martedì 31 marzo 2009

DOMANI ALTRO TURNO DI QUALIFICAZIONI

Giornata priva di notizie spettacolari...tutto il mondo calcistico continua a piangere la tragedia di Abidijan, che peraltro e' sparita molto velocemente dalle prime pagine di tutti i quotidiani online, come se la distanza geografica o culturale ne diminuisse la gravita'.

BARRICATE IRLANDESI A BARI?
Nel frattempo, le varie nazionali si preparano alle partite di qualificazione ai mondiali. A Bari l'Italia accoglie Trapattoni e la sua Irlanda, finora protagonista di prestazioni discrete e buoni risultati. Un pareggio sarebbe un ottimo risulato per il Trap, che realisticamente pensera' al secondo posto nel girone come obiettivo ragionevole.
L'Italia non ha assolutamente brillato nella trasferta di Podgorica, ma ha giocato con sicurezza e ha mostrato una compostezza che dovrebbe essere piu' che sufficente a vincere il gruppo 8, che onestamente e' tutt'altro che irresistibile...

QUALCUNO HA PROPOSTO KEVIN DAVIES DEL BOLTON, LA SITUAZIONE E' SERIA
Continua la maledizione-infortuni per gli attaccanti dell'Inghilterra: gia' privato di Heskey e C.Cole, anche il richiamato Bent ha dovuto lasciare il ritiro per un fastidio al ginocchio. E' arrivato a sostituzione Agbonlahor, che a inizio stagione sembrava destinato a diventare titolare fisso ma ultimamente ha seguito la parabola discendente dell'Aston Villa (1 gol in 17 partite il rendimento recente). In campo dal 1' come punta centrale andra' comunque Peter Crouch, il giocatore piu' simile a una pertica di tutto il calcio mondiale. Peccato solo che il robot sia passato di moda.

NORD-SUD IL CALCIO CONTRO LE FRONTIERE
Altrove, spicca il confronto fra le due Coree in programma a Seoul. I due paesi, tecnicamente, sono ancora in guerra fra loro, e per i rapporti diplomatici il periodo e' fra i piu' tesi di sempre. Ma il calcio, come spesso accade, riesce ad unire cio' che la politica divide e le due nazionali, prima e seconda in uno dei due gironi finali che mandano due squadre ognuno in Sud Africa, continuano a fare il tifo l'una per l'altra nella speranza di ritrovarsi insieme al Mondiale. La possibilita' vista la classifica e' piu' che concreta. Considerato che un punto farebbe abbastanza comodo ad entrambe, e che la storia recente parla di quattro pareggi nelle ultime quattro partite disputate, nessuno si sorprenda di vedere un'altra X fra i risultati.

lunedì 30 marzo 2009

ANCORA PORTA CHIUSA PER OWEN

Emergenza attaccanti per l'Inghilterra in vista della partita di qualificazione di Mercoledi' contro l'Ucraina: Heskey e C.Cole hanno lasciato il ritiro della nazionale, mentre Crouch e' ancora in dubbio per la partita di Wembley. E' stato richiamato Darren Bent del Tottenham.

Vane quindi le speranze dei sostenitori di Michael Owen, 40 gol in 89 partite con la maglia dei Three Lions: Capello ha subito escluso la possibilita' di ricorrere al 29enne del Newcastle. Alla domanda sull'importanza del passato dei giocatori nella scelta del rimpiazzo, l'allenatore italiano ha risposto: "Devo giocare contro l'Ucraina, non contro il passato. Ho bisogno di giocatori che abbiano disputato parecchie partite. E' impossibile chiamare chi ha fatto solo 20 minuti nell'ultima giornata [Owen contro l'Arsenal]. Perche' ha giocato solo 20 minuti? Per scelta tecnica. Io devo scegliere uomini in buona forma, cerco quelli che attraversano buoni momenti".

Owen ha collezionato solo una presenza in oltre un anno di gestione-Don Fabio, nel secondo tempo di un'amichevole con la Francia 12 mesi fa. Da allora gli infortuni ne hanno condizionato la disponibilita', ma anche quando "sano" si e' trovato fuori dai convocati, con Capello che si e' sempre piu' affidato ad una punta centrale di peso per affiancare l'intoccabile Rooney. Lo stesso allenatore lo ha confermato: "Giochiamo con tre centrocampisti, due giocatori come Rooney e Gerrard e una punta. Voglio che [Rooney e Gerrard] siano liberi di muoversi parecchio quando abbiamo la palla." Poco dopo, Capello ha sottolineato che con qualche partita consecutiva Owen potrebbe rientrare nel gruppo, ma le precedenti considerazioni su modulo e forma dei singoli non sembrano lasciare troppe speranze per Owen.

Il predecessore di Capello, l'inglese Steve McClaren, era molto piu' propenso ai sentimentalismi, ma e' anche stato protagonista della tragica esclusione dagli Europei 2008. Ora l'Inghilterra ha 12 punti in 3 partite con 14 gol segnati, e ha gia' sconfitto la Croazia in trasferta: i tifosi non si sentono in alcun modo nostalgici.

domenica 29 marzo 2009

RALLENTA IL TRAP, CAPELLO SEMPRE MEGLIO

L'Inghilterra ha distrutto la Slovacchia in amichevole 4-0, mostrando un'ottimo controllo del gioco. Pur favoriti dalla pochezza dell'avversario, gli uomini di Capello hanno a tratti impressionato, con Gerrard e Rooney costantemente pericolosi. Il rispetto per "Don Fabio" non fa che crescere, ma attenzione a fidarsi troppo: la stampa inglese e' famosa per passare da un estremo all'altro con grande facilita', e una prestazione sottotono nella partita di qualificazione di Mercoledi' (a Wembley arriva l'Ucraina) farebbe cambiare immediatamente il clima.

I gol sono arrivati da Heskey, Lampard e un doppio Rooney. Il prezzo da pagare per la bella prestazione e' stato pero' salato in termini di infortuni: Heskey, Carlton Cole e Crouch sono dovuti uscire uno dopo l'altro e hanno ridotto al minimo le opzioni offensive di Capello. L'allenatore friulano ha dovuto chiamare Darren Bent per la partita di mercoledi', per la quale Cole e Heskey sono gia' assenti confermati.

Pareggio 1-1 per l'Irlanda di Trapattoni, che al Croke Park di Dublino va in vantaggio dopo neache un minuto grazie al colpo di testa di Dunne, ma si fa recuperare nella ripresa con un autorete di Kilbane. I Boys in Green mostrano il consueto carattere e qualche spunto interessante, ma per la maggior parte della partita cedono il controllo del gioco ai Bulgari, senza Berbatov ma con un buon Stylian Petrov a dirigere il centrocampo.

E' proprio nella parte nevralgica del campo che la squadra del Trap mostra i limiti maggiori: Whelan e Andrews sono giocatori onesti ma mancano pesantemente di creativita'. Sara' importantissimo ritrovare (prossima stagione) il dinamismo di Stephen Reid, e magari anche quel Stephen Ireland colonna del Manchester City, fuori da ormai un anno dopo un litigio con la federazione.

Innegabili, comunque, i progressi della squadra sotto l'allenatore Italiano. Dopo l'atroce esperienza con Steve Staunton, ora si vede un'Irlanda solida e ben organizzata, e la classifica mostra che i Verdi sono ben piazzati per conquistare il secondo posto nel gruppo dell'Italia, con conseguente play-off mondiale (tutti i gruppi).

sabato 28 marzo 2009

CAPELLO E IL CASO KING

Ledley King e' sicuramente uno dei tre/quattro difensori inglesi piu' forti. Solidissimo ma anche molto duttile (e' in grado di operare a centrocampo), per le doti atletiche e la capacita' di giocare la palla in molti lo ritengono il migliore assieme a Rio Ferdinand. Ma King e' anche uno dei calciatori piu' sfortunati dal punto di vista degli infortuni: da anni ormai il 28enne degli Spurs soffre di un problema cronico e incurabile al ginocchio, che ne restringe l'autonomia a una partita di calcio alla settimana. Anche gli allenamenti sono off-limit: al minimo sovraccarico di lavoro, il ginocchio si gonfia dolorosamente.

Harry Redknapp, l'allenatore di club di King, si accontenta di utilizzarlo nelle partite ufficiali senza poterlo mai veder allenare, tanta e' la forza del giocatore.

Capello ha avuto una mini-battaglia con l'allenatore degli Spurs, dopo che quest'ultimo aveva criticato la convocazione in nazionale del suo difensore. King e' stato rimandato a casa dopo una visita dei medici della federazione, ma oggi il tecnico Italiano e' tornato sull'argomento. Capello ha citato il caso di Alan Hutton, il terzino destro del Tottenham, che non gioca in campionato da quattro mesi ma, essendo praticamente recuperato, e' stato chiamato da George Burley per la nazionale scozzese, senza pero' provocare alcuna reazione polemica da parte di Redknapp.

Il tecnico della nazionale, in realta', ha fatto un parallelo imperfetto: Hutton sta rientrando, mentre King soffre effettivamente di un male che non puo' essere curato, e che lo costringe a passare ore e ore in piscina per tenersi in forma fra un'apparizione calcistica e un'altra.
"Nessun problema con Redknapp" ha affermato comunque Capello, "e' suo diritto parlare. Ma io non sapevo nulla dei problemi di King, e noi dobbiamo controllare tutti i giocatori che ci interessano. Sono contento di avergli parlato, perche' ora so tutto sulla sua situazione."

venerdì 27 marzo 2009

FERGUSON, PROBABILE RITIRO NEL 2010

Il Manchester United cerchera' un nuovo allenatore alla fine della prossima stagione. E' questa la tesi sostenuta dal figlio dello storico allenatore dei Red Devils, Darren Ferguson, che crede che il padre possa essere entrato negli ultimi 14 mesi della sua epica avventura all'Old Trafford.

"Posso immaginare che finisca questa stagione e faccia tutta la prossima, e poi potrebbe essere la fine per lui", ha detto Ferguson junior, sicuramente una delle pochissime persone che possono permettersi di avanzare ipotesi sull'argomento, "se riusciranno a vincere la Premier League quest'anno, avranno raggiunto il Liverpool come numero di titoli, e questo e' un pensiero che di sicuro [sir Alex] avra' in testa".
Lo stesso Sir, a capo del Man Utd da un incredibile 22 anni e mezzo, ha gia' disdetto un ritiro che era stato da lui annunciato per la fine del 2001-02. Da allora, si e' rifiutato di esprimersi chiaramente in proposito, passando dal dire di avere ancora molte stagioni di fronte a se' all'affermare di non voler continuare oltre i 70 anni (ora ne ha 67).

Cio' che il figlio esclude, comunque, e' che la fine possa arrivare gia' al termine di questa stagione, anche se dovesse arrivare la famigerata quintuple che consentirebbe a Ferguson di ritirarsi al massimo del successo. Sotto la guida dell'allenatore scozzese lo United ha vinto 32 trofei, fra cui 10 Premier League e 2 Champions' League.

Anche il figlio Darren sta vivendo un inizio di carriera manageriale molto positivo, e quest'anno col Peterborough punta alla seconda promozione consecutiva che porterebbe la squadra nella Championship (Serie B). A soli 37 anni, Fergie jnr. e' un tecnico promettente e sicuramente prima o poi lo si vedra' su una panchina della Premier League. Vedremo mai uno scontro padre-figlio? Il giovane Ferguson crede di no: "Non penso che papa' mi aspettera' prima di andare in pensione...inoltre, non e' per nulla certo che io arrivi in Premier."

BENITEZ PRONTO A SVENARSI PER SILVA
Diversi quotidiani riportano la notizia che il primo obiettivo estivo di Rafa sara' David Silva. L'allenatore spagnolo pare sia pronto ad abbattere il record di spesa del club (20.2 milioni di sterline per Torres) per assicurarsi il 23enne del Valencia. Se pero' il suo ex-club si lancera' in richieste stravaganti (pare che in Gennaio il Man City abbia ricevuto una valutazione di 130 milioni per Villa e Silva), Benitez ha pronte delle valide alternative: Aaron Lennon del Tottenham, Antonio Valencia del Wigan e Arjen Robben del Real Madrid. Questo e' quanto riporta il Times, che di sicuro e' parecchio piu' affidabile di un sacco di altri giornali inglesi...

LENNON FAVORITO SU BECKHAM
I giornali inglesi sostengono che Capello premiera' l'ottima forma del 21enne del Tottenham facendolo giocare da titolare sulla fascia destra contro la Slovacchia. In panchina quindi David Beckham, alla ricerca della presenza numero 109 con la nazionale per staccare definitivamente Bobby Moore in testa alla classifica di ogni tempo (esclusi i portieri). Per il resto, confermata la coppia d'attacco Rooney-Heskey, con Gerrard costretto ancora a giocare a sinistra.

giovedì 26 marzo 2009

DON FABIO E LA DISCIPLINA DI ROONEY

Con le amichevoli internazionali, torna anche l'occasione per Capello di radunare e allenare la nazionale inglese. Il tecnico italiano, in cui sono riposte le speranze della FA dopo la mancata partecipazione a Euro 2008, ha iniziato alla grande e con quattro vittorie in altrettante partite di qualificazione al mondiale (inclusa la "rivincita" in trasferta con la Croazia) si e' gia' guadagnato il rispetto incondizionato di giocatori e giornalisti.

Wayne Rooney sta vivendo un periodo d'oro con la nazionale, avendo segnato cinque gol nelle ultime tre partite. L'attaccante del Man Utd, pero', ha anche sempre mostrato una propensione a perdere la testa, come l'espulsione di domenica e la reazione seguente ci hanno ricordato. Capello, la cui fama di amante della disciplina lo ha seguito in Inghilterra, ha colto l'occasione per ricordare a Rooney le sue responsabilita' come giocatore della nazionale. Con modi per lui abbastanza inusuali, il tecnico di Pieris ha deciso di metterla sul ridere.

Prima dell'allenamento a London Colney, Capello ha radunato i suoi 23 giocatori, e con aria scherzosa si e' rivolto a Rooney: "Che cosa fai, prendi a pugni la bandierina? Sei un uomo matto, matto...". La battuta ha avuto l'effetto desiderato, con l'intero gruppo che e' esploso a ridere (ci immaginiamo piu' per l'Inglese di Capello che per la battuta in se'). Dopo, comunque, l'allenatore ha preso in disparte il 23enne attaccante e, tenendoselo sottobraccio, ha avuto un piccolo faccia a faccia per esortarlo a evitare di rovinarsi la vita calcistica con episodi di questo tipo.

Stesso trattamento e' toccato ad Ashley Cole, che ha dovuto spiegare al Don dei Three Lions perche' qualche settimana fa si e' fatto arrestare per ubriachezza molesta fuori da un nightclub di Londra. Capello ha comunque confermato che il giocatore del Chelsea resta la sua prima scelta per la posizione di terzino sinistro.

La nazionale inglese gioca sabato un'amichevole con la Slovacchia, seguita mercoledi' dall'importantissima qualificazione contro l'Ucraina a Wembley. Capello pare intenzionato a schierare Gerrard come centrocampista di sinistra (con licenza di accentrarsi), resistendo alle richieste di molti di lasciargli un ruolo piu' libero come nel Liverpool.

mercoledì 25 marzo 2009

MERCATO: GERRARD VUOLE IL LIVERPOOL A VITA

Il capitano del Liverpool e' l'anima della rinascita dei Reds e ora vuole rendere eterno il legame con la squadra per cui tifava da bambino e con cui ha vissuto tutta la sua carriera calcistica. Il contratto esistente lega Gerrard ad Anfield per altre due stagioni, ma il 28enne centrocampista ha usato la conferenza stampa della nazionale per esprimere la sua volonta' di finire la carriera a Merseyside.

"Se si presentasse l'occasione di estendere il contratto, lo farei immediatamente" ha detto ai giornalisti dal camp inglese a Londra, "Nella mia carriera non sono mai stato piu' felice di adesso, perche' sto giocando per una squadra di vertice coi migliori giocatori al mondo e sono convinto che l'alleanatore ci possa aiutare a raggiungere grossi successi."

La favorevole conclusione della discussione contrattuale di Benitez (lo Spagnolo ha prolungato fino al 2014) sta avendo un effetto positivo sulla stabilita' dell'organico, e altri due pilastri come l'altro local boy Carragher e Fernando Torres sembrano avviati a rinnovi anticpati e prolungati.

Gerrard ha avuto anche modo di parlare del rapporto col suo allenatore: "la mia relazione con Rafa si e' rafforzata col tempo. Forse io sono stato un po' egoista da giovane, quando mi lamentavo perche' giocavo fuori posizione [sulla fascia destra], magari avrei dovuto fare un bel respiro e capire che era per il bene della squadra. Comunque sia, ora sto giocando nella mia posizione preferita, sono il capitano, e stiamo vincendo. Faccio parte di una squadra che puo' battere qualunque avversario. Le cose non potrebbero andare meglio".

ROBINHO E IL CITY
Per il capitolo Robinho, dopo che il Guardian la settimana scorsa aveva parlato di una presunta intenzione del Man City di cederlo a causa di "mancanza di impegno", l'allenatore Mark Hughes ha confermato che l'acquisto-record da 32 milioni di sterline e' parte integrante dei piani a lungo termine della societa' (chissa' se si puo' dire lo stesso del'allenatore...).

"Se Robinho non gioca bene e' perche' gli avversari lo fermano, non ci sono altri motivi" ha detto l'allenatore gallese, "Lui sa di essere al centro dell'attenzione e che possono essere inventate storie, ma la realta' e' che fa parte del progetto a lungo termine e chi dice il contrario e' un falso."

UNA GAMBA DI MILITO AL TOTTENHAM?
Dopo che lunedi' erano circolate voci su un interesse del Tottenham per l'attaccante argentino del Genoa, oggi il Sun scrive che gli Spurs "stanno preparando un'offerta da 12 milioni". Da qui il titolo: per quel prezzo, dubito che Redknapp possa permettersi piu' che una porzione neanche troppo generosa del bomber dei grifoni...

Solita dimostrazione di credibilita' per il giornale scandalistico inglese piu' venduto.

DROGBA RESTERA' AL CHELSEA
E' quanto sostiene Thierno Seydi, che altri non e' che l'agente dell'attaccante Ivoriano. Seydi ha dichiarato che Drogba e' pronto a dire di no a diverse ricche offerte dai club di mezza Europa per estendere il proprio contratto con i Blues.

Una possibile traduzione potrebbe essere che nessun club pare davvero disposto a spendere la cifra voluta dal Chelsea, e tanto meno a confermare l'ingaggio faraonico del giocatore, ma forse questo e' essere maligni.

martedì 24 marzo 2009

IL PREMIO DI GIOCATORE DELL'ANNO

E' piu' o meno a questo punto della stagione che la PFA e la Football Writers' Association iniziano a votare per la nomina di Player of The Year. Cristiano Ronaldo ha vinto il premio sia nel 2007 che nel 2008, ma e' escluso che possa completare la tripletta. Ecco una valutazione di alcuni dei principali contendenti...

10 - Frank Lampard
Fa un po' strano avere Lampard ai piedi della classifica. La realta' e' che il centrocampista di Chelsea e nazionale ha mostrato lampi di classe ma ha sofferto sia per il rendimento altalenante della squadra che per il paragone con le sue eccezionali prestazioni nelle ultime stagioni. Detto cio', acora una volta e' stato il miglior giocatore dei Blues.

9 - Michael Carrick
Il centrocampista ex-Tottenham sta indubbiamente disputando la miglior stagione della sua carriera, ed e' l'unico giocatore del centrocampo dello United che nelle partite importanti puo' ritenere di avere il posto garantito a prescindere da chi e' disponibile. Carrick e' dotato di un ottimo passaggio e gioca con quella sicurezza che identifica i centrocampisti di personalita'. Quasi un Andrea Pirlo inglese, giusto col piede un po' meno magico.

8 - Ashley Young
Se questa lista fosse stata fatta qualche mese fa, Young sarebbe in una posizione molto piu' alta. Dopo aver convinto anche Capello di meritare un posto nell'undici titolare della nazionale, Young ha sofferto un calo di forma parallelo a quello della sua squadra. Ciononostante, il passaggio da giovane promessa a giocatore di classe e' ufficialmente avvenuto e Young ha davanti a se' una grande carriera.

7 - Mikel Arteta
Tim Cahill e' il jolly dell'Everton, il giocatore in grado di produrre regolarmente gol dal centrocampo, ma e' Arteta il vero cervello della squadra di David Moyes. Il suo acquisto per poco piu' di 2 milioni restera' negli annali come un colpo di genio dell'allenatore scozzese, la cui espressione funerea al momento dell'infortunio che ne ha fatto terminare anticipatamente la stagione la dice lunga sull'insostituiblita' di Arteta nella squadra. La sua sfortuna a livello internazionale e' essere parte della stessa generazione che include Fabregas, Xavi, Iniesta e Alonso.

6 - Stephen Ireland
All'inizio della stagione, si pensava che i nuovi proprietari del Man City avrebbero infarcito la squadra di grandi nomi e che Ireland potesse faticare a trovare spazio regolare. La realta' e' stata esattamente opposta: con 28 presenze, 7 gol, altrettanti assist e un livello di rendimento sempre altissimo, il centrocampista irlandese e' stato nettamente il miglior giocatore della squadra e ha offerto quella regolarita' che e' mancata a troppi suoi compagni. Peccato davvero che Trapattoni e i suoi collaboratori non sembrino riuscire in alcun modo a ricucire lo "strappo" con la Nazionale.

5 - Robin Van Persie
Nelle passate stagioni, la ricorrenza di infortuni non ha permesso a Van Persie di far esplodere il suo enorme potenziale. Quest'anno l'Olandese ha trovato la stabilita' fisica e in campionato questo si e' tradotto in 24 presenze piene di giocate sopraffine. Con 16 gol totali e' il primo marcatore dei Gunners nella stagione, e con 10 assist nella sola Premier League e' primo assoluto nella speciale graduatoria.

4 - Xabi Alonso
A questo punto della stagione, sembra impossibile pensare che i piani estivi di Benitez prevedessero la cessione del centrocampista basco alla Juve. L'anno scorso Alonso non sembrava avere il passo per la Premier League, ma quest'anno ha ritrovato la fantastica visione di gioco e il passaggio telecomandato che lo contraddistinguono, e la sua presenza accanto a Mascherano ha creato l'equilibrio perfetto nel centrocampo del Liverpool

3 - Brade Hangeland
Il colosso norvegese sembra un incrocio fra Nemanja Vidic e una statua dell'isola di Pasqua. L'acquisto di Hangeland lo scorso gennaio e' stata la miglior decisione della carriera di Roy Hodgson a Craven Cottage. Dopo 30 partite della scorsa stagione, il Fulham era penultimo con 49 gol subiti, quest'anno allo stesso punto si trova in nona posizione con appena 29 reti concesse agli avversari. Quando una squadra mira a un posto Uefa segnando in media un gol a partita, e' chiaro che la difesa sta facendo un lavoro eccezionale. E se e' vero che il portiere Schwarzer e gli altri difensori stanno tutti disputando ottime stagioni, e' Hangeland che ha brillato oltre ogni piu' rosea previsione.

2 - Steven Gerrard
Se il Liverpool dovesse riuscire nell'impresa di rovesciare la leadership del Man Utd, Gerrard meriterebbe di ricevere il premio. Ma le votazioni verranno probabilmente terminate coi Red Devils ancora in cima alla classifica, e quindi il secondo posto e' piu' probabile. Ma una cosa e' certa: il capitano e' la forza che trascina i Reds. Torres avrebbe potuto essere piu' decisivo non fosse stato per gli infortuni, ma quando Gerrard e' in forma, l'intera squadra gira che e' un piacere. Gol, energia interminabile, passaggi decisivi, una personalita' che trascina tutti i compagni: c'e' solo l'imbarazzo della scelta. Senza di lui il Liverpool come squadra vale la meta'.

1 - Nemanja Vidic
E' vero, contro il Liverpool e' stato inguardabile ed e' stato la causa principale del tracollo della sua squadra, ma per tutto il resto della stagione Vidic e' stato immenso. Una forza inamovibile nel cuore della difesa, il difensore Serbo ha gran parte del merito per l'incredibile record di imbattibilita' dei Red Devils. Piu' volte nel corso della stagione si e' notato chiaramente come l'assenza di Vidic tolga sicurezza alla retroguardia dei campioni in carica. Bisogna dimenticare i recenti errori che hanno contribuito a riaprire la corsa al titolo: Vidic e' il motivo principale per cui lo United e' arrivato cosi' in alto.

lunedì 23 marzo 2009

I PIU' E I MENO DEL WEEKEND

I PIU'

Liverpool
Che settimana incredibile per i Reds e per la Premier League. Dieci giorni fa il campionato era gia' assegnato, oggi improvvisamente e' tornato equilibrato. Il Manchester United rimane saldamente favorito (la classifica), ma le certezze ora sono molto meno solide e il cambiamento della quota offerta dagli scommettitori da 1.1 a 1.35 lo conferma.

Lo United e' ancora in pole position, ma al momento i protagonisti sono Benitez e i suoi giocatori, che con 4 gol al Madrid, altri 4 all'Old Trafford e 5 ieri al Villa hanno chiuso una 10 giorni sensazionale.

L'aspetto meno positivo per il Liverpool e' la pausa che il turno di qualificazioni ai Mondiali impone prima delle prossime partite di campionato: mentre per i campioni in carica e' una possibilita' per ricaricare le pile e ritrovare convinzione, per gli inseguitori ritrovare lo stesso impeto dopo un break di 13 giorni potrebbe essere problematico.

Ad ogni modo, il margine di sicurezza assoluta del Man Utd e' stato eliminato: col Liverpool in questa forma, i Red Devils non potranno concedersi altri scivoloni.

Steven Gerrard
La rispettiva forma di Gerrard e Ronaldo e' lo specchio dello stato di salute delle loro squadre: il capitano del Liverpool e' in pieno furore agonistico, mentre il pallone d'oro sta soffrendo un calo netto. Senza il contributo abituale del loro giocatore di spicco, la forza dello United diminuisce nettamente. Una delle possibili spiegazioni per la decisione di Ferguson di lasciar fuori sia Rooney che Tevez dalla formazione di sabato e' che l'allenatore scozzese voleva che Ronaldo fosse protagonista assoluto per riacquistare fiducia. Se davvero era un piano per rinvigorirlo, e' fallito: il Portoghese ha giocato malissimo.

Gerrard, invece, alla maestosa prestazione dell'Old Trafford ha fatto seguire una tripletta all'Aston Villa, si e' portato a 20 gol stagionali e a livello di forma attuale non puo' non essere considerato il miglior giocatore della Premier League. La posizione di tre-quartista con una sola punta davanti permette di esaltarne le qualita' offensive, e ora la palla passa a Capello: e' il caso che anche la nazionale adotti un modulo che lo liberi da gran parte dei compiti difensivi per sfruttarne a pieno il potenziale?

Rafael Benitez
L'astuto regista della rinascita. I suoi commenti alla demolizione della quinta in classifica? "Volevo piu' gol. I giocatori stanno facendo un lavoro eccezionale, ma si puo' sempre fare di piu'". Incontentabile.

Tottenham Hotspur
Ci sono voluti sette mesi, ma finalmente gli Spurs stanno giocando al livello che meritano. La recente serie positiva - in cui hanno pareggiato con Arsenal e Man Utd e battuto Chelsea e Aston Villa - piu' che una sorpresa e' un'indicazione di quanto la squadra fosse sottotono prima di Natale. La rosa a disposizione di Redknapp e' tranquillamente da prime 6 in classifica, come confermato dai nomi (e dal costo..) dei panchinari per il match contro il Chelsea: Cudicini, Bentley, Huddlestone, Pavlyuchenko, Dawson.

Manuel Almunia
Il portiere dei Gunners e' parte integrante della risalita della sua squadra, e la decisiva parata sul rigore di Martins sabato e' sembrata una continuazione del fortunato shoot-out di mercoledi' scorso contro la Roma.

Robin Van Persie
Oltre ai 9 gol in campionato, con 10 assist l'Olandese e' il leader assoluto per numero di passaggi smarcanti.

La home form di Fulham e Stoke
Dei 70 punti totali conquistati dalle due squadre, 60 sono stati ottenuti negli incontri casalinghi.

Peter Crouch
Dopo 10 partite a bocca asciutta, una doppietta assolutamente fondamentale per la salvezza del Portsmouth.

I MENO

Manchester United
Col senno di poi, i segnali della crisi dello United erano presenti anche mentre la squadra continuava a vincere, basti guardare le sofferte vittorie contro Blackburn, Newcastle, Inter e Tottenham. L'illusione che la sconfitta col Liverpool potesse essere un momento isolato e' stata cancellata dalla pessima prestazione di sabato. "Non abbiamo giocato bene abbastanza per vincere" ha detto Ferguson dopo la partita, " Quello che mi da' piu' fastidio e non aver ottenuto una reazione dopo il risultato della settimana scorsa [col Liverpool]".

Ancora una volta, il centrocampo centrale e' stata la zona problematica per lo United, dove si sente la mancanza dell'infortunato perenne Hargreaves. Ferguson benedira' l'arrivo della pausa di campionato, se e' vero come detto da lui stesso che "Marzo e Aprile sono i mesi decisivi per il campionato. Nel passato, in questi mesi abbiamo perso margini anche importanti a causa di cali di forma, e abbiamo realizzato recuperi improbabili grazie a serie positive." Non c'e' dubbio che Fergie passera' le prossime due settimane pensando a come raddrizzare la rotta della sua squadra.

Aston Villa
A parte la crisi nera delle ultime partite, l'aspirazione della squadra di O'Neill di diventare la quarta forza della Premier non regge all'analisi dei risultati contro le prime tre. Con una visita all'Old Trafford ancora da affrontare, finora il rendimento in cinque partite giocate e' di zero vinte, tre perse, zero gol segnati e otto subiti.

Chelsea
La gravita' dell'occasione persa e' stata riconosciuta molto chiaramente e onestamente da Hiddink: "Lottando per il campionato, queste sono le partite che ti portano pentimento: era un'occasione imperdibile per ridurre il distacco dal Man Utd e noi ce la siamo lasciata scappare. Per avere speranze non possiamo perdere punti e la sconfitta di oggi e' un duro colpo: ma la colpa e' soltanto nostra."

Sunderland
Regolarmente schiacciati dalle grandi: in 16 partite contro squadre della meta' alta della classifica, i Black Cats hanno collezionato 7 miseri punti.

Hull City
Ora a solo quattro punti dalla zona retrocessione. Chissa' se Phil Brown pensa sia tutta colpa di Wenger...Comunque le Tigers stanno molto meglio del...

Newcastle
La squadra terza nella classifica degli spettatori (52,000 a partita dietro solo a ManU e Arsenal) e' terzultima nella classifica dei punti e se il campionato finisse oggi sarebbe retrocessa. Per una citta' che vive in simbiosi con la propria squadra e per una societa' nei cui conti gli introiti della Premier League sono dati per scontati, la mancanta permanenza nella massima serie sarebbe un colpo devastante.

domenica 22 marzo 2009

VINCE IL LIVERPOOL ED E' -1

I Reds confermano il grande stato di forma e strapazzano l'Aston Villa. Tripletta di calci da fermo per Gerrard: due rigori e una punizione. Tutto da rifare per l'assegnazione del titolo: il vantaggio del Man Utd in classifica e' ora di un punto soltanto, ma i Red Devils hanno anche una partita da recuperare.

WIGAN - HULL 1-0 Watson 84'
MANCHESTER CITY - SUNDERLAND 1-0 Richards 56'
LIVERPOOL - ASTON VILLA 5-0 Kuyt 8', Riera 33', Gerrard 39', 50', 65'

sabato 21 marzo 2009

30a GIORNATA - CROLLO UNITED!

Ora si' che la lotta per il titolo si fa interessante...Il Manchester United viene sconfitto nettamente a Craven Cottage contro il Fulham. Espulso Scholes nel primo tempo per un fallo di mano sulla linea, il rigore che ne risulta e' trasformato da Murphy. Il tracollo si completa nel finale con l'espulsione di Rooney e il raddoppio della squadra di Roy Hodgson.

Perde anche il Chelsea a White Hart Lane, e i risultati di oggi creano una fantastica opportunita' per il Liverpool: vincendo domani ad Anfield contro l'Aston Villa, I Reds possono portarsi da soli al secondo posto, a un solo punto dai campioni in carica. (la classifica)

Nell'early kick-off, importantissima vittoria del Portsmouth che grazie a una doppietta di testa dell'ex-robot Peter Crouch rimonta e batte l'Everton, che era passato in vantaggio con una bella punizione di Baines.

PORTSMOUTH - EVERTON 2-1 Baines(E) 4', Crouch(P) 22' e 75'
BLACKBURN - WEST HAM 1-1 Noble(WH) 25', Andrews(B) 51'
FULHAM - MANCHESTER UNITED 2-0
Murphy 18' rig., Gera 87'
STOKE - MIDDLESBROUGH 1-0
Shawcross 84'
WEST BROM - BOLTON 1-1
Taylor(B) 67', Shittu(B) aut. 82'
TOTTENHAM - CHELSEA 1-0
Modric 50'
NEWCASTLE - ARSENAL 1-3 Bendtner(A) 57', Martins(N) 58', Diaby(A) 64', Nasri(A) 67'

venerdì 20 marzo 2009

MAN CITY MASOCHISTA + NOTIZIE DELLA GIORNATA

Il tentativo di suicidio del Manchester City in Coppa Uefa fallisce di poco. La squadra di Mark Hughes si presenta al ritorno degli ottavi di finale contro i mediocri Danesi dell'Aalborg forti del 2-0 dell'andata. In Danimarca fa ancora freddo e Robinho gioca con la stessa cattiveria di un settantenne al parco coi nipoti, ma all'85' il risultato e' ancora 0-0, e certo la qualificazione e' garantita?

Questo sarebbe vero per una squadra normale, cosa che il City chiaramente non e', e infatti due gol all'85' e a tempo scaduto (il secondo un rigore per fallo di mano) portano la partita ai supplementari. La mezz'ora extra non regala nessuna occasione di nota, e si va ai rigori. Mentre Mark Hughes riflette su dove cercare lavoro in caso di sconfitta, e' il portiere Shay Given - probabilmente l'acquisto migliore della nuova dirigenza - a togliere le castagne dal fuoco, con due parate che regalano i quarti di finale.

Pochi minuti dopo, un pallidissimo Garry Cook, amministratore delegato del City nonche' protagonista del fiasco-Kaka' e normalmente un non-fumatore, viene visto tirare avidamente da una sigaretta. Non una notizia da prima pagina, d'accordo, ma un'immagine discretamente comica che fa capire come non solo l'allenatore abbia un disperato bisogno di buoni risultati in questo finale di stagione.

Altre notizie:

Fra poco il sorteggio per i quarti di Champions' League. Fabregas ha dichiarato che l'Arsenal puo' battere chiunque (e indubbiamente anche perdere con chiunque se in giornata storta, ma questo Cesc non lo ha detto). Thierry Henry, 8 anni e oltre 200 gol con l'Arsenal, dice che proverebbe "emozioni contrastanti" se il suo Barca dovesse affrontare i Gunners. Cristiano Ronaldo, invece, nonostante le 3 altre Inglesi e il Barcellona dice che la squadra che vuole evitare e' il Bayern Monaco. Forse non gli piace la birra Paulaner.

Guus Hiddink ha rivelato di avere una clausola di rescissione dal ruolo di selezionatore per la Russia in caso di mancata qualificazione per la Coppa del Mondo 2010. Situazione un po' strana visto che il padrone del Chelsea e' il russo Abramovich...

Il procuratore di Nemanja Vidic ha escluso categoricamente che il difensore Serbo possa lasciare il Man United in estate. D'altronde non vediamo motivo per cui giocatore o squadra debbano volere soluzioni diverse.

giovedì 19 marzo 2009

"IL MIO CUORE E' COL LIVERPOOL"

La stabilita' che la firma di Rafael Benitez sul nuovo contratto quinquennale portera' al Liverpool va oltre la semplice permanenza dell'allenatore ad Anfield.

La conferma del sostanzioso prolungamento (i giornali inglesi parlano di cifre fra i 4 e i 5 milioni all'anno) ha posto fine a mesi di trattative. Garantita la stabilita' della panchina, ora l'attenzione verra' spostata sui rinnovi dei giocatori, alcuni dei quali avevano deciso di attendere viste le incertezze riguardanti allenatore e societa'.

Dirk Kuyt aveva gia' ammesso di voler aspettare l'ufficialita' del rinnovo di Benitez prima di cominciare a discutere il proprio, e per l'intero contingente spagnolo (in particolare Reina, Torres, Alonso e Arbeloa) la prospettiva di legare il proprio futuro a lungo termine al Liverpool appare quasi certa. Stesso discorso per il capitano Gerrard e per altri tra cui l'ex-Valencia Fabio Aurelio.

Benitez ora avra' molto piu' controllo sul budget del club per acquisti e stipendi - era questo uno degli aspetti che stava bloccando le trattative - e ora avra' la possibilita' di gestire personalmente i rinnovi.

Anche sul fronte acquisti, l'indipendenza dello Spagnolo crescera' notevolmente, ed e' facile immaginare un nuovo assalto a Gareth Barry dell'Aston Villa, che l'estate scorsa la societa' non riusci' a portare a Merseyside nonostante settimane di trattative.

"Il mio cuore e' col Liverpool e sono entusiasta di aver firmato" ha detto Benitez, "amo il club, la citta' e i tifosi, e con una squadra e un pubblico cosi', non potevo proprio dire di no. Ho sempre detto di voler restare qui a lungo termine, e quando questo contratto sara' terminato, avro' passato oltre un decennio col Liverpool"

"Il Liverpool FC gode di enorme rispetto in tutto il mondo per la sua gloriosa storia e il suo prestigio. La mia missione e' di conservare e rafforzare questi valori scrivendo una nuova pagina nella storia del club". Benitez non ha mancato di ringraziare Hicks e Gillet: "Voglio esprimere la mia gratitudine ai proprietari per il duro lavoro fatto per arrivare alla firma del contratto. Tutti noi vogliamo la stessa cosa, cioe' avere successo portando a casa i trofei piu' importanti".

La fantastica vittoria all'Old Trafford e' stato il successo numero 100 in campionato per Benitez, che e' diventato il terzo piu' veloce (in termini di partite giocate) della storia dei Reds a raggiungere questo traguardo, superando Bill Shankly, leggenda immortale di Anfield.

Storia di Benitez in pillole

1960: Nasce a Madrid il 4 Aprile.

1974: Entra nelle giovanili del Real Madrid.

1981: Lascia il Real senza aver mai giocato per la prima squadra e si trasferisce al Parla (3a divisione)

1983: Guadagna col Parla la promozione in Segunda B

1985: Si trasferisce al Linares, sempre in Segunda B. Passa quasi tutta la stagione fuori per infortunio e si ritira dal calcio giocato nel 1986.

1986: Entra a far parte dello staff di allenatori del Real Madrid, partendo dagli Allievi per poi arrivare agli Under 19.

1994: Porta il Real Madrid B al settimo posto nella seconda serie e termina la stagione come assistente al tecnico della prima squadra Vicente Del Bosque.

1995: Nominato allenatore del Valladolid, viene licenziato dopo solo 23 partite con la squadra in ultima posizione.

1996: Passa all'Osasuna nella seconda serie, ma dura solo nove partite, di cui una sola vittoria.

1997: Diventa allenatore dell'Extremadura (seconda serie) e li porta alla promozione.

1999: L'Extremadura perde un play-off col Villareal ed retrocede. Benitez si prende un anno sabatico per studiare tecniche di allenamento in Italia e Inghilterra.

2000: Diventa tecnico del Tenerife e li conduce alla promozione in Primer.

2001: A sorpresa, viene scelto per rimpiazzare Hector Cuper al Valencia. I sostenitori sono perplessi ma il Valencia vince subito il titolo, il primo in 31 anni.

2004: Il Valencia vince la prima double della sua storia, portando a casa campionato e coppa Uefa.
1 Giugno - il Valencia annuncia la separazione consensuale da Benitez
16 Giugno - il Liverpool annuncia che Benitez e' il nuovo allenatore avendo firmato un contratto per cinque anni.

2005: Maggio - vince la Champions League alla sua prima stagione, dopo l'epica finale di Istanbul contro il Milan.

2007: Febbraio - gli Americani Tom Hicks e George Gillet comprano il club da David Moores.
Maggio: Benitez raggiunge la seconda finale di Champions' League in tre anni, ma ad Atene perde col Milan.

2008: Le relazioni fra Benitez e i vertici del Club sembrano incrinarsi, soprattutto a causa di divergenze sul mercato. Dubbi sul futuro dello Spagnolo a Liverpool.

2009: 18 Marzo - Benitez firma il nuovo contratto che lo terra' ad Anfield fino al 2014.

mercoledì 18 marzo 2009

ARSENAL DI MISURA, ACCUSE A FABREGAS

Segnare il gol vittoria all'84', a prescindere dai valori espressi in campo, e' segno di una partita incerta e rischiosa. La rete decisiva dell'Arsenal di ieri sera, fra l'altro, avrebbe dovuto essere annullata dall'arbitro, oltre che essere arrivata da un'azione non tipica del gioco dei Gunners: calcio di punizione lungo e speranzoso di Nasri, Djorou spizzica e Gallas, in fuorigioco, insacca di testa.

Ad ogni modo, il risultato della serata e' che l'Arsenal riesce a sbarazzarsi dell'Hull nell'ultimo dei quarti di finale di FA Cup e si prenota un posto a Wembley per la semifinale del 18 Aprile, dove trovera' il Chelsea.

Wenger aveva parlato di un "desiderio incontenibile" di riportare un trofeo in bacheca dopo quattro anni di digiuno, ma evidentemente ha fiducia in tutti i suoi giocatori, e manda in campo una formazione visibilmente piu' debole rispetto alla vittoria di sabato col Blackburn. A giudicare dall'inusuale quantita' di posti vuoti all'Emirates Stadium, anche molti dei sostenitori non pensano sia una partita di prim'ordine.

La stagione dell'Hull e' cambiata parecchio rispetto a Settembre, data dell'ultima visita all'Emirates. Le Tigers allora vinsero 2-1 per confermarsi squadra-rivelazione della Premier league. Sei mesi piu' tardi, la squadra di Phil Brown, la cui prima stagione di sempre nella massima serie e' stata comunque positiva, si trova ben invischiata nella lotta per non retrocedere.

L'inizio e' pero' favorevole agli ospiti: il decano del calcio inglese Nick Barmby trova un gol fortunoso al 13', poi Geovanni sfiora il raddoppio su punizione, Barmby si vede annullare la seconda rete per un fuorigioco millimetrico e Zayatte va vicinissimo al gol su colpo di testa. Insomma 45 minuti poco positivi per i Gunners, il cui possesso palla sembra un po' sterile.

Gia' dopo 20 minuti l'Hull mostra una chiara volonta' di perdere tempo ad ogni occasione (e' per questo che Wenger non stringe la mano a Brown a fine partita?) e il risultato non cambia per un'ora intera. Alla lunga, pero', la classe viene fuori: a 16 minuti dal termine, una buona giocata di Bentnder e Arshavin permette a Van Persie di segnare il gol del pareggio, prima del controverso gol-vittoria dell'ex capitano Gallas.

La vittoria e' in qualche modo macchiata dal gol irregolare, oltre che dall'accusa - formulata da un furibondo Brown nel dopo-partita - che Cesc Fabregas abbia sputato sui piedi dell'allenatore in seconda Brian Horton. "Ho visto l'incidente di persona. Lui e' anche il capitano ufficiale della squadra" ha detto l'allenatore dell'Hull, "spero sia fiero di se' stesso".

Fabregas, che sta ultimando il recupero dall'infortunio al ginocchio, ieri sera era presente sulla panchina dei Gunners in veste di accompagnatore in jeans e giubbotto. Il centrocampista spagnolo ha subito risposto tramite il sito ufficiale della squadra: "Confermo categoricamente di non aver sputato a nessuno. E' una cosa che non ho mai fatto in tutta la mia carriera, perche' mai dovrei iniziare ora che non sto neppure giocando? Capisco la frustrazione di perdere una partita per un gol dubbio, e' successo anche a me tante volte, ma questo non e' un motivo per prendersela con me o con qualsiasi altro giocatore dell'Arsenal".

Ancora non si sa se l'episodio verra' denunciato alla FA. Quello che e' certo, invece, e' che la vincitrice della Coppa d'Inghilterra sara' una fra Man United, Everton, Chelsea e Arsenal. Le semifinali di Wembley si presentano appetitose.


martedì 17 marzo 2009

DUBBI SUL FUTURO DI ROBINHO AL CITY

Conosciamo il progetto degli sceicchi di Abu Dhabi per il Manchester City: spendere cifre assurde per costruire una squadra da sogno. Il primo - e finora unico - acquisto stellare e' stato Robinho, possibile quindi che il Brasiliano ex-Real Madrid venga ceduto quest'estate?

Stando a quanto riportato dal Guardian - un quotidiano molto autorevole - la possibilita' e' concreta.

L'allenatore Mark Hughes, infatti, pare sia infuriato per lo scarso rendimento di Robinhho, soprattutto nelle partite fuori casa e, citando il giornale, "sospetta da diverso tempo che questa mancanza di impegno derivi da uno scarso attaccamento alla squadra".

"Robinho e' stato descritto in certi ambienti del club come un 'turista' e il suo futuro e' stato lungamente discusso sia a Manchester che ad Abu Dhabi...a malincuore, la societa' ha preso la decisione di ascoltare eventuali offerte per Robinho alla fine della stagione, anche se Hughes e' ancora possibilista e spera che il giocatore possa cominciare a mostrare piu' entusiasmo."

In caso di cessione, la destinazione piu' probabile sarebbe il Chelsea, che gia' l'estate scorsa cerco' vanamente di acquistarlo. Paradossalmente, un buon finale di stagione aumenterebbe sia la volonta' del City di tenerlo che il desiderio di altre squadre di acquistarlo, tanto che una fonte del club di Londra viene citata cosi': "Robinho deve darsi da fare, o puo' scordarsi qualsiasi richiesta per lui".

L'interesse del Chelsea sarebbe possibile grazie al rinnovato entusiasmo (con relativa disponibilita' a spendere) del patron Abramovich. Il Daily Mirror riporta che "Abramovich ha riscoperto la sua passione per la squadra e si prepara ad un'estate di spese. Uno degli obiettivi e' Dani Alves del Barcellona, con gli uomini di Abramovich che si sono gia' mossi per capire quanto il giocatore abbia voglia di andare in Inghilterra e quanto la societa' sia interessata a cederlo."

Sempre per i Blues, sul fronte delle uscite Il Sun scrive che la Juve sarebbe pronta a offrire 11 milioni di sterline (12 milioni di euro) per Florent Malouda. Visto il rendimento del Francese in queste due stagioni, 1.2 milioni ci sembrerebbe una valutazione piu' appropriata, ma immaginiamo che a Torino siano convinti che il giocatore possa riscoprire la forma pre-Chelsea.

Il resto delle voci di mercato:
Lo Zenit St. Petersburg e' sulle tracce del portiere del Man Utd Tomasz Kuszczak...Il Tottenham segue il portiere francese Yohann Pele...il futuro di Roman Pavlyuchenko e' molto incerto dopo che ieri il russo e' stato schierato con la squadra delle reserves... e Aaron Mokoena ha rivelato che lascera' il Blackburn a fine stagione.

lunedì 16 marzo 2009

I PIU' E I MENO DEL WEEKEND DI PREMIER

I PIU'

Liverpool
Banale, lo so, ma non si puo' non mettere i Reds in cima alla lista: la loro performance di sabato e' stata la migliore prodotta da una squadra ospite all'Old Trafford in questa stagione e probabilmente anche la scorsa.

La squadra di Benitez e' apparsa precisa, veloce, disciplinata, creativa e ambiziosa al tempo stesso: una prestazione impressionante per la sua completezza. Torres e Gerrard sono stati i migliori in campo, sottolineando ancora una volta quanto la loro indisponibilita' abbia segnato negativamente la stagione della squadra.

L'impresa di Sabato avra' quasi certamente solo l'effetto di prolungare temporaneamente la vita della corsa al titolo: il Liverpool ha bisogno che lo United perda altre tre partite e la possibilita' sembra alquanto remota. Ma i tifosi di Anfield hanno diritto di pensare che, con Torres e Gerrard a pieno servizio, la loro squadra abbia ogni possibilita' di riportare quel titolo nazionale che manca da 19 anni.

Alan Wiley
Giusto, equilibrato, pragmatico e coraggioso: l'arbitro di Man Utd-Liverpool e' stato impeccabile. In una stagione piena di polemiche sui direttori di gara (ogni mondo e' paese...), finalmente una prestazione solo da lodare.

Andrei Arshavin
Sabato il Russo e' stato di gran lunga il migliore in campo, e la sua prestazione e' motivo sufficente per credere che la prossima stagione dei Gunners sara' migliore di quella in corso. Arshavin e' chiaramente un talento speciale.

A Wenger resta l'incertezza su dove impiegarlo per ottenerne il meglio: in quattro partite in Inghilterra, Arshavin e' gia' stato sistemato in tre posizioni diverse, a testimonianza anche di un'ottima duttilita'. Nel lungo termine, l'allenatore dei Gunners potrebbe vedersi costretto ad abbandonare il 4-4-2 a favore di una formazione che permetta di utilizzare Arshavin, Fabregas, Walcott e Nasri assieme a una singola punta.

Tottenham Hotspur
Terzi nella classifica di rendimento delle ultime 8 giornate con 15 punti e una sola sconfitta, gli Spurs sono ora a soli 4 punti da quel 7o posto che quasi sicuramente garantira' un posto nella Coppa Uefa. Harry Redknapp non vede l'ora di avere un'altra chance di ripudiare l'Europa.

Chelsea & Michael Essien
La vittoria per 1-0 piu' comoda che ci si possa immaginare, e la conferma del completo ritorno di un giocatore che puo' cambiare il volto al centrocampo dei Blues.

I MENO

Nemanja Vidic
Il Serbo e' stato superlativo in questa stagione, tanto da essere tutt'ora favorito per il premio di giocatore dell'anno. Ma Sabato ha subito una piccola umiliazione da parte di Torres e Gerrard.

Un possibile difetto di Vidic e' la lentezza nel girarsi: la sua espulsione per il placcaggio a Gerrard non e' molto diversa dal tipo di intervento che gli costo' un cartellino rosso sei mesi fa ad Anfield, e oltre a un giallo a Newcastle poche settimane fa. Inoltre, a Novembre Vidic ha seriamente rischiato altri rossi all'Emirates e a Villa Park, dove le vistose trattenute a Nasri e Agbonlahor - che lo avevano bruciato sullo scatto - non sono state adeguatamente sanzionato da arbitri meno precisi di Wiley.

Manchester United
Prima di tutto, e' bene precisare che lo United ha una partita da recuperare e quattro punti in piu', e resta super-favorito per il titolo (solo 1.1 la quota dei bookmakers).

La sconfitta di Sabato, pero', e' significativa per le proporzioni, e per il fatto di essere stata inflitta dai rivali storici. Anche evitando effetti a lungo termine, l'aura di invincibilita' dello United e' stata ridimensionata, e l'immagine dell'Old Trafford semivuoto al fischio finale restera' negli annali di questa stagione.

Il rendimento dei Red Devils contro gli avversari piu' duri non e' impeccabile: se partendo dallo scorso Aprile classifichiamo le partite contro Arsenal, Liverpool, Chelsea, Inter e Barcellona come le piu' difficili, i risultati che ne ricaviamo sono tre vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte. Comunque, il tentativo di entrare nella storia diventando la prima squadra a vincere due Champions' League di fila offrira' numerose opportunita' di raddrizzare questa statistica.

Morten Gamst Pedersen
Una simulazione fra le peggiori mai viste quella del Norvegese del Blackburn.

Gabriel Agbonlahor
Pessima forma, ma i fischi che i tifosi gli hanno indirizzato al momento della sostituzione sono stati particolarmente ingiusti se si considera che il calo di Agbonlahor e' il risultato di 6 mesi passati a portarsi sulle spalle l'attacco della squadra.

Aston Villa
Un calo di forma nettissimo, e le prossime due partite sono visite ad Anfield e Old Trafford...il sogno Champions' League si e' allontanato alla velocita' della luce.
L'organico a disposizione di Martin O'Neill si e' indubbiamente rivelato troppo ristretto per un'intera stagione ai vertici della classifica.

David Bentley
Che gli e' successo? Trasferitosi al Tottenham per quasi 20 milioni in estate, presentato come il nuovo Beckham, Bentley da Gennaio ha giocato un totale di 126 minuti, 90 dei quali in Ucraina in mezzo a una squadra senza intenzione alcuna di passare il turno. Ah, e c'e' pure un rigore sbagliato nello shoot-out della finale di Carling Cup.

In un weekend in cui Walcott e Lennon si sono fatti un'ottima pubblicita' con Capello, la maglia della nazionale per Bentley e' sempre piu' lontana all'orizzonte.



domenica 15 marzo 2009

CHELSEA SU, VILLA A PICCO

Giocate oggi altre due partite di Premier League, in attesa del posticipo West Ham-West Brom che chiudera' la 29a giornata.

Continua il periodo da incubo dell'Aston Villa, che perde in casa col Tottenham e viene riagganciata dall'Arsenal al quarto posto in classifica (Gunners in vantaggio nella differenza reti). Con tre sconfitte e un pareggio nelle ultime quattro partite, la squadra di O'Neill ha rapidamente dilapidato quello che sembrava un vantaggio considerevole nella corsa al quarto posto, e allo stato attuale sembra inevitabile che i piazzamenti-Champions siano appannaggio delle Big Four per un incredibile quarto anno consecutivo.

Al Villa Park, la squadra di casa appare stanca. Ashley Young si da un gran daffare ma anche lui fatica a trovare i guizzi di inizio stagione. Dopo appena quattro minuti, Jenas porta in vantaggio gli Spurs con un tap-in di testa dopo che Friedel aveva deviato un cross di Lennon.

Il raddoppio arriva nei primi minuti della ripresa, con Darren Bent che in scivolata spinge in porta un tiro angolato di Robbie Keane.

La reazione dell'Aston Villa non produce frutti fino a cinque minuti dal termine, quando Carew - entrato al 60' - insacca con un poderoso colpo di testa. Ma e' troppo poco e troppo tardi per gli uomini di O'Neill, che con l'Arsenal in gran forma vedono scivolare via il sogno Champions' League.

Il Tottenham si allontana in modo probabilemente definitivo dalla zona retrocessione. Finalmente, gli Spurs stanno cominciando a produrre il tipo di prestazioni che, col tipo di organico che ha a disposizione Redknapp, dovrebbero rappresentare la norma.

Il Chelsea si riprende il secondo posto - sempre per differenza reti rispetto al Liverpool - con una vittoria di misura. I Blues comunque giocano bene e costruiscono varie occasioni da gol, tutte con lo zampino di un onnipresente Frank Lampard. Proprio da un passaggio del numero 8 arriva il gol di Essien, che si conferma inserimento preziosissimo nella squadra di Hiddink. Il Ghanese, col suo incredibile dinamismo unito a grande potenza e buona tecnica, e' un giocatore insostituible, che assieme a pochi altri e' stato il vero motore della fortuna di Jose' Mourinho a Stamford Bridge. Una vera arma in piu' per il finale di stagione.

Quarta vittoria consecutiva in campionato per i Blues, mentre il City dimostra la pessima forma fuori casa: nella classifica di rendimento in trasferta, la squadra di Hughes e' terzultima con 8 punti in 14 partite.

RISULTATI

CHELSEA - MANCHESTER CITY 1-0 Essien 18'
ASTON VILLA - TOTTENHAM 1-2 Jenas(T) 5', Bent(T) 50', Carew(A) 85'

sabato 14 marzo 2009

IMPRESA DEL LIVERPOOL ALL'OLD TRAFFORD

La Premier League 2008/2009 e' ancora tutta da giocare. Il Liverpool da' nuova vita alla corsa al titolo con una prestazione sensazionale in casa dei campioni d'Inghilterra e d'Europa.

Benitez deve rinunciare a Xabi Alonso e Arbeloa, subentrano Hyypia (che giochera' una grandissima partita) e Lucas. Nello United, rispetto alla partita di S.Siro escono Scholes, Giggs e Berbatov per far posto a Park, Anderson e Tevez.

I Reds iniziano subito bene, si vede che la demolizione del Real Madrid ha fatto bene al morale. Ma al 23' arriva la doccia fredda: Reina si lancia avventatamente su una palla filtrante (ma decentrata) per Park, il Coreano e' bravo a toccarla prima dell'arrivo del portiere, che lo atterra. Rigore ineccepibile che Cristiano Ronaldo trasforma impeccabilmente.

Ma il vantaggio dura solo 5 minuti: palla lunga dalla difesa del Liverpool, Vidic (per lui questa sara' la prestazione peggiore in tre anni con lo United) ha due metri di vantaggio su Torres ma lo Spagnolo lo brucia sullo scatto e si presenta solo davanti a Van der Sar. Il Niño non sbaglia e la parita' e' ristabilita.

A un minuto dall'intervallo, l'azione che ha portato al rigore per lo United si ripete nell'area opposta, questa volta pero' l'ingenuita' non e' del portiere ma del terzino sinistro Evra, che si lascia anticipare da Gerrard e lo stende appena dentro l'area. Il capitano dei Reds va sul dischetto, Van der Sar sfiora ma e' vantaggio per il Liverpool.

Nel secondo tempo, come prevedibile, il Man Utd torna in campo con tutt'altra grinta, e mette subito sotto pressione la difesa del Liverpool che pero', grazie alle ottime prestazioni di Skrtel, Hyypia e Carragher, non si scompone e non regala alcuna occasione clamorosa.

Al 77' l'episodio che chiude la partita. Vidic, a cui Gerrard e soprattutto Torres hanno dato il mal di testa per tutta la partita, perde palla al limite ed e' costretto a stendere Gerrard da ultimo uomo. L'espulsione e' di quelle che non si discutono, e la miseria dei Red Devils diventa totale quando sulla punizione che ne segue Aurelio pennella oltre la barriera un sinistro che lascia Van der Sar immobile.

In 10 e sotto di due gol, lo United deve andare allo sbaraglio e lasciare spazi per il contropiede: a tempo scaduto, su una respinta lunga di Reina, O'Shea si addormenta e permette al neo-entrato Andrea Dossena di andare al tiro. L'ex Udinese trova il pallonetto vincente con gran disinvoltura, e' un gol bellissimo che sigilla degnamente un pomeriggio straordinario per il Liverpool.

Che differenza la squadra di Benitez con Gerrard e Torres in piena forma! Lo Spagnolo e' stato in grado di schierare i due gioielli dall'inizio in appena 9 delle 29 partite di Premier fin qui giocate, e non c'e' dubbio che la situazione in campionato potrebbe essere molto diversa se fossero stati regolarmente presenti. Anche cosi', comunque, la corsa al titolo e' decisamente riaperta. Per il Liverpool, le premesse per un gran finale di stagione sono tutte presenti.

MANCHESTER UNITED - LIVERPOOL 1-4 Ronaldo rig. 23', Torres 28', Gerrard rig. 44', F. Aurelio 73', Dossena 90'

Voti:

Man Utd: Van der Sar 5.5; O'Shea 5.5, Ferdinand 6.5, Vidic 4, Evra 5; Ronaldo 5.5, Carrick 5, Anderson 5.5, Park 6; Rooney 5.5, Tevez 5. Scholes, Giggs e Berbatov s.v.

Liverpool: Reina 5.5; Carragher 6.5, Hyypia 7, Skrtel 7, F.Aurelio 7; Mascherano 7, Lucas 6; Kuyt 6.5, Gerrard 7.5, Riera 5.5; Torres 7.5. Dossena 6.5, Babel s.v.

GLI ALTRI RISULTATI DI OGGI

ARSENAL - BLACKBURN 4-0 2' Arshavin, 65' Arshavin, 88' Eboué, 90' Eboué rig.
BOLTON - FULHAM 1-3 42' Johnson(F), 45' K. Davies(B), 56' S. Davies(F), 88' Kamara(F)
EVERTON - STOKE CITY 3-1 18' Jo(E), 25' Lescott(E), 52' Shawcross(S), 90' Fellaini(E)
HULL CITY - NEWCASTLE 1-1 9' Geovanni(H), 39' Taylor(N)
MIDDLESBROUGH - PORTSMOUTH 1-1 30' Crouch(P), 90' King(M)
SUNDERLAND - WIGAN 1-2 12' Watson(W), 41' Leadbitter(S), 45' N'Zogbia (W)

venerdì 13 marzo 2009

ROONEY: "ODIO ANCORA IL LIVERPOOL"

Ventinovesimo turno di campionato questo fine settimana, con tutti gli occhi puntati su Old Trafford dove i campioni in carica ospitano il Liverpool, chiamato a tenere in vita le sue speranze di rimonta.

A gettare benzina sul fuoco di questa sfida al vertice ha gia' pensato il Liverpudiano di nascita Wayne Rooney, le cui dichiarazioni sono apparse sul sito ufficiale del Man Utd ma sono poi state rimosse per la loro natura bellicosa.

L'asso dei Red Devils ha detto: "Sono molto eccitato per la partita, io sono cresciuto come tifoso dell'Everton odiando il Liverpool, e questo non e' cambiato col tempo. Siamo in pole position nella corsa al titolo e sappiamo che battere il Liverpool vorrebbe quasi certamente dire estrometterli definitivamente. Tutti allo United, ed io in particolare, proveremmo un gran piacere a farlo."

"E' una gara importantissima per entrambi i club, specialmente con quello che c'e' in palio" ha aggiunto Rooney, "per me, questa finora e' la nostra partita piu' cruciale".

Entrambe le squadre si presentano al big match di sabato col morale alle stelle dopo le rispettive vittorie in Champions' League, anche se lo United contro l'Inter non ha fatto scintille come in tante altre occasioni quest'anno.

Sia Ferguson che Benitez possono contare su un organico pressoche' completo. Per il Liverpool, come sempre fondamentale sara' l'apporto della coppia d'oro di Merseyside Gerrard-Torres, protagonisti assoluti della distruzione del Real Madrid. L'intesa fra questi due grandi giocatori e' fenomenale: guardando una partita intera ci si rende conto di come si cerchino e trovino in continuazione, mentre la tecnica sopraffina di entrambi permette quella precisione di tocchi e passaggi che consente di chiudere le combinazioni anche quando sembra impossibile. Non per niente i due appena hanno occasione si scambiano dichiarazioni di ammirazione e stima. Le speranze del Liverpool di chiudere alla grande questa stagione sono tutte riposte in loro.

Il Chelsea, l'altra squadra con ancora ambizioni per il titolo, ospita domenica il Manchester City, squadra dal pessimo rendimento in trasferta ma anche totalmente imprevedibile.

Clicca qui per un elenco completo delle partite della giornata

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IL CITY PRENOTA I QUARTI DI UEFA

Ottima vittoria per il Manchester City contro i Danesi dell'Aalborg nell'andata degli ottavi di finale di coppa Uefa. La squadra di Hughes in campionato e' stata un modello di incostanza, ma in Europa sembra produrre regolarmente buone prestazioni.

Il divario fra le due squadre e' netto: le assenze di Kompany e De Jong costringono il Man City a schierare una formazione particolarmente offensiva, con Robinho, Elano e Wright-Phillips dietro alla punta Caceido. E' proprio l'ecuadoriano che apre le marcature all'8'. Gia' alla mezz'ora il raddoppio: Wright-Phillips raccoglie un passagio di Ireland, fulmina il suo marcatore e insacca nell'angolo alto. Il City domina e potrebbe segnare altri gol, ma il risultato non cambia. Alla luce di quanto visto stasera, comunque, si fa fatica a immaginare come l'Aalborg possa impensierire in chiave qualificazione.

La stagione dei Citizens e del loro allenatore e' stata indubbiamente difficoltosa. Non ci sarebbe cura migliore che conquistare la Coppa Uefa a rompere cosi' un digiuno di trofei che dura dalla League Cup del 1976.

giovedì 12 marzo 2009

DOMINIO INGLESE SULL'EUROPA - PERCHE'?

Tre semifinaliste su quattro nel 2007, idem nel 2008 e quest'anno quattro delle ultime otto squadre rimaste: l'egemonia Inglese sulla Champions' League e' ormai un elemento stabile della competizione. Nelle ultime quattro stagioni prima di quella in corso, La Premier League ha occupato 9 dei 16 posti in semifinale (e 5 degli 8 in finale) mentre l'Italia e' ferma a 3 - oltretutto tutti ottenuti da una singola squadra, il Milan di Ancelotti. Una volta che avremo aggiunto a queste statistiche i dati di quest'anno, la situazione che ci si presentera' sara' abbastanza avvilente. Come sono lontani i tempi in cui erano le Italiane a essere favorite d'obbligo! Quali sono i motivi, come si e' arrivati a un punto cosi' basso? In fondo, siamo pur sempre i campioni del mondo...

La prima risposta, la parola che viene in mente a tutti, e' sempre quella: soldi. L'inarrestabile crescita del business calcio lo hanno reso un ambiente altamente competitivo, che necessita' di investimenti sempre maggiori. E mentre negli ultimi anni la potenza economica dei grandi club inglesi ha continuato a salire, le societa' Italiane hanno dovuto sempre piu' spesso ridimensionare le proprie ambizioni di mercato.
Ma sara' solo un caso che i vari Abramovich (Chelsea), Glazer (Man U), Hicks e Gillet (Liverpool) e altri abbiano guardato solo al campionato d'oltremanica come terreno fertile per investimenti sportivi?
La realta' e' che il calcio inglese e' un prodotto molto piu' globale, apprezzato e seguito da fasce della popolazione enormemente piu' ampie.

Una prova immediata la si vede dai dati dell'affluenza agli stadi: in Inghilterra ben 13 squadre su 20 riempiono in media il 90% dei posti a sedere, e nessuna va sotto il 70%. In Italia, solo 8 o 9 (a seconda dei dati) superano la soglia del 50%, e a parte Siena e Catania hanno tutte percentuali inferiori all'ultima della graduatoria della Premier. E i numeri non migliorano se ci spostiamo dalle percentuali agli ingressi: in questa stagione, circa 9.2 milioni di persone sono entrate negli stadi inglesi, contro i 6.4 dei nostri.

Sono dati che significano ben di piu' dei mancati introiti e del triste effetto visivo di uno stadio vuoto: per un paese con la nostra storia e anima calcistica, esprimono la disaffezione di una larga fascia della popolazione nei confronti dello sport nazionale. E' proprio per questo motivo che i ricavi dei club Inglesi dai diritti TV sono decisamente maggiori di quelli delle nostre squadre.

Da questo punto di vista, hanno pesato e continuano a pesare la presunta pericolosita' degli stadi e gli scandali che hanno avvolto il nostro calcio. Moggiopoli e dintorni gli hanno tolto credibilita', sia fra noi stessi che a livello globale, e questo ha ristretto le possibilita' di espansione del football italiano.

Sia ben chiaro, non ho alcuna intenzione di sostenere la tesi che bisogna ricercare gli investimenti di magnati esteri per risollevare il calcio: la traformazione di una squadra con storia centenaria nell'ultimo giocattolo di uno sceicco con conto in banca illimitato e voglia di sperperare non e' una soluzione a lungo termine e di sicuro e' quanto di piu' distante dall'aspetto romantico del calcio si possa avere. Ma gli investimenti possono anche essere oculati, e non e' un caso che squadre come Manchester United e Arsenal chiudano il bilancio regolarmente in attivo.

La riscoperta del calcio come oggetto di piacere per tutti, in Inghilterra, e' avvenuta con la trasformazione della First Division in Premier League nel 1992. La situazione al tempo era tutt'altro che rosea: i cinque anni di esclusione dall'Europa a seguito della tragedia dell'Heysel si erano fatti sentire anche a livello economico, e il movimento calcistico inglese si trovava ad un minimo storico. Ecco quindi un doppio sforzo di recupero del prestigio ed espansione del seguito: da un lato le societa' si sono attivamente impegnate per eradicare la violenza e i disordini negli stadi, dall'altro Sky si e' lanciata in una campagna di glorificazione del bel calcio che ha reso la Premier League uno dei "prodotti" piu' di successo in Europa e nel mondo. L'impatto a livello internazionle non e' stato immediato, ma ora, dopo 15 anni, non e' un caso che siamo qui a commentare il terzo anno consecutivo di dominio inglese sulla Champions' League. E' vero che due anni fa fu il Milan a sollevare la coppa, ma non dimentichiamoci che le altre tre semifinaliste erano tutte Inglesi...

Come spesso in questi casi, penso che una buona idea sarebbe quella di guardare e prendere esempio da chi si e' tirato su da situazioni anche peggiori della nostra: il calcio Italiano ha bisogno di tornare ad essere il fenomeno popolare di un tempo, ad essere qualcosa di "bello" a 360 gradi. Guardando una partita della Premier League, gli stadi sempre pieni, il numero di bambini che si vedono sugli spalti, non si puo' fare a meno di pensare che il loro calcio abbia fatto passi avanti che al nostro ancora sfuggono. Puo' sembrare un argomento limitato, ma la potenza di un movimento calcistico deriva dalla sua popolarita', con tutti gli effetti che ne conseguono.

Societa', allenatori, giocatori, noi tifosi: tutti possono contribuire al miglioramento. Cambiare non e' facile, ma c'e' chi ci ha gia' mostrato che e' certamente possibile.

INTER E ROMA FUORI CON ONORE

Niente da fare, questo Italia-Inghilterra targato Champions' League era destinato a finire 3-0 a nostro sfavore. Una serie di partite d'andata anonime e un bel po' di sfortuna nei ritorni sono le cause per cui fra le ultime otto squadre in lizza non vediamo neppure una nostra rappresentante.

A Manchester, l'Inter va sotto al 3' e si teme il disastro: invece gli uomini di Mourinho prendono via via coraggio e verso la fine del tempo costruiscono tre chiare occasioni da gol, in una delle quali Ibrahimovic colpisce la traversa di testa. I Nerazzurri meriterebbero il pareggio ma vanno il riposo in svantaggio e appena rientrati in campo e' subito doccia fredda, con Ronaldo che di testa spinge in rete un assist al bacio di Rooney.

L'Inter non smette di attaccare e le mezze occasioni fioccano, ma la rete dei Red Devils non si gonfia. Adriano entra e dopo pochi secondi centra il palo interno con un fantastico colpo al volo, un gol che avrebbe riaperto la partita. Invece il tempo passa e il risultato non cambia, mentre la pressione dell'Inter comincia a perdere di lucidita'.
Il 2-0 finale non e' la giusta espressione di quanto espresso in campo, ma sui 180' il Man Utd ha meritato di passare il turno. Dopo la partita incolore di due settimane fa, l'onore dei nerazzurri e' ristabilito, ma per l'approdo alle fasi calde della Champions' League bisognera' aspettare un altro anno.

La Roma arriva alla sfida contro l'Arsenal piu' che incerottata, ma un possibile posto nei quarti di finale e 70.000 e piu' tifosi giallorossi indiavolati sono stimoli che fanno dimenticare molti acciacchi. La squadra di Spalletti gioca in scioltezza e passa in vantaggio gia' al 9' con Juan su assist di Totti. Le parti si invertono rispetto alla gara d'andata, ora e' l'Arsenal a sembrare incolore mentre la Roma crea un pericolo dietro l'altro. Ma il risultato non cambia e si passa ai supplementari. La stanchezza sopraggiunge e si creano spazi nelle retroguardie di entrambe le squadre, ma anche la lucidita' non e' piu' quella iniziale e nessuno trova il gol decisivo. Si arriva quindi ai rigori.

Quando Doni para il primo rigore di Eduardo gia' si pensa a un lieto fine, ma l'emozione tradisce Vucinic sul secondo penalty giallorosso e la parita' e' ristabilita. Poi cinque rigori perfetti per parte, mentre i cuori dell'Olimpico rischiano l'esplosione collettiva. Sul 6-6 Diaby insacca centralmente, ma Tonetto calcia altissimo alla sinistra di Almunia e il sogno romanista e' finito. Che peccato, poteva essere una grande impresa. La Roma esce a testa alta, delle Italiane e' la squadra che piu' ha sfiorato il passaggio del turno.

mercoledì 11 marzo 2009

BENITEZ SFIDA LO UNITED

L'allenatore del Livepool, che ieri ha regalato al Kop un'altra notte da ricordare, e' apparso oggi di umore decisamente spavaldo, e a ragione: i suoi Reds hanno appena inflitto la sconfitta piu' pesante mai subita dal Real Madrid in Champions' League, e in grande stile hanno guadagnato l'accesso ai quarti di finale per la quarta volta su cinque stagioni sotto la sua guida .

Sabato all'Old Trafford e' in programma la sfida di Premier League contro il Manchester United, una partita che il Liverpool deve assolutamente vincere se vuole mantenere vive le speranze di riacciuffare la banda Ferguson.

Benitez e' un noto perfezionista, ma per una volta l'apprezzamento per i suoi giocatori e' totale: "Dico sempre di non essere mai soddisfatto dopo una partita, ma questa ci e' andata molto vicino...Dopo il sorteggio mi sentivo fiducioso per il passaggio del turno, ma non mi sarei mai aspettato un totale di 5-0 fra le due partite. Molti parlano dei singoli ma io sono soddisfatto di tutta la squadra. Tutti e undici sono stati eccezionali ed e' stata un'altra grande prestazione europea".

Rafa ha poi spostato la mira verso Old Trafford: "Penso che possiamo dare dei bei problemi al Manchester sabato. Loro soro una squadra molto buona, ma noi saremo molto carichi. E' una partita importantissima, ma ieri sera abbiamo giocato bene e segnato quattro gol. Abbiamo fiducia nei nostri mezzi e questo e' il modo migliore per prepararsi a una partita di vertice."

Il gap in classifica e' di 7 punti, ma i Red Devils hanno anche una partita da recuperare. Ci sono reali possibilita' di rimonta? I tifosi del Liverpool - dopo aver curato i mal di testa di stamattina - dopo ieri sera ricominceranno a pensare che tutto e' possibile. La Rafa-lution e' ripartita.


IL CHELSEA LOTTA, IL LIVERPOOL DILAGA

Alterne vicende ma stessa conclusione per le prime due squadre inglesi nei quarti di Champions' League.


La Juventus ci mette cuore e carattere ma alla fine non basta. Il Chelsea come annunciato schiera Essien dal 1' in un centrocampo atipico composto fondamentalmente da quattro centrali. Il risultato e' una squadra compatta ma strettissima e un po' prevedibile. I bianconeri partono con gran convinzione, devono incassare subito l'uscita di Nedved per una botta all'anca, ma passano in vantaggio con un bellissimo gol di Iaquinta, che dopo una gran combinazione con Trezeguet fredda Cech. E' solo il 20' e la squadra di Ranieri continua ad attaccare per il resto del primo tempo, ma non trova il raddoppio, e al 46' arriva la beffa: un tiro di Lampard e' fortunosamente deviato, la palla rimbalza sulla traversa e ricade ai piedi di Essien che deve solo appoggiare. Un 1-1 crudele per i bianconeri, che sembravano in controllo della partita.

E' una botta morale, che la Juve accusa un po', tanto che nei primo quarto d'ora della ripresa non si vede nulla della spinta iniziale. Al 70' sembra tutto finito: secondo giallo per Chiellini e Juve in 10. Ma passano tre minuti e uno stupido fallo di mano di Belletti regala un riBoldgore che Del Piero trasforma con tutta la freddezza di chi ha segnato quasi cinquanta gol in Champions' League. Torna la speranza di una rimonta che avrebbe dell'incredibile, mentre entra Giovinco che appare subito in ottime condizioni. Ma la Juve e' comprensibilmente stanca, e all'83' Drogba chiude la partita scivolando su un cross basso di Belletti.

I Bianconeri escono a testa altissima. Ha pesato la mancanza di gol dell'andata ma onestamente non c'e' molto che si possa rimproverare alla squadra di Ranieri, che dimostra di non dover aver paura di nessuno.

Altra notte di gloria europea ad Anfield. Il Liverpool ritrova Gerrard e Torres dal 1' e si vede. Al quarto d'ora il niño sfrutta una doppia incertezza di Pepe e Cannavaro e segna un comodo vantaggio. Il secondo e' un regalo dell'arbitro, che vede un fallo di mano inesistente di Heinze. Gerrard ringrazia e insacca il rigore. Penalty inesistente ma vantaggio assolutamente meritato per i Reds, che anzi non fosse per i miracoli di Casillas potrebbero dilagare gia' nei primi 45'.

Il Real Madrid e' irroconoscibile e la musica non cambia nel secondo tempo: due minuti e Gerrard ha gia' fatto il terzo con una bella conclusione di prima. Casillas ha davanti una difesa imbarazzante e si produce in parate sensazionali, che evitano il tracollo completo, ma al 90' c'e' gloria anche per il neo-entrato Andrea Dossena che in contropiede mette l'ultimo sigillo sulla partita. Per il Real e' la sconfitta piu' pesante nella storia della Champions' League moderna. La squadra di Ramos sembra davvero avver bisogno di una rivoluzione.


martedì 10 marzo 2009

ITALIA-INGHILTERRA, SI RICOMINCIA...

Diciamolo chiaramente, la prima tornata della tripla sfida Champions fra noi e gli Inglesi non e' stata positiva: zero gol segnati, due sconfitte in trasferta e un pareggio in casa, le Italiane non si sono esattamente coperte di gloria. Ma per nessuna e' stato un tracollo, e questo significa che Juve, Inter e Roma hanno tutte ancora la possibilita' di passare il turno.

Certo, a questo punto pensare a una tripletta delle nostre sembra un po' troppo ottimista, soprattutto se consideriamo che l'Inter deve fare risultato all'Old Trafford, mentre Roma e Juve devono battere due squadre in ottima forma senza subire gol, o segnandone tanti. Compiti ardui. Proprio per questo, non e' semplice stabilire quale delle tre possa avere le chance migliori di approdare ai quarti.

A livello di gioco espresso nella gara d'andata, verrebbe da dire Juve: i bianconeri sono stati sfortunati a non uscire da Stamford Bridge con un gol all'attivo, e per un tempo buono hanno messo il Chelsea sotto pressione a casa loro. Pero' cio' che conta e' il tabellino, che parla solo di un vantaggio dei Blues; stasera, per portare a casa la necessaria vittoria a zero (o comunque con due gol di scarto), servira' la Juventus delle notti europee migliori. C'e' bisogno di una partita perfetta (sono state queste anche le parole del capitano Del Piero), qualcosa come il ritorno col Real Madrid nei quarti della Champions' 2003.

Discorso opposto per la partita d'andata dell'Inter: i nerazzuri obiettivamente sono stati messi sotto dal Man Utd, ma sono riusciti a uscire intatti da una serata negativa e a portare a casa un pareggio che lascia possibilita' piu' che buone di passare il turno. Certo, occorrera' un Inter ben diversa da quella di due settimane fa, ma le potenzialita' all'interno della squadra non si discutono e domani sera basterebbe un lampo di classe di Ibrahimovic per rivoluzionare in un attimo le possibilita' di passaggio del turno. Proprio per questo, pur con l'immenso rispetto dovuto all'avversario, a logica e' giusto ritenere l'Inter la squadra con le speranze piu' solide di passaggio ai quarti.

La Roma si trova nella stessa situazione di risultato della Juve, anche se il gioco espresso all'andata non e' stato altrettanto promettente. La squadra di Spalletti e' stata davvero sfortunata, trovandosi ad affrontare due delle partite piu' importanti della stagione in condizioni di organico derelitte, con alcuni degli elementi cardine fuori e altri in condizioni precarie. Qualunque buongustatio del calcio (a meno forse che non sia laziale...) avrebbe voluto vedere i giallorossi sfidare i Gunners in un periodo di massima forma, per avere cosi' un faccia a faccia senza scuse fra due delle squadre potenzialmente piu' attraenti d'Europa. La realta' ci ha consegnato una situazione ben diversa, e per la Roma incerottata che domani sera dovra' cercare l'impresa, la spinta piu' grande dovra' arrivare dai cuori e dalle corde vocali dei tifosi dell'Olimpico.

Curiosamente, al momento si sa quasi piu' sulle formazioni di domani che su quelle di stasera. Dall'Inter e' giunta la notizia di Ibra punta unica con Mancini dentro al posto di Adriano, e se e' vero che per la Roma c'e' ancora incertezza legata ad alcuni infortunati, poche sorprese sono previste per gli undici di Arsenal e Man Utd (come previsto Rio Ferdinand si e' allenato regolarmente).

Per stasera, invece, Hiddink non ancora ha rivelato la sua formazione. In mattinata, fonti inglesi parlavano di un Essien con possibilita' di partire titolare, e di un Anelka non fuori dai giochi: il Francese e' a Torino e sosterra' un ultimo test nel primo pomeriggio. Le possibilita' di impiego non sono superiori al 40% ma il dubbio verra' sciolto a pochissime ore dal calcio d'inizio. Nella Juve coppia d'attacco ad alta gradazione di esperienza europea: Del Piero - Trezeguet avranno bisogno dell'intesa dei giorni migliori.

Anche Benitez ha mantenuto il massimo del riserbo. Confermando come a tanti allenatori piaccia essere un po' pessimisti riguardo al recupero dei giocatori, si sa ora che Benayoun potrebbe essere della partita: l'Israeliano avra' un test decisivo nel pomeriggio. Mistero totale anche su Torres e Arbeloa, Benitez ha parlato di tutti e tre in termini ipotetici e si e' guardato bene dal fornire certezze agli avversari. Il Liverpool parte dal preziosissimo 1-0 conquistato al Bernabeu, ma guai a non aspettarsi qualsiasi cosa da una squadra imprevedibile come il Real.

L'allenatore spagnolo si e' poi lamentato di una mancanza di riconoscimento per i risultati a livello europeo del Liverpool degli ultimi anni. "Bisogna giudicare le persone dal lavoro che compiono, e inviterei tutti a guardare ai progressi della squadra sotto la mia guida" ha detto Benitez, che ha portato il Liverpool a due finali (una vittoria) nelle ultime 4 edizione della Coppa, "la graduatoria UEFA dice che noi siamo la squadra coi risultati europei migliori degli ultimi cinque anni. Ciononostante, le reazioni nei miei confronti non sono sempre le migliori. Forse qualcuno non si rende conto di quanto sia difficile far bene in Europa".

I tifosi del Liverpool sono ossessionati da quel titolo di Premier League che manca da 18 anni, ma scartando l'ipotesi di una drammatica rimonta in campionato ai danni del Man Utd, siamo certi che un'altra finale di Champions' League sarebbe un ottimo calmante per i tifosi del Kop, la storica curva dello stadio Anfield. Prima c'e' da mandare a casa i pluricampioni europei, la squadra piu' titolata del continente: l'intera meta' rossa di Liverpool non sta pensando ad altro.