martedì 24 febbraio 2009

CHAMPIONS, CI SEI MANCATA...


Per tutti noi appassionati di calcio europeo ad alto livello, la pausa invernale della Champions' League e' un dolore, un digiuno forzato, un buio dell'anima calcistica che si aggiunge ai rigori dell'inverno (che non sono quelli dati o non dati alla vostra squadra) e la rendono ancora piu' stagione di attesa verso tempi piu' caldi e soleggiati. Il calendario ci dice che al cambio di stagione manca ancora un po', ma la primavera calcistica comincia indiscutibilmente stasera.

La vecchia Coppa dei Campioni si fermava da Novembre a Marzo, un periodo che sembrava interminabile. Ultimamente, la bramosia di Uefa e soci di ricavare quanto piu' oro possibile dalla miniera Champions ha accorciato questo purgatorio per calciofili europeisti a poco piu' di due mesi. E' comunque uno stacco netto, una pagina voltata. Nelle nostre vite, stiamo vivendo un anno nuovo. Nel circo annuale della coppa con le orecchie, i gironi sono cosa del passato e le squadre semi-sconosciute (con tanto rispetto) che si erano intrufolate nell'elite del calcio continentale hanno lottato con tutto il cuore di questo mondo ma se ne sono andate con onore. E' il momento della formula che e' la stessa dalla prima edizione del 1955: due partite e via, una squadra avanti e una a casa. Ora e' il momento che si fa sul serio.

L'urna di Zurigo ci ha regalato una battaglia Italia-Inghilterra su tutti i fronti. Tre sfide invitanti ed equilibrate. Un "cappotto" da una parte o dall'altra sarebbe un'affermazione di prestigio per l'intero movimento calcistico di uno o dell'altro paese. Due dei tre primi atti delle sfide sono in programma stasera, cominciamo dall'Emirates Stadium di Londra...

Arsene Wenger, ne siamo convinti, la coppa della foto se la sogna di notte. L'allenatore dell'Arsenal e' a Londra da 13 anni ma non e' mai riuscito a vincerla: l'ha accarezzata nel 2006, quando Sol Campbell porto' i Gunners in vantaggio nella finale col Barcellona. Poi pero', i Catalani rimontarono e vinsero 2-1, e ad alzare il trofeo furono le manone di Carles Puyol.
Da allora, Wenger ha continuato a produrre bel gioco e a trasformare giovani semi-sconosciuti in grandi giocatori, ma i risultati che contano non sono in realta' arrivati, ed e' dalla FA Cup del 2005 che l'Arsenal non mette in bacheca un trofeo.

Visto la qualita' ed il tipo di gioco espressi abitualmente sia dai Gunners che dalla Roma, e' lecito aspettarsi uno spettacolo per palati fini, con molta palla a terra e passaggi al millimetro. Peccato per i notevoli problemi di infortuni di entrambe le squadre: l'Arsenal, la cui infermeria sembra essere sempre affollatissima, fra le prime scelte deve fare a meno del cervello e dei piedi vellutati di Cesc Fabregas (ancora un mese fuori) oltre che del desaparecido Rosicky (fuori praticamente da un anno), mentre in attacco mancano Adebayor, Walcott e Arshavin. Linea difensiva titolare con Sagna-Toure-Gallas-Clichy (attenzione alle sortite del terzino sinistro, una vera saetta), il centrocampo dovrebbe essere Eboue (o Diaby)-Song-Denilson-Nasri, coppia d'attacco Van Persie-Bendtner.

Ancora non del tutto definita la formazione della Roma: per fortuna, non pare in dubbio la presenza di Francesco Totti, ma Cicinho e Juan non ce la fanno, e Vucinic sembra possa essere disponibile solo per la panchina.
Avere queste due squadre a pieno organico e in forma sarebbe stato un paradiso calcistico, ma anche cosi' siamo convinti che due grandi allenatori e buongustai del calcio come Spalletti e Wenger non deluderanno le attese.

Spostiamoci a San Siro, dove sono di scena le due capoliste dei rispettivi campionati. Sul fronte Manchester United, Ferguson deve ancora risolvere il rebus-difesa: le ultime novita' parlano di un John O'Shea disponibile dal 1' minuto. Il difensore irlandese e' una giocatore affidabile e molto duttile ma non velocissimo e ci sembra possa soffrire la fisicita' dei "bulli" Ibra e Adriano. Emergenza anche per il terzino destro: infortunati Rafael e Gary Neville, tocchera' al tuttofare Darren Fletcher completare la difesa con Rio Ferdinand e Patrice Evra. Due quarti del reparto arretrato non sono quindi prime scelte, ed e' forse per questo che Ferguson pare intenzionato a schierare lo United con un 4-5-1 che garantisca piu' copertura dal centrocampo, lasciando Berbatov o Rooney a fare la punta fissa. Nel caso, come ci sembra probabile, il vertice piu' alto della formazione fosse Berbatov, possiamo aspettarci Ronaldo a destra, Rooney a sinistra con licenza di convergere dietro la punta, e Carrick-Scholes-Park (o Giggs) a completare il centrocampo.

Nessun dubbio invece per Mourinho: Stankovic vertice alto del rombo di centrocampo e attacco "pesante" Zlatan-Adriano. Confronti molto interessanti sulle fasce: da un lato, Maicon quest'anno ha terrorizzato tutte le difese del campionato ma stasera dovra' fare i conti con un osso durissimo come Evra, costantemente uno dei migliori terzini della Premiership; dall'altra parte, battesimo europeo di fuoco per il 18enne Davide Santon, che si trovera' davanti nient'altro che il pallone d'oro e FIFA world player of the year 2008.

Allacciatevi le cinture e buon viaggio...

0 commenti: