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venerdì 14 agosto 2009
NUOVO SITO DI CALCIO INGLESE!
mercoledì 15 luglio 2009
IL MANCHESTER CITY FA SUL SERIO
Non piu' di undici anni fa, la sponda blu della Manchester calcistica si apprestava ad iniziare la prima - e unica nella storia del club - stagione in Division Two, la serie C di allora. L'annata 1997/98 era stata probabilmente la peggiore di sempre: dopo un campionato vissuto costantemente nei bassifondi della serie cadetta (in cui erano arrivati solo due anni prima), Il City allenato da Joe Royle era stato condannato a una tragica retrocessione dalle contemporanee vittorie all'ultima giornata di Portsmouth, QPR e Port Vale.
Come possono cambiare velocemente le cose. Oggi, a poco piu' di un decennio da quel disastro, i tifosi dei Citizens sono pervasi da un ottimismo che - probabilmente - non si vedeva dalla "glory era" alla fine degli anni '60. I nuovi proprietari dell'Abu Dhabi United Group stanno mantenendo le promesse, e la squadra che si sta sviluppando sembra effettivamente avere le potenzialita' per intaccare il dominio delle Big Four (Arsenal, Chelsea, Liverpool e Man Utd) ai vertici della Premier League.
L'arrivo di Carlos Tevez - ufficializzato ieri - e' particolarmente significativo: l'Argentino e' un giocatore di livello internazionale nel fiore degli anni, che praticamente tutte le squadre vorrebbero avere e che, particolare non da poco, fino all'anno scorso giocava con gli odiati cugini del Manchester United. Alex Ferguson, probabilmente, non ha voluto fare troppi sacrifici per trasformare il prestito biennale in acquisto, o forse si e' deciso a farli quando era troppo tardi. Fatto sta che ieri Tevez e' diventato un giocatore del City, e possiamo immaginare le reazioni dei suoi nuovi tifosi a eventuali gol nei derby...
Tevez si aggiunge a Gareth Barry e Roque Santa Cruz nella lista di affari conclusi quest'estate. Una campagna gia' importante, ma che non sembra assolutamente giunta al termine: secondo i giornali Inglesi, l'acquisto di Adebayor dall'Arsenal e' vicinissimo, cosi' come quello del difensore Joleon Lescott dall'Everton. Senza contare la mega-offerta messa sul tavolo del Chelsea per il capitano della nazionale John Terry: inizialmente sembrava una di quelle sparate senza alcuna possibilita' di riuscita, poi pero' i silenzi del giocatore e del suo agente hanno cominciato a destare qualche sospetto. L'operazione non dovrebbe andare in porto, ma la quote offerte dai bookmakers (2.35 la cessione, 1.5 la permanenza a Londra) fanno capire che, di fronte a montagne di sterline, nulla e' impossibile.
Qui si torna alle questioni morali: quanto e' giusto, o benefico per il calcio, che una societa' costruisca il successo esclusivamente sulla base di uno strapotere economico? Un elemento di anti-sportivita' e' certamente presente, ma di sicuro non si puo' accusare il Man City di aver creato il fenomeno (vedi Chelsea di Abramovich o Real Madrid di Perez, giusto per citarne un paio). La realta' e' che e' impossibile puntare il dito contro questa o quell'altra societa': i modus operandi delle grandi squadre sono uguali, cambiano solo i mezzi a disposizione. Pero', e' difficile negare che la possibilita' che un calciatore guadagni 15 milioni all'anno (pare sia questa l'offerta fatta a Terry), e che altri guadagnino gia' cifre appena inferiori, ha in se' qualcosa di profondamente sbagliato.
L'unica soluzione - se davvero si intende cambiare rotta - sarebbe l'introduzione di un salary cap internazionale, un obbligo di tetto salariale da estendere a tutte le societa' che vogliono essere riconosciute da UEFA, FIFA e qualsiasi altro organo ufficiale. Chiunque puo' fare una vita da signore con uno o due milioni all'anno...chi ha detto che un calciatore non puo' essere felice se non ne porta a casa almeno 6 o 7? Non dimentichiamoci che la maggior parte delle societa' sono indebitate.
Questi sono problemi del calcio in generale la cui soluzione, ahime', non e' neppure all'orizzonte. Di sicuro, chi non se ne preoccupa per nulla sono i tifosi del Manchester City: per la prima volta nella vita di tutti quelli con meno di 50 anni, la loro squadra sta mostrando vera ambizione di tornare a vincere.
venerdì 10 luglio 2009
IL (FIN QUI) STRANO MERCATO DEL MANCHESTER UNITED
Quando, poco piu' di un mese fa, la notizia del trasferimento-record di Cristiano Ronaldo al Real Madrid e' diventata ufficiale, gran parte dei tifosi dei tricampioni in carica ha reagito con un misto fra stupore e ottimismo. Certo, la partenza di uno dei massimi talenti calcistici del decennio - con tanto di pallone d'oro 2008 - non puo' che essere negativa per qualsiasi squadra, ma oltre 90 milioni sono una cifra in grado di soddisfare qualunque sogno di nuovi fuoriclasse e artisti del pallone.
A breve e' seguita la conferma dell'abbandono di un altro beniamino dell'Old Trafford, quel Carlos Tevez che in due anni di prestito ai Red Devils si e' guadagnato lo status di idolo dei tifosi piu' per l'abnegazione alla squadra e lo spirito battagliero - sempre amato in Inghilterra - che per il numero di gol. Anche in questo caso, il dispiacere e' stato mitigato dall'idea che forse i 35 milioni chiesti da Kia Joorabchian, la strana figura di amico-agente-proprietario di Tevez, potevano essere investiti in modo piu' accorto da qualche altra parte.
Da quel momento, le mosse del club - sempre dirette dal potentissimo manager Ferguson - sono state abbastanza singolari. La prima - l'acquisto di Luis Antonio Valencia del Wigan - era nell'aria da mesi. Anche se a qualcuno 19 milioni sono sembrati eccessivi - Valencia ha disputato un ottimo campionato ma non ha esattamente mostrato numeri da fuoriclasse o gran propensione al gol - l'idea generale era che il 23enne Ecuadoregno costituisse un valido rinforzo in attesa del colpaccio che avrebbe fatto dimenticare Ronaldo.
Detto colpaccio, pero', non si e' ancora materializzato. Il secondo acquisto estivo - o meglio acquisizione visto che non ci sono stati esborsi - e' stato come un fulmine a ciel sereno. Non piu' di una settimana prima dell'annuncio, i bookmaker Inglesi erano disposti a pagare il passaggio di Michael Owen al Man Utd 66 a 1. Owen, ex ragazzo prodigio del calcio Inglese, con i suoi infortuni ricorrenti sembrava destinato ad approdare a una squadra di media o medio-bassa classifica (la societa' piu' interessata sembrava essere l'Hull!). Poi a Ferguson e' nata l'idea, e dopo una telefonata, un pranzo col giocatore e una visita medica (definita "severa") un quasi incredulo Owen era' gia' su tutte le prime pagine dei giornali con tanto di maglia dei Red Devils addosso.
Per giudicare accuratamente questa mossa bisognerebbe conoscere i dettagli del contratto: l'idea di avere Owen ha costo zero avra' fatto gola a tutti, ma sono le eccessive richieste di ingaggio del giocatore che hanno tenuto lontano tutte le altre societa'. E' possibile che Ferguson abbia deciso che valesse la pena rischiare un investimento 5 o 6 milioni all'anno? O che Owen si sia piegato ad accettare un contratto "a gettone" pur di riassaporare il calcio di vertice? Le due ipotesi sembrano altrettanto improbabili, quindi la realta' dovrebbe stare da qualche parte nel mezzo. Quello che e' certo e' che l'Owen che semina in velocita' la difesa Argentina nel '98, o che segna a raffica per il Liverpool a cavallo dei due millenni, non e' che un lontano parente del giocatore visto negli ultimi 4-5 anni: un attaccante che ha perso buona parte della sua velocita', spesso fuori per infortunio, che sopravvive grazie all'innato - e sempre importantissimo - senso del gol.
Ma chissa', questo acquisto potrebbe rivelarsi un altro mezzo colpo di genio di Sir Alex: avendo solo da pagarne lo stipendio, chi potrebbe obiettare se il ritorno fossero 15-20 gol stagionali, molti dei quali decisivi? Un goleador non smette mai di essere tale, e nonostante i dubbi (legittimi) non c'e' dubbio che Owen appartenga alla categoria.
Il discorso, pero', e' che c'e' sempre un Ronaldo da sostituire. Ecco quindi - notizia fresca di qualche giorno - l'acquisto di... Gabriel Obertan. No, neanche noi ne avevamo mai sentito parlare (se non in Pro Evolution Soccer, come giovane francese dall'ottimo potenziale per la Master League); di lui si sa che ha solo 20 anni (bene), puo' giocare da ala destra o in attacco (bene), e che l'anno scorso il Bordeaux lo ha ceduto in prestito al Lorient perche' non trovava spazio (mh). Non che sia costato molto - si parla di 3 milioni e mezzo - ma il suo arrivo ha lasciato sbigottiti non pochi tifosi, che cominciano a temere che di grandi nomi non ne arrivera' neanche uno. Come sempre, bisogna fare attenzione a sottovalutare la lungimiranza di Ferguson, ma di sicuro gli acquisti fin qui conclusi stanno facendo un po' preoccupare anche i sostenitori incondizionati (cioe' quasi tutti) dell'allenatore Scozzese.
Con Benzema strappato dal Real di "spendaccione" Perez e Ribery valutato eccessivamente dal Bayern, gli obiettivi primari sembrano essere sfuggiti. C'e' ancora spazio per una sorpresa (non stupirebbe se di punto in bianco arrivasse a Manchester uno come Eto'o), ma se non dovessero arrivare campioni gia' affermati, per Ferguson la stagione 2009/10 potrebbe essere la piu' difficile e stimolante degli ultimi anni: continuare a vincere avendo rimpiazzato Tevez e Ronaldo con giovani promettenti e un attaccante sul viale del tramonto sarebbe la sua definitiva consacrazione - ammesso che ce ne sia bisogno - sul trono dell'allenatore piu' di successo di tutti i tempi. E la storia calcistica degli ultimi 20 anni ce lo ha insegnato a piu' riprese: mai, mai sottovalutare o dare per sconfitto il Manchester United.
martedì 30 giugno 2009
ETO'O L'ULTIMO DI UNA SERIE DI RIFIUTI
Trasformare una squadra di meta' classifica in una vera candidata a vincere campionato e Champions' League, o anche solo a qualificarsi per quest'ultima, e' un processo lungo e complicato. Lo stanno scoprendo i proprietari del Manchester City, che nonostante il notevole spirito d'iniziativa e la disponibilita' economica pressoche' illimitata stanno incassando parecchi "no" importanti.
lunedì 22 giugno 2009
ACQUISTI PER LIVERPOOL, ARSENAL E MANCHESTER CITY
Mentre la nostra nazionale raccoglie i cocci di una prestazione imbarazzante alla Confederations' Cup, in Inghilterra il mercato prende sempre piu' vita. In mezzo alle decine di voci e ipotesi piu' o meno inverosimili, in questi giorni alcuni trasferimenti importanti sono effettivamente stati portati a termine.
Santa Cruz si propone come perno centrale dell'attacco del Man City: grazie alla sua potenza, Hughes lo vede come elemento ideale per fare da sponda e favorire gli inserimenti di Robinho, Wright-Phillips e - se le idee dei bookmakers Inglesi sono indicative - a breve anche Carlos Tevez. L'argentino, infatti, tramite il suo agente ha confermato di avere terminato il rapporto con lo United, e un passaggio alla sponda blu di Manchester e' ormai quotato un misero 1.15 dalle agenzie di scommesse, gente che di solito ci vede giusto...
mercoledì 17 giugno 2009
IL CALENDARIO UFFICIALE 2009/10...E LE IMMANCABILI VOCI DI MERCATO
Noi calciofili accaniti, quelli a cui non piacciono le estati degli anni dispari, per non perdere la sana assuefazione al pallone siamo costretti a guardare la Confederations' Cup come se fosse il Mondiale, oltre e a leggere in continuazione articoli che ci dicono che Ribery e Villa verranno comprati da 12 squadre diverse e tutte insieme.
venerdì 12 giugno 2009
IL SETTEBELLO DI DON FABIO E I COLPI DI MERCATO
Sempre bene cominciare dal calcio giocato... Prosegue la love story di Fabio Capello con la nazionale inglese: con il 6-0 sulla modestissima Andorra di Mercoledi', i Three Lions si sono portati a 7 vittorie su altrettante partite di qualificazione ai Mondiali 2010, fra cui il sonoro 5-1 rifilato a Zagabria alla Croazia, che due anni prima aveva contribuito alla clamorosa esclusione degli Inglesi dall'Europeo 2008.
E' il trasferimento piu' costoso di sempre, che supera il record stabilito pochi giorni fa dallo stesso Florentino Perez per portare Kaka' al Bernabeu. Si potrebbe discutere a lungo sulla moralita' dell'operazione o sul suo effettivo beneficio per il gioco del calcio...non c'e' dubbio che la politica iper-aggressiva del Real avra' fra gli effetti collaterali un rigonfio generale dei prezzi di mercato, con conseguente indebolimento delle squadre minori, ma il guidizio sulla vicenda e' una questione di opinione personale.
Nelle ultime tre stagioni, il 24enne di Madeira e' stato il miglior marcatore dei Red Devils - spesso giocando da ala - oltre che il loro giocatore piu' pericoloso. Per Alex Ferguson, la gestione del dopo-Ronaldo sara' una sfida impegnativa.
sabato 6 giugno 2009
SORRIDONO CAPELLO E TRAP
L'Inghilterra gioca abbastanza male per un'ora ma regola il modesto Kazakhstan 4-0 e lascia il Central Stadium di Almaty con in tasca la sesta vittoria su altrettante partite di qualificazione al mondiale 2010. Per i Three Lions il biglietto per il Sud Africa e' quasi staccato. (la situazione nel gruppo 6)
La partita comincia in modo inaspettato, con i Kazaki vicinissimi al gol al 1' a seguito di un errore di Glen Johnson, che perde palla in posizione difensiva. L'Inghilterra fa fatica a trovare fluidita' di gioco, e addirittura arriva il gol dei padroni di casa, ma il colpo di testa di Ostapenko viene giustamente annullato per fuorigioco.
Passata la paura, l'Inghilterra comincia a far pesare l'enorme divario tecnico, mentre la difesa kazaka mostra tutti i suoi limiti: prima Barry viene lasciato tutto solo su calcio d'angolo, poi su un lancio deviato il portiere Mokin riesce solo a smanacciare sui piedi di Heskey, che ringrazia e segna il suo ottavo gol con la maglia della nazionale.
Il 2-0 con cui si chiude il primo tempo e' forse generoso per l'Inghilterra, che pero' nella seconda frazione legittima la sua superiorita'. Dopo venti minuti a ritmo rallentato, alla squadra di Capello basta accelerare minimamente il ritmo per vedere il proprio vantaggio raddoppiato. Prima tocca a Rooney, che con tenacia e classe riprende una respinta del portiere e insacca nell'angolo opposto con una pregevole semirovesciata; poco dopo, anche il nome di Lampard si aggiunge al tabellino, grazie a un rigore assegnato per una trattenuta su Heskey.
Per la nazionale inglese, la partita di oggi non puo' essere considerata un vero esame. La classifica, pero', e' quanto di meglio si potesse sperare: 6 partite, 18 punti, 20 gol fatti e 4 subiti. L'impatto di Capello e' stato immediato, e l'Inghiterra calcistica sta ricominciando a sognare.
Va bene anche all'Irlanda di Trapattoni, che torna dalla delicata trasferta bulgara con un pareggio preziosissimo che li lascia imbattuti e stabilmente al secondo posto nel gruppo 8.
I Verdi si portano in vantaggio con un colpo di testa di Richard Dunne (che poi sara' eletto migliore in campo), lasciato colpevolmente solo in mezzo all'area. Peccato per l'amnesia difensiva che dopo appena 5 minuti regala il pareggio alla Bulgaria. Particolarmente colpevole Kilbane, che perde il tempo per la chiusura. Il terzino sinistro irlandese, comunque, si riscattera' giocando la solita partita tutto cuore, allo stesso modo di tutti i suoi compagni di reparto.
Nel secondo tempo la Bulgaria spinge e domina il possesso, ma non riesce a produrre veri pericoli per la porta di Shay Given. Finisce 1-1 e per l'Irlanda si rafforzano ulteriormente le chance di assicurarsi almeno il secondo posto nel gruppo.
Complimenti al Trap, che con un gruppo di giocatori tutto sommato limitato e' riuscito a ridare ai Boys in Green quella solidita' che era andata persa nelle disastrose gestioni dei precedenti allenatori Kerr e Staunton. Chi ancora si lamenta della mancanza di spettacolo farebbe bene a ricordare il periodo di Jack Charlton, che nel 1990 regalo' al paese il sogno di un quarto di finale ai mondiali con un gioco a dir poco mediocre.
KAZAKHSTAN-INGHILTERRA 0-4
Barry 40', Heskey 45', Rooney 72', Lampard 77'
Kazakhstan (4-5-1)
Mokin; Kislitsyn, Logvinenko, Kirov, Abdulin; Averchenko, Skorkych, Nusserbayev, Karpovic, Kukeyev; Ostapenko (27' Ibrayev)
Inghilterra (4-4-1-1)
Green, Johnson (75' Beckham), Upson, Terry, Cole; Walcott (46' Wright-Phillips), Barry, Lampard, Gerrard; Rooney; Heskey (80' Defoe)
BULGARIA - IRLANDA 1-1
Dunne(I) 24', Telkiyski(B) 29'
Bulgaria (4-4-2)
Ivankov, Milanov, Manolev, Tomasic, Kishishev; Angelov, Petrov, Telkiyski (81' Dimitrov), Petrov; Berbatov, Bozhinov (59' Makriev)
Irlanda (4-4-2)
Given, O'Shea (81' Kelly), Dunne, St.Ledger, Kilbane; Duff, Andrews, Whelan, S.Hunt (71' McGeady); Keane (84' Best), Folan
mercoledì 3 giugno 2009
I MOMENTI PIU' DIVERTENTI DELLA STAGIONE
Con la finale di FA Cup di Sabato scorso, si e' chiuso il 2008/09 del calcio inglese. Oltre alle emozioni di calcio giocato, che come sempre non sono mancate, l'annata appena terminata ci ha regalato alcuni episodi che si sono distinti per la loro stranezza. Ecco i momenti piu' inusuali, divertenti e scioccanti della stagione appena conclusa...
6) BENT E LA MOGLIE DI REDKNAPP
"Impossibile avere un'occasione migliore di quella per vincere una partita. Mia moglie avrebbe segnato. Bent non aveva una parte della porta libera a cui mirare, aveva l'intero specchio - e ha messo a lato. Incredibile". Queste le parole di "sensibilita'" Harry Redknapp dopo un errore sotto porta dell'attaccante della sua squadra Darren Bent. Nessuno ha potuto verificare se la moglie Sandra sia effettivamente in grado di trasformare in gol occasioni di quel tipo, ma quello che e' certo e' che 'Arry in quel periodo non stava leggendo il saggio "Come motivare i tuoi giocatori".
5) ESPULSO PER ABUSI AL COMPAGNO
Capita spesso di vedere compagni di squadra richiamarsi e urlarsi contro dopo gol subiti, ma Ricardo Fuller dello Stoke, in una partita di Dicembre conto il West Ham, e' andato un po' oltre. Irritato col suo difensore (e capitano) Andy Griffin per aver permesso a Carlton Cole di segnare agevolmente, Fuller si dirige verso il colpevole e gli somministra uno schiaffo in piena regola. I compagni evitano che il battibecco degeneri, ma l'arbitro estrae il cartellino rosso per l'attaccante Giamaicano. Ecco il filmato dell'episodio.
Nello stesso filone, da segnalare il buon tentativo di Carragher e Arbeloa. E ovviamente i maestri del litigio fra compagni: Dyer e Bowyer del Necastle nel 2005.
4) PHIL BROWN E L'INTERVALLO IN CAMPO
Avendo gia' destato perplessita' per l'eccessiva tintarella artificiale, i riferimenti a se' stesso in terza persona e il microfono con auricolare stile-Britney Spears, l'allenatore dell'Hull si fa notare per un'altra stranezza al City of Manchester Stadium. Dopo il primo tempo i suoi sono sotto di 4 gol e, invece che farli rientrare negli spogliatoi, Brown li obbliga a restare seduti sul campo, come un gruppo di scolari indisciplinati, per una bella predica pubblica con tanto di dito accusatore. Cio' che segue questo bizzarro tentativo di motivazione e' una serie di otto sconfitte consecutive, oltre alle voci di malcontento diffuso dei giocatori. Phil Brown, un genio della comunicazione.
3) DROGBA PERDE IL CONTROLLO
"Hey! It's a disgrace, a fucking disgrace!"; Queste le parole urlate da Didier Drogba alla telecamera-mondovisione al termine della semifinale di ritorno di Champions' League, dopo che un gol di Iniesta al 95' e un arbitraggio discretamente scandaloso del Norvegese Henning Ovrebo avevano privato il Chelsea di un posto in finale. Ulteriore chicca da parte di Sky Sports inglese, che ripropone il filmato coprendo col "beep" la parola "disgrace" ma lasciando "fucking" perfettamente comprensibile. Ah, ora i bambini sono salvi...
Da segnalare anche alcuni ottimi remix dell'episodio.
2) IL GOL PIU' INESISTENTE DELLA STORIA
Questa chicca arriva dalla Championship, e precisamente dalla partita Reading-Watford di Settembre. Ecco il video - John Eustace del Reading manda a lato di un paio di metri su un corner di Stephen Hunt, e il gurdalinee Bannister sventola per segnalare all'arbitro che e' gol! Il giovanissimo fischietto Attwell convalida la "rete" fra lo stupore piu' totale di tutti i giocatori, che ci mettono un po' a capire cosa sia effettivamente successo.
L'ormai ex-allenatore del Watford Boothroyd commento' cosi': "e' stato come vedere un UFO atterrare in campo".
1) JFK SI PRESENTA ALLA STAMPA
"Chi di voi e' Simon Bird?" [giornalista del Daily Mirror]
"Sono io"
"Sei una merda"
"Grazie"
La traduzione e' soft, visto che "cunt" e' molto peggio di merda, ma non ha un vero corrispettivo in Italiano...e' semplicemente l'insulto piu' volgare che esista. E comunque, questo non e' che l'inizio di una delle prime conferenze stampa di Joe Kinnear una volta assunto come allenatore provvisorio del Newcastle. Quello che segue e' uno dei monologhi piu' incredibili di sempre, nel quale il buon Kinnear, inviperito per alcuni articoli su di lui, pronuncia un ineguagliabile 52 parolacce. "Fuck" e "Fucking" vengono usate al posto delle virgole, ed e' da quel momento che i tifosi del Newcastle aggiungono la "F" al nomignolo del loro neo-allenatore.
Assolutamente eccezionale...in questa pagina trovate la versione non censurata.
sabato 30 maggio 2009
FA CUP: IL CHELSEA TRIONFA A WEMBLEY
La 128ma finale di FA Cup e' stata vinta 2-1 dal Chelsea. La squadra di Guus Hiddink, arrivata a Wembley da favorita, ha confermato che per l'Everton il divario da colmare per giocarsela alla pari con le Big Four della Premier League e' ancora grande.
Ammoniti: Hibbert 8', Neville 47' , Baines 90' (Everton); Mikel 63', Lampard 85' (Chelsea)
giovedì 28 maggio 2009
BARCELLONA - MAN UTD: VOTI AI GIOCATORI
Il Barcellona e' campione d'Europa, dopo una finale a senso unico in cui i Catalani hanno dominato un Manchester United irriconoscibile.
mercoledì 27 maggio 2009
FERGIE: "POSSIAMO ENTRARE NELLA STORIA"
E' arrivato il momento della partita piu' attesa dell'anno. A Roma, Barcellona e Manchester United si affrontano per la Champions' League e, indiscutibilmente, per l'onore di essere considerati la squadra di club piu' forte al mondo.
Le due finaliste hanno vinto i rispettivi campionati in grande stile e, seppur in diverse forme e modalita', hanno prodotto il calcio piu' bello ed efficace della competizione.
Il Manchester United e il loro allenatore hanno la posibilita' di iscrivere indelebilmente il loro nome della storia dello sport, diventando la prima squadra a vincere la nuova Champions' League due volte di fila e il primo club inglese a portare a casa quattro trofei in una stagione. Dopo l'aggancio al Liverpool a quota 18 campionati vinti, un trionfo stasera porterebbe la terza "coppa con le orecchie" dell'era Ferguson, e la quarta in totale per il Club fondato nel 1878.
"E' inusuale che nessuno sia riuscito a difendere la coppa da quando e' iniziata la Champions' League [1992] - ha detto l'allenatore scozzese - guardando al passato, agli anni '60 e '70, c'erano squadre che ci riuscivano regolarmente. Squadre come Bayern, Ajax e Real Madrid vincevano la Coppa dei Campioni a cicli di due o tre. Stasera possiamo cambiare la tradizione, e spero che avverra' esattamente questo."
"Per essere considerati una grande squadra, e' necessario vincere in Europa. Secondo me e' un prerequisito e, come ho ripetuto molte volte, penso che avremmo dovuto fare di piu' a livello continentale. Una vittoria ci metterebbe al livello delle piu' grandi. Questo gruppo e' giovane ma ha gia' un ottimo livello di esperienza, e puo' continuare a vincere trofei ancora per molto."
Ferguson si e' poi sbilanciato definendo il Barcellona la sua "squadra fortunata" (per il buon bilancio del suoi contro i Catalani) ma poi non ha mancato di esprimere grande rispetto e ammirazione per Pep Guardiola e i suoi: "Pensate alla semifinale [contro il Chelsea]; tutti dicevano che dietro avrebbero sofferto senza Marquez e Puyol ma poi, contro uno degli attacchi piu' forti d'Europa, l'unico gol che hanno subito e' stato un tiro al volo che nessuna difesa e nessun portiere avrebbe mai potuto fermare. C'e' chi dice che i favoriti sono loro, e chi noi...la realta' e' che sara' incredibilmente equilibrata."
Il Manchester United potra' beneficiare dal rientro di Rio Ferdinand, importantissimo per contenere gli attacchi dirompenti del Barcellona, a sua volta rinforzato dai recuperi ormai quasi certi di Henry e Iniesta.
Molti si sono concentrati sul confronto Messi-Ronaldo, indubbiamente i due giocatori piu' spettacolari e talentuosi al mondo, che questa sera si trovano di fronte sul palcoscenico piu' prestigioso di tutti. Anche Ferguson riconosce l'unicita' dei due fuoriclasse: "Possono cambiare una partita e rendere vano tutto il lavoro di un allenatore, perche' hanno l'abilita' e il coraggio per puntare continuamente i difensori. Non importa quanti tackle e quanti falli subiscono, si alzano e vogliono la palla. Il calcio ha bisogno di questo. Sono due giocatori differenti, ma alla fine come si fa a dire che uno e' meglio dell'altro? E' impossibile."
Stasera gli occhi degli appassionati di calcio di tutta Europa saranno fermamente puntati sull'Olimpico: e' arrivata la partita dei sogni.
Probabili formazioni
Mancheter United (4-5-1)
Van der Sar; O'Shea, Ferdinand, Vidic, Evra; Park, Giggs, Carrick, Anderson, Rooney; Ronaldo.
Barcelona (4-3-3)
V.Valdes; Puyol, Y.Toure, Pique, Keita; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Eto'o, Henry.b
martedì 26 maggio 2009
26 MAGGIO 1989: TITOLO ALL'ULTIMO MINUTO
Esattamente vent'anni fa, domenica 26 maggio, si chiudeva il campionato 1988/89. Wayne Rooney aveva 3 anni e mezzo, il muro di Berlino era ancora al suo posto e la rivoluzione Premier League targata Sky Sports non sarebbe arrivata prima di altri tre anni. Per i club inglesi, nel mezzo dell'esclusione dalle coppe europee dopo la tragedia dell'Heysel, il momento e' difficile, ma le competizioni nazionali non smettono di provocare emozioni.
Curiosamente, due delle tre squadre che retrocedono quell'anno - Middlesbrough e Newcastle - vivranno lo stesso destino vent'anni piu' tardi, ma cio' che rende l'88/89 speciale non sono le sventure delle squadre in fondo alla classifica, ma bensi' una lotta al titolo che si chiude nel modo piu' spettacolare della storia del calcio inglese.
L'Arsenal di George Graham, alla ricerca del primo titolo dal 1971, si piazza in testa alla classifica a Natale e, a tre giornate dal termine, ha cinque punti sul Liverpool (che ha una partita da recuperare) oltre a una miglior differenza reti. La terzultima e la penultima vedono pero' il crollo dei Gunners, che perdono col Derby County e pareggiano in casa col Wimbledon, permettendo cosi' ai Reds di realizzare il sorpasso nel momento decisivo.
L'ultimo turno prevede lo scontro diretto ad Anfield: il Liverpool, dominatore incontrastato degli anni 80 e gia' vincitore della FA Cup - pur macchiata dal disastro di Hillsborough in semifinale - e' a +3 e sembra lanciato verso un'altra double. L'Arsenal, staccato di tre punti e ora sotto anche nella differenza reti, ha bisogno di espugnare la tana dei Reds con almeno due gol di scarto.
Con le squadre in campo, desta perplessita' la scelta di Graham di schierare un terzo difensore centrale - Steve Bould - in una partita da vincere a tutti i costi. La mossa dell'allentore scozzese, pero', permette di neutralizzare completamente il potenziale offensivo degli avversari, e la pazienza dei Gunners comincia a dare frutti all'inizio della ripresa, quando Alan Smith segna il gol del vantaggio.
L'1-0 non e' pero' sufficiente, e col risultato ancora invariato al 90', per i Gunners l'impresa sembra destinata a restare sfiorata. Il miracolo avviene a pochi secondi dalla fine: ancora Smith fa filtrare per Michael Thomas che, anche grazie a un rimpallo fortunoso, si presenta solo davanti a Grobelaar. Thomas temporeggia per un attimo - coi tifosi in apnea collettiva - poi insacca con un rasoterra.
Per il Livepool non c'e' piu' tempo, pochi secondi e l'arbitro fischia la fine: l'Arsenal ha vinto il titolo all'ultimo minuto dell'ultima giornata, e nello scontro diretto! Il piu' audace dei registi non avrebbe saputo scrivere un finale piu' avvincente, e difficilmente una storia del genere potra' mai ripetersi.
Come e' ovvio, le emozioni di quel giorno incredeibile lasciano ricordi indelebili in tutti i protagonisti: in questo ottimo filmato, possiamo rivivere le azioni decisive e le reazioni dei giocatori coinvolti.
lunedì 25 maggio 2009
NEWCASTLE E BORO IN CHAMPIONSHIP
Il miracolo di Alan Shearer non si e' materializzato: il Newcastle e' ufficialmente retrocesso dalla Premier League dopo essere uscito sconfitto 1-0 dal Villa Park di Birmingham. La delusione e' resa ancora piu' dolorosa dalla consapevolezza che un pareggio sarebbe stato sufficiente per la salvezza, visto il risultato del KC Stadium di Hull.
Le paure peggiori della Toon Army si materializzano poco prima dell'intervallo in un modo simbolico dell'intera stagione delle Magpies: deviazione sfortunata di Damien Duff nella propria porta e vantaggio per l'Aston Villa.
Altrove, un Manchester United zeppo di ragazzini stava mettendo sotto l'Hull, che riesce cosi' nella poco gloriosa impresa di salvarsi al termine di una serie di 22 partite con una sola vittoria all'attivo. Giustamente, il pensiero non sfiora neppure la mente dell'allenatore delle Tigers Phil Brown, che ha definito la salvezza al primo anno in Premier della storia del club come "la cosa piu' importante che abbia realizzato in tutta la mia vita".
Al Newcastle e al gia' retrocesso West Brom si unisce il Middlesbrough, che chiude una stagione veramente pessima con una sconfitta ad Upton Park.
L'altra squadra ancora a rischio, il Sunderland, finisce con un'altra sconfitta ma gioisce per i risultati degli altri campi che ne garantiscono la permanenza in Premier League.
Le quattro ancora in lotta per sopravvivere, insomma, non riescono a mettere insieme neppure un punto: e' una sintesi spietata ma realistica del loro pessimo stato di forma.
Anche il Fulham esulta grazie al risultato di un altro campo: la vittoria del Liverpool sul Tottenham garantisce ai Cottagers un posto nell'Europa League dell'anno prossimo.
RISULTATI - 38a GIORNATA
Sunderland 2-3 Chelsea
Arsenal 4-1 Stoke
Aston Villa 1-0 Newcastle
Hull 0-1 Manchester United
Liverpool 3-1 Tottenham
Fulham 0-2 Everton
West Ham 2-1 Middlesbrough
Man City 1-0 Bolton
Blackburn 0-0 West Brom
Wigan 1-0 Portsmouth
CLASSIFICA FINALE PREMIER LEAGUE 08/09
1 Man Utd 90 Campioni
2 Liverpool 86 Champions' League
3 Chelsea 83 Champions' League
----------------------------
4 Arsenal 72 Preliminari Champions' League
----------------------------
5 Everton 63 Europa League
6 Aston Villa 62 Europa League
7 Fulham 53 Europa League
----------------------------
8 Tottenham 51
9 West Ham 51
10 Man City 50
11 Wigan 45
12 Stoke 45
13 Bolton 41
14 Portsmouth 41
15 Blackburn 41
16 Sunderland 36
17 Hull 35
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18 Newcastle 34 Retrocesso
19 Middlesbrough 32 Retrocesso
20 West Brom 32 Retrocesso
sabato 23 maggio 2009
SU O GIU', IL GIORNO DEI VERDETTI
Per le squadre ancora in lotta per la salvezza e' arrivato il momento della verita', l'atto finale che produrra' le sentenze inappellabili di fine stagione. Abbiamo gia' parlato di alcune delle giornate finali piu' sorprendenti degli ultimi anni, ma alla vigilia dell'ultimo turno 2008/09, quali sono le effettive possibilita' e prospettive dei 4 club ancora in bilico fra Premier League e Championship?
Il Sunderland (36 punti e -19 di differenza reti), nonostante il pessimo rendimento degli ultimi due mesi - 1 punto in 7 partite - si trova in una situazione di relativo benessere: anche perdendo in casa col Chelsea, i Black Cats sarebbero condannati solo in caso di contemporanee vittorie di Hull e Newcastle. L'ipotesi sembra alquanto improbabile, e quindi per Ricky Sbragia e i suoi si trattera' piu' che mai di successo per demeriti altrui...la societa', pero', in estate non perdera' tempo a rimpiazzare il tecnico: sia a livello di punti che di gioco, l'ultima parte del campionato e' stata assolutamente pessima.
Parlando di cali di rendimento, nessuno e' secondo all'Hull (35 punti e -24): le Tigers hanno vinto una sola volta nelle ultime 21 giornate, e da un improbabile 4° posto sono crollati fino alle soglie della retrocessione. Phil Brown, inizialmente lodato come messia dell'ascesa della squadra in Premier League, si e' progressivamente attirato non poche antipatie dei neutrali, fra riferimenti a se' stesso in terza persona, accuse infondate di sputi a Cesc Fabregas e strigliate in campo ai suoi giocatori a mo' di cattiva imitazione di Brian Clough.
Il rischio di tracollo e' quanto mai concreto: il punticino di vantaggio sul Newcastle e' reso ancora piu' debole dalla peggiore differenza reti e, se e' vero che al KC Stadium Alex Ferguson schierera' una formazione piena di riserve, l'idea che le Tigers possano sbarazzarsi agevolemente di una squadra che includera' Ferdinand, Rafael, Fletcher, Nani e Scholes sembra esageratamente ottimista.
La speranza piu' ragionevole per l'Hull e' che la grande concorrente per la salvezza, il Newcastle (34 punti e -18) fallisca anche l'appuntamento piu' importante, quella visita al Villa Park che Alan Shearer ha definito "la partita piu' importante della mia carriera". L'arrivo dell'ex stella delle Magpies non ha prodotto l'effetto sperato - 1 vittoria in 7 partite - e l'equazione per i bianconeri e' semplice: risultato migliore di quello dell'Hull uguale salvezza garantita. Il rendimento dell'Aston Villa e' crollato a ritmi vertiginosi e i tempi in cui si parlava di "fine del predominio delle Big Four" sono molto lontani, ma gli uomini di Martin O'Neill sono comunque quinti e vorranno salutare il proprio pubblico con una prestazione all'altezza dei progressi mostrati. Il compito per il Newcastle e' durissimo e per la Toon Army si preannuncia un pomeriggio di batticuore continuo e incertezza asfissiante; l'unica garanzia e' che Shearer perdera' gran parte dei non molti capelli rimasti...
Praticamente spacciato il Middlesbrough (32 punti e -28): i Teessiders devono non solo battere il West Ham e sperare che sia Newcastle che Hull perdano le rispettive partite, ma anche recuperare i 4 gol che li separano dalle Tigers nella differenza reti. L'interrogativo principale, ormai, sembra riguardare la permanenza o meno dell'allenatore Gareth Southgate una volta che la retrocessione sara' ufficializzata.
Come da tradizione, tutte le partite si giocano domani in contemporanea, con kick-off alle 15 (16 Italiane). Per i tifosi delle squadre coinvolte sara' una domenica molto, molto lunga...
venerdì 22 maggio 2009
FORMAZIONE GIA' FATTA PER ROMA?
Fare affidamento sul quotidiano The Sun per qualsiasi cosa vada oltre alle parole crociate e' sempre sconsigliabile, ma la notizia sulle scelte di Alex Ferguson per la finale di Champions' League a Roma occupa tutta l'ultima pagina del quotidiano, quindi siamo pronti a concedere il beneficio del dubbio...
giovedì 21 maggio 2009
STORIE DI SOFFERENZA E SALVEZZA
Domenica, rigorosamente in contemporanea, si giocano le partite dell'ultima giornata della Premier League 2008/09. Con la coppa del titolo ormai sistemata nella sempre piu' affollata bacheca dell'Old Trafford, e i quattro posti per la Champions' League gia' assegnati, la suspence arriva dal fondo della classifica, dove tutte le squadre coinvolte - tranne il West Brom - hanno ancora una possibilita' di evitare lo spettro della retrocessione.
I club ancora a rischio sono quattro, da cui usciranno i due condannati (la classifica). Per Sunderland, Hull, Newcastle e Middlesbrough i 90 minuti di Domenica saranno di quelli che possono cambiare la storia.
L'incertezza all'ultima giornata non e' una novita': il 2008/09 sara' il quinto campionato degli ultimi sette anni in cui i destini delle squadre di coda saranno decisi alla 38ma. Gli anni passati hanno portato sconvolgimenti e colpi di scena a raffica, facciamo un riassunto della storia recente...
2007/08: IL COLPO DI TESTA PIU' PREZIOSO
Il Fulham, grazie a una rimonta fatta di tre vittorie nelle quattro partite precedenti, arriva all'ultima giornata fuori dalla zona retrocessione, davanti al Reading per differenza reti. A 20 minuti dalla fine, pero', il destino di Hodgson e i suoi sembra segnato, con la visita a Fratton Park avviata verso lo 0-0 e il Reading che sta distruggendo il povero Derby 3-0.
Il momento che cambia tutto arriva al 76': l'ex-Liverpool Danny Murphy mette dentro di testa su calcio di punizione di Jimmy Bullard. Per i Cottagers, che sembravano spacciati a meta' campionato, e' l'apoteosi, mentre Steve Coppell e i suoi tornano in Championship.
Cio' che e' successo alle due squadre da quella domenica (Fulham 7mo con 53 punti in Premier, Reading bloccato in Championship con allenatore dimissionario) fa capire fino in fondo il valore di quel colpo di testa.
2006/07: AGONIA SHEFFIELD
Per l'allenatore delle Blades Neil Warnock, l'ultima giornata della stagione 06/07 non e' che il completamento dell'ingiustizia che ha permesso a Tevez di giocare col West Ham nonostante le irregolarita' burocratiche. La realta', pero', e' che lo Sheffield United - arrivati anche a 10 punti di margine sulla zona retrocessione - ha solo bisogno di evitare la sconfitta a Wigan per garantirsi la salvezza. L'impresa fallisce, nonostante i padroni di casa restino in 10, mentre all'Old Trafford un gol di Tevez e' sufficiente per il West Ham, che neutralizza un numero infinito di occasioni da gol del Man Utd e porta a casa una delle vittorie piu' preziose della storia del club.
2004/05: "THE GREAT ESCAPE"
Una giornata conclusiva particolarmente hard-core: quattro squadre a contendersi un solo posto per rimanere in Premier League. Il West Brom ha da recuperare su tutte le altre, ossia Norwich (che arriva alla 38ma fuori dalla retrocessione), Crystal Palace e Southampton.
Dopo dieci minuti i Saints scavalcano tutti andando sorprendentemente in vantaggio contro il Man Utd, ma poco dopo il Palace passa in vantaggio contro il Charlton e si riporta a galla, prima che il ritorno dei Red Devils schiacci il Southampton.
Altrove, il Norwich crolla a Craven Cottage (il risultato finale sara' 6-0), mentre il West Brom e' avanti contro il Portsmouth. L'incredibile avviene all'82': il difensore del Charlton Jonathan Fortune pareggia il gol del Crystal Palace e la partita finisce 1-1. Per il West Brom - ultimo per gran parte del campionato e prima dei 90 minuti finali - e' il completamento della "great escape", la rimonta che nessun tifoso dimentichera' mai.
2002/2003: IL BALLO DI BIG SAM
Con Sunderland e West Brom gia' condannate, sono Bolton e West Ham a lottare per evitare l'ultimo piazzamento-retrocessione. Guardando agli organici, la cosa e' abbastanza sorprendente: gli Hammers hanno a disposizione giocatori come James, Johnson, Defoe e Joe Cole, mentre i Trotters possono avvalersi della classe e dell'esperienza di Djorkaeff, Okocha, Bergsson e Campo. La giornata inizia con le due squadre a pari punti, ma col Bolton in vantaggio per differenza reti. Il West Ham, pero', fatica a superare uno stoico Birmingham, mentre due ottimi gol di Frandsen e Okocha mettono al sicuro il destino della squadra di Sam Allardyce. Lo stesso Big Sam e' talmente euforico che balla sul campo da gioco: scene che non avremmo mai voluto vedere...
martedì 19 maggio 2009
ROY HODGSON, ALLENATORE DELL'ANNO
Quando, alla fine del 2007, la panchina del Fulham venne affidata a Hodgson, l'opinione dei giornalisti inglesi era divise in due fazioni principali: quelli solo perplessi, e quelli convinti che la societa' londinese avesse appena firmato il proprio addio alla Premier League.
La mancanza di fiducia per un allenatore che sembrava non aver piu' nulla da offrire al calcio si univa alla situazione disperata dei Cottagers che, al momento dell'arrivo di Hodgson, nella scorsa stagione avevano collezionato non piu' di 14 punti in 19 partite, un ritmo da retrocessione garantita.
Anche alcune delle decisioni di mercato di Hodgson hanno fatto regolarmente fatto storcere il naso a diversi "esperti", poco convinti dagli arrivi di gente come Nevland, Hangeland, Pantsil e Zamora, oltre che dalla cessione di Bullard e dal prezzo (poco piu' di 10 milioni) pagato per Andy Johnson.
In realta', sono mosse che si sono rivelate quasi completamente azzeccate. Certo, 14 gol da un attacco costato oltre 15 milioni non sono un ritorno cosi' esaltante, e in mezzo agli innesti utili c'e' stato anche il ritorno "meteora" di Jari Litmanen (che comunque non ha fatto danni), ma l'equilibrio costruito da Hodgson non puo' non essere lodato: i risultati parlano da soli.
La stagione 2007/08 si chiude con una salvezza per molti insperata. Nel 2008/09 il balzo e' prodigioso: alla partenza il Fulham e' tra i favoriti per retrocedere, e i tifosi sono gia' preparati a un anno di sofferenze, ma facendo un salto di 9 mesi, troviamo Hodgson e i suoi al 7mo posto con 53 punti. E' un piazzamento incredibile, che se confermato - e ormai solo il Tottenham puo' superarli - vorrebbe dire qualificazione per l'Europa League dell'anno prossimo.
Brede Hangeland (meno di 3 milioni) e Mark Schwarzer (a parametro zero) sono stati tra i migliori acquisti di tutta la Premier, e hanno formato la spina dorsale di quella difesa ermietica su cui si e' basato il successo della squadra. I gol non sono arrivati a grappoli, ma quando ti limiti a subire 32 reti in 37 partite e mantieni la porta inviolata in 14 occasioni, non hai bisogno di nessuna goleada.
La ragione principale del successo di quest'anno risiede nella stabilita'. 9 giocatori sono scesi in campo dall'inizio in almeno 30 partite di Premier. Addirittura, in ben 33 partite su 37 il reparto arretrato messo in capo e' stato invariato, col blocco Schwarzer-Pantsil-Hughes-Hangeland-Konchesky che si e' progressivamente trasformato in una delle unita' piu' efficaci dell'intero campionato.
Chiaramente, l'assenza di infortuni ha aiutato non poco, ma non si puo' sottovalutare l'abilita' di Hodgson, che ha azzeccato perfettamente la scelta dei titolari e ha poi dato loro fiducia ininterrotta.
La prossima stagione presentera' nuove sfide per il 61enne allenatore. Per prima cosa, la partenza di Hangeland - unanimamente ritenuto uno dei migliori difensori della Premier - sembra difficile da evitare. Aggiungiamo l'approdo ormai quasi certo in Europa League, e si capisce come un ritorno sul mercato per rafforzare la rosa sia necessario. Il compito di Hodgson, quindi, sara' di acquistare con la stessa saggezza mostrata fino ad oggi, e di creare una squadra piu' flessibile, che sia in grado di affrontare un numero maggiore di impegni. Per quest'anno, pero', il plauso per quanto fatto non puo' che essere assoluto.
Ci sono vari allenatori che si sono distinti in questa stagione: Ferguson e' a un passo dal quarto trofeo, Moyes ha come sempre superato le aspettative e puo' vincere la FA Cup, Pulis ha tenuto agevolmente in Premier uno Stoke che tutti davano per spacciato...tutti questi - e non solo - potrebbero essere considerati validi candidati per allenatore dell'anno.
Pero', per aver portato una squadra dalla retrocessione garantita alla qualificazione per l'Europa nello spazio di 18 mesi, nessuno ha piu' diritto di essere premiato di Hodgson.
Roy Hodgson, allenatore dell'anno 2008/09: chi l'avrebbe mai detto?
lunedì 18 maggio 2009
WENGER E IL REAL - E' DAVVERO IMPOSSIBILE?
Per la prima volta in 13 anni di carriera sulla panchina dei Gunners, la permanenza di Arsene Wenger a Londra non sembra piu' scontata, dopo che l'allenatore francese ha rifiutato di scartare l'ipotesi di un approdo al Real Madrid, anzi definendo l'idea di lavorare con Florentino Perez "interessante".
Alcuni giornali francesi hanno scritto di un presunto incontro fra Wenger e l'ex presidente dei Blancos - che quasi certamente tornera' in carica quest'estate - la scorsa settimana a Parigi, e riportato dichiarazioni dello stesso Perez sulla sua volonta' di attirare l'allenatore francese al Bernabeu come parte del "progetto spettacolare" che intende mettere in atto una volta rieletto.
Il primo approccio di Perez risale a quattro anni fa. Da allora, Wenger e' stato abitualmente menzionato come candidato alla panchina dei Galacticos, ma ha regolarmente scartato ogni ipotesi di trasferimento riaffermando il suo attaccamento all'Arsenal. Questa volta, invece, le risposte date in un'intervista per il programma Telefoot del canale francese TF1 sono state molto piu' evasive.
"Con Florentino Perez presidente, il progetto che ha intenzione di portare avanti sarebbe interessante per qualunque allenatore - ha detto il 59enne Alsaziano - ma preferisco non fare commenti a proposito". Alla domanda sull'intenzione o meno di rispettare il contratto coi Gunners che scade nel 2011, Wenger ha poi risposto "In generale, normalmente resto fino alla fine dei miei contrattti".
Queste dichiarazioni sono abbastanza diverse dal solito ma, chiaramente, restano lontane da una dichiarazione di divorzio. In realta', potrebbero essere una semplice mossa politica per "spaventare" dirigenza e sostenitori, dopo i segnali di malcontento che parte della tifoseria ha cominciato a mostrare dopo quattro stagioni senza trofei. Anche se fosse questo il caso, non si puo' non notare come un rapporto tradizionalmente idilliaco si sia vistosamente incrinato.
Proprio la scorsa settimana, il Francese aveva espresso grosse perplessita' sulla frustrazione dei sostenitori, sempre piu' spesso diretta alla panchina "Sei seduto qui, arrivi fra le prime quattro in Europa, e ogni giorno ti devi sentire come se avessi ucciso qualcuno - ha detto Wenger - e' incredibile. Se non riesci a disinteressartene, arrivi a pensare 'ma in che mondo viviamo?'; perdiamo contro il Man Utd che ha 10 volte le nostre risorse, non puo' essere una vergogna. Sono i migliori al mondo, congratulazioni a loro. Se domani giochi a tennis e perdi contro Nadal, puoi ancora dire di essere un buon giocatore".
L'idea che l'allenatore di Strasburgo possa effettivamente abbandonare l'Emirates Stadium - dove ha cresciuto una rosa di giovani nell'ambito di un progetto a lungo termine - rimane difficile da immaginare, ma l'importanza delle ultime dichiarazioni non puo' essere sottovalutata. Per la prima volta, Wenger non ha categoricamente riaffermato che il suo futuro e' con l'Arsenal, ed e' chiaro che - pur non essendo arrivati a un punto di rottura - la sua relazione coi Gunners e' nel momento piu' delicato di sempre.
Anche sulla disponibilita' di fondi per rafforzare la squadra nel mercato le versioni sono abbastanza divergenti: il direttore e azionista di maggioranza Danny Fiszman ha sempre affermato che l'allenatore ha a disposizione un budget consistente, mentre Wenger ha recentemente parlato di 13 milioni di sterline - non esattamente un capitale nella Premier League - per quest'estate.
Qualunque siano le differenze di vedute e di interpretazione, i dirigenti del club di North London faranno bene a cogliere l'avvertimento e a convincere Wenger che il momento di abbandonare il timone non e' ancora arrivato. L'immagine di Alex Ferguson che solleva il trofeo della Premier per l'11a volta in 23 anni col Manchester United ha ricordato a tutti il valore imprescindibile della stabilita'.
sabato 16 maggio 2009
FESTA MAN UTD, SONO 18
Il Manchester United e' campione d'Inghilterra per la terza volta consecutiva. I Red Devils fanno il minimo indispensabile all'Old Trafford contro l'Arsenal, ma portano a casa il punto che li rende matematicamente irraggiungibili (la classifica).