareth Barry e Roque Santa Cruz nella lista di affari conclusi quest'estate. Una campagna gia' importante, ma che non sembra assolutamente giunta al termine: secondo i giornali Inglesi, l'acquisto di Adebayor dall'Arsenal e' vicinissimo, cosi' come quello del difensore Joleon Lescott dall'Everton. Senza contare la mega-offerta messa sul tavolo del Chelsea per il capitano della nazionale John Terry: inizialmente sembrava una di quelle sparate senza alcuna possibilita' di riuscita, poi pero' i silenzi del giocatore e del suo agente hanno cominciato a destare qualche sospetto. L'operazione non dovrebbe andare in porto, ma la quote offerte dai bookmakers (2.35 la cessione, 1.5 la permanenza a Londra) fanno capire che, di fronte a montagne di sterline, nulla e' impossibile.
Qui si torna alle questioni morali: quanto e' giusto, o benefico per il calcio, che una societa' costruisca il successo esclusivamente sulla base di uno strapotere economico? Un elemento di anti-sportivita' e' certamente presente, ma di sicuro non si puo' accusare il Man City di aver creato il fenomeno (vedi Chelsea di Abramovich o Real Madrid di Perez, giusto per citarne un paio). La realta' e' che e' impossibile puntare il dito contro questa o quell'altra societa': i modus operandi delle grandi squadre sono uguali, cambiano solo i mezzi a disposizione. Pero', e' difficile negare che la possibilita' che un calciatore guadagni 15 milioni all'anno (pare sia questa l'offerta fatta a Terry), e che altri guadagnino gia' cifre appena inferiori, ha in se' qualcosa di profondamente sbagliato.
L'unica soluzione - se davvero si intende cambiare rotta - sarebbe l'introduzione di un salary cap internazionale, un obbligo di tetto salariale da estendere a tutte le societa' che vogliono essere riconosciute da UEFA, FIFA e qualsiasi altro organo ufficiale. Chiunque puo' fare una vita da signore con uno o due milioni all'anno...chi ha detto che un calciatore non puo' essere felice se non ne porta a casa almeno 6 o 7? Non dimentichiamoci che la maggior parte delle societa' sono indebitate.
Questi sono problemi del calcio in generale la cui soluzione, ahime', non e' neppure all'orizzonte. Di sicuro, chi non se ne preoccupa per nulla sono i tifosi del Manchester City: per la prima volta nella vita di tutti quelli con meno di 50 anni, la loro squadra sta mostrando vera ambizione di tornare a vincere.
venerdì 10 luglio 2009
IL (FIN QUI) STRANO MERCATO DEL MANCHESTER UNITED
Quando, poco piu' di un mese fa, la notizia del trasferimento-record di Cristiano Ronaldo al Real Madrid e' diventata ufficiale, gran parte dei tifosi dei tricampioni in carica ha reagito con un misto fra stupore e ottimismo. Certo, la partenza di uno dei massimi talenti calcistici del decennio - con tanto di pallone d'oro 2008 - non puo' che essere negativa per qualsiasi squadra, ma oltre 90 milioni sono una cifra in grado di soddisfare qualunque sogno di nuovi fuoriclasse e artisti del pallone.
A breve e' seguita la conferma dell'abbandono di un altro beniamino dell'Old Trafford, quel Carlos Tevez che in due anni di prestito ai Red Devils si e' guadagnato lo status di idolo dei tifosi piu' per l'abnegazione alla squadra e lo spirito battagliero - sempre amato in Inghilterra - che per il numero di gol. Anche in questo caso, il dispiacere e' stato mitigato dall'idea che forse i 35 milioni chiesti da Kia Joorabchian, la strana figura di amico-agente-proprietario di Tevez, potevano essere investiti in modo piu' accorto da qualche altra parte.
Da quel momento, le mosse del club - sempre dirette dal potentissimo manager Ferguson - sono state abbastanza singolari. La prima - l'acquisto di Luis Antonio Valencia del Wigan - era nell'aria da mesi. Anche se a qualcuno 19 milioni sono sembrati eccessivi - Valencia ha disputato un ottimo campionato ma non ha esattamente mostrato numeri da fuoriclasse o gran propensione al gol - l'idea generale era che il 23enne Ecuadoregno costituisse un valido rinforzo in attesa del colpaccio che avrebbe fatto dimenticare Ronaldo.
Detto colpaccio, pero', non si e' ancora materializzato. Il secondo acquisto estivo - o meglio acquisizione visto che non ci sono stati esborsi - e' stato come un fulmine a ciel sereno. Non piu' di una settimana prima dell'annuncio, i bookmaker Inglesi erano disposti a pagare il passaggio di Michael Owen al Man Utd 66 a 1. Owen, ex ragazzo prodigio del calcio Inglese, con i suoi infortuni ricorrenti sembrava destinato ad approdare a una squadra di media o medio-bassa classifica (la societa' piu' interessata sembrava essere l'Hull!). Poi a Ferguson e' nata l'idea, e dopo una telefonata, un pranzo col giocatore e una visita medica (definita "severa") un quasi incredulo Owen era' gia' su tutte le prime pagine dei giornali con tanto di maglia dei Red Devils addosso.
Per giudicare accuratamente questa mossa bisognerebbe conoscere i dettagli del contratto: l'idea di avere Owen ha costo zero avra' fatto gola a tutti, ma sono le eccessive richieste di ingaggio del giocatore che hanno tenuto lontano tutte le altre societa'. E' possibile che Ferguson abbia deciso che valesse la pena rischiare un investimento 5 o 6 milioni all'anno? O che Owen si sia piegato ad accettare un contratto "a gettone" pur di riassaporare il calcio di vertice? Le due ipotesi sembrano altrettanto improbabili, quindi la realta' dovrebbe stare da qualche parte nel mezzo. Quello che e' certo e' che l'Owen che semina in velocita' la difesa Argentina nel '98, o che segna a raffica per il Liverpool a cavallo dei due millenni, non e' che un lontano parente del giocatore visto negli ultimi 4-5 anni: un attaccante che ha perso buona parte della sua velocita', spesso fuori per infortunio, che sopravvive grazie all'innato - e sempre importantissimo - senso del gol.
Ma chissa', questo acquisto potrebbe rivelarsi un altro mezzo colpo di genio di Sir Alex: avendo solo da pagarne lo stipendio, chi potrebbe obiettare se il ritorno fossero 15-20 gol stagionali, molti dei quali decisivi? Un goleador non smette mai di essere tale, e nonostante i dubbi (legittimi) non c'e' dubbio che Owen appartenga alla categoria.
Il discorso, pero', e' che c'e' sempre un Ronaldo da sostituire. Ecco quindi - notizia fresca di qualche giorno - l'acquisto di... Gabriel Obertan. No, neanche noi ne avevamo mai sentito parlare (se non in Pro Evolution Soccer, come giovane francese dall'ottimo potenziale per la Master League); di lui si sa che ha solo 20 anni (bene), puo' giocare da ala destra o in attacco (bene), e che l'anno scorso il Bordeaux lo ha ceduto in prestito al Lorient perche' non trovava spazio (mh). Non che sia costato molto - si parla di 3 milioni e mezzo - ma il suo arrivo ha lasciato sbigottiti non pochi tifosi, che cominciano a temere che di grandi nomi non ne arrivera' neanche uno. Come sempre, bisogna fare attenzione a sottovalutare la lungimiranza di Ferguson, ma di sicuro gli acquisti fin qui conclusi stanno facendo un po' preoccupare anche i sostenitori incondizionati (cioe' quasi tutti) dell'allenatore Scozzese.
Con Benzema strappato dal Real di "spendaccione" Perez e Ribery valutato eccessivamente dal Bayern, gli obiettivi primari sembrano essere sfuggiti. C'e' ancora spazio per una sorpresa (non stupirebbe se di punto in bianco arrivasse a Manchester uno come Eto'o), ma se non dovessero arrivare campioni gia' affermati, per Ferguson la stagione 2009/10 potrebbe essere la piu' difficile e stimolante degli ultimi anni: continuare a vincere avendo rimpiazzato Tevez e Ronaldo con giovani promettenti e un attaccante sul viale del tramonto sarebbe la sua definitiva consacrazione - ammesso che ce ne sia bisogno - sul trono dell'allenatore piu' di successo di tutti i tempi. E la storia calcistica degli ultimi 20 anni ce lo ha insegnato a piu' riprese: mai, mai sottovalutare o dare per sconfitto il Manchester United.
martedì 30 giugno 2009
ETO'O L'ULTIMO DI UNA SERIE DI RIFIUTI
Trasformare una squadra di meta' classifica in una vera candidata a vincere campionato e Champions' League, o anche solo a qualificarsi per quest'ultima, e' un processo lungo e complicato. Lo stanno scoprendo i proprietari del Manchester City, che nonostante il notevole spirito d'iniziativa e la disponibilita' economica pressoche' illimitata stanno incassando parecchi "no" importanti.
lunedì 22 giugno 2009
ACQUISTI PER LIVERPOOL, ARSENAL E MANCHESTER CITY
Mentre la nostra nazionale raccoglie i cocci di una prestazione imbarazzante alla Confederations' Cup, in Inghilterra il mercato prende sempre piu' vita. In mezzo alle decine di voci e ipotesi piu' o meno inverosimili, in questi giorni alcuni trasferimenti importanti sono effettivamente stati portati a termine.
Santa Cruz si propone come perno centrale dell'attacco del Man City: grazie alla sua potenza, Hughes lo vede come elemento ideale per fare da sponda e favorire gli inserimenti di Robinho, Wright-Phillips e - se le idee dei bookmakers Inglesi sono indicative - a breve anche Carlos Tevez. L'argentino, infatti, tramite il suo agente ha confermato di avere terminato il rapporto con lo United, e un passaggio alla sponda blu di Manchester e' ormai quotato un misero 1.15 dalle agenzie di scommesse, gente che di solito ci vede giusto...
mercoledì 17 giugno 2009
IL CALENDARIO UFFICIALE 2009/10...E LE IMMANCABILI VOCI DI MERCATO
Noi calciofili accaniti, quelli a cui non piacciono le estati degli anni dispari, per non perdere la sana assuefazione al pallone siamo costretti a guardare la Confederations' Cup come se fosse il Mondiale, oltre e a leggere in continuazione articoli che ci dicono che Ribery e Villa verranno comprati da 12 squadre diverse e tutte insieme.
venerdì 12 giugno 2009
IL SETTEBELLO DI DON FABIO E I COLPI DI MERCATO
Sempre bene cominciare dal calcio giocato... Prosegue la love story di Fabio Capello con la nazionale inglese: con il 6-0 sulla modestissima Andorra di Mercoledi', i Three Lions si sono portati a 7 vittorie su altrettante partite di qualificazione ai Mondiali 2010, fra cui il sonoro 5-1 rifilato a Zagabria alla Croazia, che due anni prima aveva contribuito alla clamorosa esclusione degli Inglesi dall'Europeo 2008.
E' il trasferimento piu' costoso di sempre, che supera il record stabilito pochi giorni fa dallo stesso Florentino Perez per portare Kaka' al Bernabeu. Si potrebbe discutere a lungo sulla moralita' dell'operazione o sul suo effettivo beneficio per il gioco del calcio...non c'e' dubbio che la politica iper-aggressiva del Real avra' fra gli effetti collaterali un rigonfio generale dei prezzi di mercato, con conseguente indebolimento delle squadre minori, ma il guidizio sulla vicenda e' una questione di opinione personale.
Nelle ultime tre stagioni, il 24enne di Madeira e' stato il miglior marcatore dei Red Devils - spesso giocando da ala - oltre che il loro giocatore piu' pericoloso. Per Alex Ferguson, la gestione del dopo-Ronaldo sara' una sfida impegnativa.
sabato 6 giugno 2009
SORRIDONO CAPELLO E TRAP
L'Inghilterra gioca abbastanza male per un'ora ma regola il modesto Kazakhstan 4-0 e lascia il Central Stadium di Almaty con in tasca la sesta vittoria su altrettante partite di qualificazione al mondiale 2010. Per i Three Lions il biglietto per il Sud Africa e' quasi staccato. (la situazione nel gruppo 6)
La partita comincia in modo inaspettato, con i Kazaki vicinissimi al gol al 1' a seguito di un errore di Glen Johnson, che perde palla in posizione difensiva. L'Inghilterra fa fatica a trovare fluidita' di gioco, e addirittura arriva il gol dei padroni di casa, ma il colpo di testa di Ostapenko viene giustamente annullato per fuorigioco.
Passata la paura, l'Inghilterra comincia a far pesare l'enorme divario tecnico, mentre la difesa kazaka mostra tutti i suoi limiti: prima Barry viene lasciato tutto solo su calcio d'angolo, poi su un lancio deviato il portiere Mokin riesce solo a smanacciare sui piedi di Heskey, che ringrazia e segna il suo ottavo gol con la maglia della nazionale.
Il 2-0 con cui si chiude il primo tempo e' forse generoso per l'Inghilterra, che pero' nella seconda frazione legittima la sua superiorita'. Dopo venti minuti a ritmo rallentato, alla squadra di Capello basta accelerare minimamente il ritmo per vedere il proprio vantaggio raddoppiato. Prima tocca a Rooney, che con tenacia e classe riprende una respinta del portiere e insacca nell'angolo opposto con una pregevole semirovesciata; poco dopo, anche il nome di Lampard si aggiunge al tabellino, grazie a un rigore assegnato per una trattenuta su Heskey.
Per la nazionale inglese, la partita di oggi non puo' essere considerata un vero esame. La classifica, pero', e' quanto di meglio si potesse sperare: 6 partite, 18 punti, 20 gol fatti e 4 subiti. L'impatto di Capello e' stato immediato, e l'Inghiterra calcistica sta ricominciando a sognare.
Va bene anche all'Irlanda di Trapattoni, che torna dalla delicata trasferta bulgara con un pareggio preziosissimo che li lascia imbattuti e stabilmente al secondo posto nel gruppo 8.
I Verdi si portano in vantaggio con un colpo di testa di Richard Dunne (che poi sara' eletto migliore in campo), lasciato colpevolmente solo in mezzo all'area. Peccato per l'amnesia difensiva che dopo appena 5 minuti regala il pareggio alla Bulgaria. Particolarmente colpevole Kilbane, che perde il tempo per la chiusura. Il terzino sinistro irlandese, comunque, si riscattera' giocando la solita partita tutto cuore, allo stesso modo di tutti i suoi compagni di reparto.
Nel secondo tempo la Bulgaria spinge e domina il possesso, ma non riesce a produrre veri pericoli per la porta di Shay Given. Finisce 1-1 e per l'Irlanda si rafforzano ulteriormente le chance di assicurarsi almeno il secondo posto nel gruppo.
Complimenti al Trap, che con un gruppo di giocatori tutto sommato limitato e' riuscito a ridare ai Boys in Green quella solidita' che era andata persa nelle disastrose gestioni dei precedenti allenatori Kerr e Staunton. Chi ancora si lamenta della mancanza di spettacolo farebbe bene a ricordare il periodo di Jack Charlton, che nel 1990 regalo' al paese il sogno di un quarto di finale ai mondiali con un gioco a dir poco mediocre.
KAZAKHSTAN-INGHILTERRA 0-4
Barry 40', Heskey 45', Rooney 72', Lampard 77'
Kazakhstan (4-5-1)
Mokin; Kislitsyn, Logvinenko, Kirov, Abdulin; Averchenko, Skorkych, Nusserbayev, Karpovic, Kukeyev; Ostapenko (27' Ibrayev)
Inghilterra (4-4-1-1)
Green, Johnson (75' Beckham), Upson, Terry, Cole; Walcott (46' Wright-Phillips), Barry, Lampard, Gerrard; Rooney; Heskey (80' Defoe)
BULGARIA - IRLANDA 1-1
Dunne(I) 24', Telkiyski(B) 29'
Bulgaria (4-4-2)
Ivankov, Milanov, Manolev, Tomasic, Kishishev; Angelov, Petrov, Telkiyski (81' Dimitrov), Petrov; Berbatov, Bozhinov (59' Makriev)
Irlanda (4-4-2)
Given, O'Shea (81' Kelly), Dunne, St.Ledger, Kilbane; Duff, Andrews, Whelan, S.Hunt (71' McGeady); Keane (84' Best), Folan
mercoledì 3 giugno 2009
I MOMENTI PIU' DIVERTENTI DELLA STAGIONE
Con la finale di FA Cup di Sabato scorso, si e' chiuso il 2008/09 del calcio inglese. Oltre alle emozioni di calcio giocato, che come sempre non sono mancate, l'annata appena terminata ci ha regalato alcuni episodi che si sono distinti per la loro stranezza. Ecco i momenti piu' inusuali, divertenti e scioccanti della stagione appena conclusa...
6) BENT E LA MOGLIE DI REDKNAPP
"Impossibile avere un'occasione migliore di quella per vincere una partita. Mia moglie avrebbe segnato. Bent non aveva una parte della porta libera a cui mirare, aveva l'intero specchio - e ha messo a lato. Incredibile". Queste le parole di "sensibilita'" Harry Redknapp dopo un errore sotto porta dell'attaccante della sua squadra Darren Bent. Nessuno ha potuto verificare se la moglie Sandra sia effettivamente in grado di trasformare in gol occasioni di quel tipo, ma quello che e' certo e' che 'Arry in quel periodo non stava leggendo il saggio "Come motivare i tuoi giocatori".
5) ESPULSO PER ABUSI AL COMPAGNO
Capita spesso di vedere compagni di squadra richiamarsi e urlarsi contro dopo gol subiti, ma Ricardo Fuller dello Stoke, in una partita di Dicembre conto il West Ham, e' andato un po' oltre. Irritato col suo difensore (e capitano) Andy Griffin per aver permesso a Carlton Cole di segnare agevolmente, Fuller si dirige verso il colpevole e gli somministra uno schiaffo in piena regola. I compagni evitano che il battibecco degeneri, ma l'arbitro estrae il cartellino rosso per l'attaccante Giamaicano. Ecco il filmato dell'episodio.
Nello stesso filone, da segnalare il buon tentativo di Carragher e Arbeloa. E ovviamente i maestri del litigio fra compagni: Dyer e Bowyer del Necastle nel 2005.
4) PHIL BROWN E L'INTERVALLO IN CAMPO
Avendo gia' destato perplessita' per l'eccessiva tintarella artificiale, i riferimenti a se' stesso in terza persona e il microfono con auricolare stile-Britney Spears, l'allenatore dell'Hull si fa notare per un'altra stranezza al City of Manchester Stadium. Dopo il primo tempo i suoi sono sotto di 4 gol e, invece che farli rientrare negli spogliatoi, Brown li obbliga a restare seduti sul campo, come un gruppo di scolari indisciplinati, per una bella predica pubblica con tanto di dito accusatore. Cio' che segue questo bizzarro tentativo di motivazione e' una serie di otto sconfitte consecutive, oltre alle voci di malcontento diffuso dei giocatori. Phil Brown, un genio della comunicazione.
3) DROGBA PERDE IL CONTROLLO
"Hey! It's a disgrace, a fucking disgrace!"; Queste le parole urlate da Didier Drogba alla telecamera-mondovisione al termine della semifinale di ritorno di Champions' League, dopo che un gol di Iniesta al 95' e un arbitraggio discretamente scandaloso del Norvegese Henning Ovrebo avevano privato il Chelsea di un posto in finale. Ulteriore chicca da parte di Sky Sports inglese, che ripropone il filmato coprendo col "beep" la parola "disgrace" ma lasciando "fucking" perfettamente comprensibile. Ah, ora i bambini sono salvi...
Da segnalare anche alcuni ottimi remix dell'episodio.
2) IL GOL PIU' INESISTENTE DELLA STORIA
Questa chicca arriva dalla Championship, e precisamente dalla partita Reading-Watford di Settembre. Ecco il video - John Eustace del Reading manda a lato di un paio di metri su un corner di Stephen Hunt, e il gurdalinee Bannister sventola per segnalare all'arbitro che e' gol! Il giovanissimo fischietto Attwell convalida la "rete" fra lo stupore piu' totale di tutti i giocatori, che ci mettono un po' a capire cosa sia effettivamente successo.
L'ormai ex-allenatore del Watford Boothroyd commento' cosi': "e' stato come vedere un UFO atterrare in campo".
1) JFK SI PRESENTA ALLA STAMPA
"Chi di voi e' Simon Bird?" [giornalista del Daily Mirror]
"Sono io"
"Sei una merda"
"Grazie"
La traduzione e' soft, visto che "cunt" e' molto peggio di merda, ma non ha un vero corrispettivo in Italiano...e' semplicemente l'insulto piu' volgare che esista. E comunque, questo non e' che l'inizio di una delle prime conferenze stampa di Joe Kinnear una volta assunto come allenatore provvisorio del Newcastle. Quello che segue e' uno dei monologhi piu' incredibili di sempre, nel quale il buon Kinnear, inviperito per alcuni articoli su di lui, pronuncia un ineguagliabile 52 parolacce. "Fuck" e "Fucking" vengono usate al posto delle virgole, ed e' da quel momento che i tifosi del Newcastle aggiungono la "F" al nomignolo del loro neo-allenatore.
Assolutamente eccezionale...in questa pagina trovate la versione non censurata.
sabato 30 maggio 2009
FA CUP: IL CHELSEA TRIONFA A WEMBLEY
La 128ma finale di FA Cup e' stata vinta 2-1 dal Chelsea. La squadra di Guus Hiddink, arrivata a Wembley da favorita, ha confermato che per l'Everton il divario da colmare per giocarsela alla pari con le Big Four della Premier League e' ancora grande.
Ammoniti: Hibbert 8', Neville 47' , Baines 90' (Everton); Mikel 63', Lampard 85' (Chelsea)