sabato 30 maggio 2009

FA CUP: IL CHELSEA TRIONFA A WEMBLEY

La 128ma finale di FA Cup e' stata vinta 2-1 dal Chelsea. La squadra di Guus Hiddink, arrivata a Wembley da favorita, ha confermato che per l'Everton il divario da colmare per giocarsela alla pari con le Big Four della Premier League e' ancora grande.

A Londra c'e' un sole mediterraneo, ma con un pubblico cosi' l'atmosfera' sarebbe calda anche al Polo Nord. Nel Chelsea, solo panchina per Michael Ballack, mentre Anelka viene riproposto nel ruolo per lui atipico di ala destra. Nell'Everton, l'allenatore Moyes mostra coraggio e schiera Saha dall'inizio assieme a Fellaini (che gioca molto avanzato) con Cahill in mezzo al campo assieme al perno Neville.

Le scelte del manager scozzese pagano istantaneamente: sono passati solo 25 secondi quando Fellaini sovrasta Bosingwa e tocca di testa in mezzo all'area, dove Saha e' piu' reattivo di tutti e mette in rete con un sinistro di prima. Quello del Francese e' il gol in una finale piu' veloce della storia della competizione. Non poco se consideriamo che la FA Cup e' la coppa piu' antica del calcio mondiale...

I primi 20 minuti sembrano perfetti per l'Everton, che prende fiducia sfruttando lo schock del gol al primo minuto. Il Chelsea fatica a rendere fluida la manovra e non produce pericoli per la porta di Howard. Ma come tutte le grandi squadre, i Blues hanno la personalita' e gli uomini per colpire in qualsiasi momento, e al 21' Drogba - fino a quel momento non pervenuto - svetta imperiosamente su un cross di Malouda e pareggia. Bello il cross del Francese e ancora meglio lo stacco perfetto dell'Ivoriano, che si conferma bomber per le grandi occasioni.

L'Everton accusa il colpo e il centrocampo del Chelsea comincia a dettar legge. Mikel ci mette il fisico e Lampard i piedi, mentre da dietro la spinta di Bosingwa e Cole (gran partita sotto gli occhi di Capello) crea pericoli sempre maggiori. La differenza in qualita' si nota palesemente in fase di palleggio, e l'Everton - che oggi avrebbe avuto particolarmente bisogno della qualita' dell'infortunato Arteta - comincia a giocare soprattutto di rimessa. Si arriva comunque all'intervallo in parita', ma i 6 tiri a 1 a favore dei Blues la dicono tutta sugli equilibri in campo.

Il secondo tempo ripropone la trama del primo, col Chelsea che impone il proprio gioco cercando di lanciare i sempre pericolosi Anelka e Malouda. L'unico dei Blues a deludere e' Michael Essien, che per una volta non riesce a dominare il centrocampo e viene infatti sostituito da Ballack al 61'.

Il coraggioso Cahill e' il simbolo dei Toffees, che lottano e si impegnano tutti insieme come una vera squadra. Ma i Blues hanno una marcia in piu' e l'equilibrio si spezza a venti minuti dal termine: Lampard controlla al limite dell'area e scivola, ma riesce a girarsi e a battere di sinistro sul palo lontano. Il tiro non e' irresistibile ma Tim Howard tradisce nell'occasione piu' importante: il portiere americano dell'Everton si tuffa in ritardo e con poco slancio, e riesce solo a deviare il pallone dentro la sua porta.

Da quel momento il risultato non e' piu' in dubbio. Il Chelsea e' padrone del campo e gli spazi per i Blues aumentano. Al 78' Malouda - che pochi minuti prima ha sprecato solo davanti a Howard - lascia partire una fucilata da oltre 25 metri, la palla batte sulla traversa e rimbalza al di la' della linea di porta, ma l'arbitro Webb e il suo guardalinee non se ne accorgono e la partita prosegue. Per il Francese il rammarico di non vedere riconosciuto quello che era a tutti gli effetti un gol bellissimo, ma al fischio finale nessuno ha da protestare: per il Chelsea puo' cominciare la festa.

L'amarezza per l'Everton e i suoi tifosi e' grande, ma la Coppa va indiscutibilmente alla squadra piu' forte, come riconosciuto con grande onesta' da Moyes nell'inervista post-partita. Per i Toffees e' stata comunque una stagione piu' che positiva, culminata nel quinto posto in campionato e nella finale di oggi.

Per il Chelsea, e' il momento dell'addio a Guus Hiddink, che dopo quattro mesi torna a fare l'allenatore della Russia a tempo pieno. Il tecnico olandese ha guidato la squadra a un ottimo finale di stagione: solidita' in Premier, ottime prestazioni in Champions' League - culminate nella controversa eliminazione da parte del Barcellona - e oggi finalmente un trofeo importante e assolutamente meritato.

Chelsea - Everton 2-1
Saha(E) 1', Drogba(C) 21', Lampard(C) 72'

CHELSEA (4-3-3)
Cech 5,5; Bosingwa 6,5, Terry 6,5, Alex 6, Cole 7,5; Essien 5 (dal 61' Ballack 6), Mikel 6,5, Lampard 7; Anelka 6,5, Drogba 6,5, Malouda 7.

EVERTON (4-4-1-1)
Howard 5; Hibbert 5 (dal 46' Jacobsen 5), Yobo 6, Lescott 5, Baines 6; Pieenar 5,5, Cahill 5,5, Neville 6, Osman 4,5 (dall'82' Gosling s.v.); Fellaini 5, Saha 5,5 (dal 76' Vaughan s.v.).

Ammoniti: Hibbert 8', Neville 47' , Baines 90' (Everton); Mikel 63', Lampard 85' (Chelsea)

giovedì 28 maggio 2009

BARCELLONA - MAN UTD: VOTI AI GIOCATORI

Il Barcellona e' campione d'Europa, dopo una finale a senso unico in cui i Catalani hanno dominato un Manchester United irriconoscibile.

I due bei gol di Eto'o (10') e Messi (70') sono stati l'inevitabile frutto di una prestazione autoritaria, basata sul controllo del gioco tramite passaggi di qualita' sopraffina, con gli impressionanti Xavi e Iniesta a dirigere l'orchestra.

La scelta di Ferguson di confermare il modulo con cui si era sbarazzato dell'Arsenal in semifinale - con Rooney largo e Ronaldo punta centrale - questa volta non paga: lo United e' pericoloso solo nei primi dieci minuti, poi viene schiacciato dalla classe degli avversari.

Tevez prima e Berbatov poi vengono buttati nella mischia nel secondo tempo, ma lo United e' una tigre senza artigli e non da' mai l'impressione di poter rientrare in partita, anche prima che il fantastico colpo di testa del piccolo Messi sigilli la vittoria per la squadra di Guardiola.

La prima stagione dell'allenatore Catalano sulla panchina del Barcellona si chiude cosi' con un'incredibile treble (Campionato-Coppa Nazionale-Champions' League), la prima della storia del Club. Gli ultimi a realizzare una simile impresa, guarda caso, furono proprio i Red Devils nella stagione 1998/99.

Valutiamo un po' l'operato dei singoli giocatori...

MANCHETER UNITED
Van der Sar 5,5: molti in Inghilterra pensano che sia arrivato il momento di sostituirlo con Ben Foster, e ieri sera si e' visto il perche'. Si lascia bucare da Eto'o sul suo palo per il gol che cambia volto alla partita, poi mostra incertezza in un altro paio di occasioni. Si rifa' in parte fermando Henry e Puyol da distanza ravvicinata, ed e' incolpevole sul colpo di testa di Messi
O'Shea 5,5: Henry non e' al meglio e non lo fa penare troppo. Della difesa dei Red Devils e' quello che sbaglia meno, anche se ieri sera ci voleva poco. Offensivamente non offre nulla, ma non e' certo lui a dover creare occasioni.
Ferdinand 5: Appena rientrato da un infortunio, e si vede. Resiste nel primo tempo ma crolla nel secondo: prima Henry lo mette a sedere per presentarsi solo davanti a Van der Sar, poi Messi gli ruba la posizione e si fa beffa dei 20cm di differenza per insaccare di testa. Gravemente sottotono.
Vidic 5: Il colosso imbattibile dell'inverno sembra un ricordo. Eto'o lo passa facilmente in occasione del primo gol.
Evra 5: Con l'aiuto dei centrocampisti riesce almeno a tratti a limitare Messi, ma nel complesso fornisce una prestazione mediocre, e offensivamente non si propone mai. Regala la palla agli avversari in occasione del secondo gol.
Carrick 4,5: Ancora una volta, il grande palcoscenico ne mette a nudo i limiti. Scarsa copertura e passaggi approssimativi. Nel secondo tempo ha la possibilita' di mettere Rooney davanti alla porta con un comodo filtrante, ma sbaglia malamente.
Anderson 4: Irriconoscibile, lontano parente del motorino ammirato in semifinale contro l'Arsenal . Tocca pochissimi palloni e li sbaglia quasi tutti. La sua incostanza sta diventando patologica. (dal 46' Tevez 5: non cambia nulla della partita)
Giggs 4,5: Non ha piu' il passo per giocare dall'inizio partite di questo livello. Fa il possibile ma fa sentire oltremodo la mancanza di un interditore puro come Fletcher. (dal 75' Scholes 5: l'unica cosa che produce e' un intervento assassino su Busquets che gli costa il giallo)
Park 5: Come al solito si danna l'anima, ma gli manca la classe necessaria per poter risolvere una partita. Potrebbe segnare dopo pochissimi minuti ma viene bloccato da un grande intervento di Pique. Onesto ma nulla piu'. (dal 66' Berbatov 5,5: almeno ci mette un po' di impegno, ma la partita e' gia' persa)
Rooney 5: Il voto, in questo caso, bisognerebbe darlo a Ferguson, che lo schiera in pratica da centrocampista puro di fascia. Come sempre si fa in quattro e copre molto terreno, ma non si trova quasi mai in condizione di concludere a rete, lui che ha uno dei tiri piu' velenosi d'Europa.
Ronaldo 5: Parte benissimo, dando l'idea di poter far impazzire la difesa blaugrana proprio come quella dell'Arsenal in semifinale. Poi, sempre meno aiutato dai centrocampisti, si spegne progressivamente come tutta la squadra, e non riesce a trarre beneficio dall'ingresso in campo degli altri attaccanti.

BARCELLONA
Valdes 6,5: Incerto sulla punizione di Ronaldo sul cui rimpallo Park va vicinissimo al gol, si fa poi perdonare con una perfetta uscita sempre su Park lanciato a rete e poi, nel secondo tempo, con una chiusura puntuale su Ronaldo.
Puyol 6,5: Diversissimo da Dani Alves (di cui prende il posto) offre la conseuta solidita' e si distingue nel gioco aereo. Lotta come un leone ma a volte ricade in atteggiamenti fastidiosi, come perdite di tempo e cadute non del tutto necessarie.
Y. Toure 7: Per la scioltezza con cui si cala nel ruolo di difensore centrale, viene il sospetto che Guardiola abbia schierato il fratello Kolo...impeccabile, non concede nulla agli attaccanti avversari.
Pique 7,5: uno dei migliori in assoluto. E' subito decisivo con una scivolata salva-porta su Park, poi prosegue con interventi e anticipi perfetti. Da riserva fissa del Man Utd a perno della difesa dei campioni di Spagna e d'Europa, nell'ultimo anno e' stata una vera e propria esplosione.
Silvynho 6,5: l'esperienza conta tantissimo nelle partite piu' importanti, e la scelta di Guardiola di schierare il 35enne Brasiliano viene premiata con una prestazione ordinata e senza errori. Rooney, spostato sulla sua fascia nel secondo tempo, gli da' qualche problemino, ma niente di davvero preoccupante.
Xavi 7,5: Un maestro del centrocampo. Orchestra il gioco con passaggi precisi e intelligenti. Spesso opta per la soluzione semplice, ma quando la squadra gira in questo modo non c'e' bisogno di cercare trame complicate. Il cross per il secondo gol e' un'opera d'arte.
Busquets 6,5: E' il meno esperto e meno dotato dei centrocampisti del Barca, ma gioca comunque una partita senza sbavature. Il suo compito e' di bilanciare la mediana e lasciare liberta' agli artisti della squadra, e lo porta a termine con merito.
Iniesta 8: E meno male che non doveva essere al meglio. Mai un pallone perso, una scelta sbagliata, un passaggio fuori posto: una prestazione sontuosa, da migliore in campo. Fa venire il mal di testa a chiunque capiti nella sua zona. Ha vissuto una stagione superlativa ed e' ormai indiscutibilmente uno dei giocatori piu' forti d'Europa. (dal 90' Pedrito s.v.)
Messi 7: Cerca poco la soluzione personale, accontentandosi di essere un tassello del fantastico mosaico del Barcellona. Conferma di avere il miglior controllo nello stretto al mondo, e sul secondo gol si inventa un colpo di testa da favola. Vince nettamente il confronto con l'altra superstar Ronaldo.
Eto'o 7: il primo gol - con palla colpita un nanosecondo prima di essere contrastato da Carrick - e' da attaccante di razza pura. Poi non trova altri spunti decisivi, ma partecipa alla qualita' collettiva della squadra e da' sempre l'impressione di poter sfondare da un momento all'altro.
Henry 5,5: Non in perfetta forma a differenza dell'altro rientrante Iniesta, offensivamente e' uno di quelli che fa meno. Nel secondo tempo tira fuori un bel numero per lasciare Ferdinand a gambe all'aria, ma poi tira male su Van der Sar. (dal 71' Keita 6: ha molto poco da fare)

mercoledì 27 maggio 2009

FERGIE: "POSSIAMO ENTRARE NELLA STORIA"

E' arrivato il momento della partita piu' attesa dell'anno. A Roma, Barcellona e Manchester United si affrontano per la Champions' League e, indiscutibilmente, per l'onore di essere considerati la squadra di club piu' forte al mondo.

Le due finaliste hanno vinto i rispettivi campionati in grande stile e, seppur in diverse forme e modalita', hanno prodotto il calcio piu' bello ed efficace della competizione.

Il Manchester United e il loro allenatore hanno la posibilita' di iscrivere indelebilmente il loro nome della storia dello sport, diventando la prima squadra a vincere la nuova Champions' League due volte di fila e il primo club inglese a portare a casa quattro trofei in una stagione. Dopo l'aggancio al Liverpool a quota 18 campionati vinti, un trionfo stasera porterebbe la terza "coppa con le orecchie" dell'era Ferguson, e la quarta in totale per il Club fondato nel 1878.

"E' inusuale che nessuno sia riuscito a difendere la coppa da quando e' iniziata la Champions' League [1992] - ha detto l'allenatore scozzese - guardando al passato, agli anni '60 e '70, c'erano squadre che ci riuscivano regolarmente. Squadre come Bayern, Ajax e Real Madrid vincevano la Coppa dei Campioni a cicli di due o tre. Stasera possiamo cambiare la tradizione, e spero che avverra' esattamente questo."

"Per essere considerati una grande squadra, e' necessario vincere in Europa. Secondo me e' un prerequisito e, come ho ripetuto molte volte, penso che avremmo dovuto fare di piu' a livello continentale. Una vittoria ci metterebbe al livello delle piu' grandi. Questo gruppo e' giovane ma ha gia' un ottimo livello di esperienza, e puo' continuare a vincere trofei ancora per molto."

Ferguson si e' poi sbilanciato definendo il Barcellona la sua "squadra fortunata" (per il buon bilancio del suoi contro i Catalani) ma poi non ha mancato di esprimere grande rispetto e ammirazione per Pep Guardiola e i suoi: "Pensate alla semifinale [contro il Chelsea]; tutti dicevano che dietro avrebbero sofferto senza Marquez e Puyol ma poi, contro uno degli attacchi piu' forti d'Europa, l'unico gol che hanno subito e' stato un tiro al volo che nessuna difesa e nessun portiere avrebbe mai potuto fermare. C'e' chi dice che i favoriti sono loro, e chi noi...la realta' e' che sara' incredibilmente equilibrata."

Il Manchester United potra' beneficiare dal rientro di Rio Ferdinand, importantissimo per contenere gli attacchi dirompenti del Barcellona, a sua volta rinforzato dai recuperi ormai quasi certi di Henry e Iniesta.

Molti si sono concentrati sul confronto Messi-Ronaldo, indubbiamente i due giocatori piu' spettacolari e talentuosi al mondo, che questa sera si trovano di fronte sul palcoscenico piu' prestigioso di tutti. Anche Ferguson riconosce l'unicita' dei due fuoriclasse: "Possono cambiare una partita e rendere vano tutto il lavoro di un allenatore, perche' hanno l'abilita' e il coraggio per puntare continuamente i difensori. Non importa quanti tackle e quanti falli subiscono, si alzano e vogliono la palla. Il calcio ha bisogno di questo. Sono due giocatori differenti, ma alla fine come si fa a dire che uno e' meglio dell'altro? E' impossibile."

Stasera gli occhi degli appassionati di calcio di tutta Europa saranno fermamente puntati sull'Olimpico: e' arrivata la partita dei sogni.

Probabili formazioni

Mancheter United (4-5-1)
Van der Sar; O'Shea, Ferdinand, Vidic, Evra; Park, Giggs, Carrick, Anderson, Rooney; Ronaldo.

Barcelona (4-3-3)
V.Valdes; Puyol, Y.Toure, Pique, Keita; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Eto'o, Henry.b

martedì 26 maggio 2009

26 MAGGIO 1989: TITOLO ALL'ULTIMO MINUTO

Esattamente vent'anni fa, domenica 26 maggio, si chiudeva il campionato 1988/89. Wayne Rooney aveva 3 anni e mezzo, il muro di Berlino era ancora al suo posto e la rivoluzione Premier League targata Sky Sports non sarebbe arrivata prima di altri tre anni. Per i club inglesi, nel mezzo dell'esclusione dalle coppe europee dopo la tragedia dell'Heysel, il momento e' difficile, ma le competizioni nazionali non smettono di provocare emozioni.

Curiosamente, due delle tre squadre che retrocedono quell'anno - Middlesbrough e Newcastle - vivranno lo stesso destino vent'anni piu' tardi, ma cio' che rende l'88/89 speciale non sono le sventure delle squadre in fondo alla classifica, ma bensi' una lotta al titolo che si chiude nel modo piu' spettacolare della storia del calcio inglese.

L'Arsenal di George Graham, alla ricerca del primo titolo dal 1971, si piazza in testa alla classifica a Natale e, a tre giornate dal termine, ha cinque punti sul Liverpool (che ha una partita da recuperare) oltre a una miglior differenza reti. La terzultima e la penultima vedono pero' il crollo dei Gunners, che perdono col Derby County e pareggiano in casa col Wimbledon, permettendo cosi' ai Reds di realizzare il sorpasso nel momento decisivo.

L'ultimo turno prevede lo scontro diretto ad Anfield: il Liverpool, dominatore incontrastato degli anni 80 e gia' vincitore della FA Cup - pur macchiata dal disastro di Hillsborough in semifinale - e' a +3 e sembra lanciato verso un'altra double. L'Arsenal, staccato di tre punti e ora sotto anche nella differenza reti, ha bisogno di espugnare la tana dei Reds con almeno due gol di scarto.

Con le squadre in campo, desta perplessita' la scelta di Graham di schierare un terzo difensore centrale - Steve Bould - in una partita da vincere a tutti i costi. La mossa dell'allentore scozzese, pero', permette di neutralizzare completamente il potenziale offensivo degli avversari, e la pazienza dei Gunners comincia a dare frutti all'inizio della ripresa, quando Alan Smith segna il gol del vantaggio.

L'1-0 non e' pero' sufficiente, e col risultato ancora invariato al 90', per i Gunners l'impresa sembra destinata a restare sfiorata. Il miracolo avviene a pochi secondi dalla fine: ancora Smith fa filtrare per Michael Thomas che, anche grazie a un rimpallo fortunoso, si presenta solo davanti a Grobelaar. Thomas temporeggia per un attimo - coi tifosi in apnea collettiva - poi insacca con un rasoterra.

Per il Livepool non c'e' piu' tempo, pochi secondi e l'arbitro fischia la fine: l'Arsenal ha vinto il titolo all'ultimo minuto dell'ultima giornata, e nello scontro diretto! Il piu' audace dei registi non avrebbe saputo scrivere un finale piu' avvincente, e difficilmente una storia del genere potra' mai ripetersi.

Come e' ovvio, le emozioni di quel giorno incredeibile lasciano ricordi indelebili in tutti i protagonisti: in questo ottimo filmato, possiamo rivivere le azioni decisive e le reazioni dei giocatori coinvolti.

lunedì 25 maggio 2009

NEWCASTLE E BORO IN CHAMPIONSHIP

Il miracolo di Alan Shearer non si e' materializzato: il Newcastle e' ufficialmente retrocesso dalla Premier League dopo essere uscito sconfitto 1-0 dal Villa Park di Birmingham. La delusione e' resa ancora piu' dolorosa dalla consapevolezza che un pareggio sarebbe stato sufficiente per la salvezza, visto il risultato del KC Stadium di Hull.

Le paure peggiori della Toon Army si materializzano poco prima dell'intervallo in un modo simbolico dell'intera stagione delle Magpies: deviazione sfortunata di Damien Duff nella propria porta e vantaggio per l'Aston Villa.

Altrove, un Manchester United zeppo di ragazzini stava mettendo sotto l'Hull, che riesce cosi' nella poco gloriosa impresa di salvarsi al termine di una serie di 22 partite con una sola vittoria all'attivo. Giustamente, il pensiero non sfiora neppure la mente dell'allenatore delle Tigers Phil Brown, che ha definito la salvezza al primo anno in Premier della storia del club come "la cosa piu' importante che abbia realizzato in tutta la mia vita".

Al Newcastle e al gia' retrocesso West Brom si unisce il Middlesbrough, che chiude una stagione veramente pessima con una sconfitta ad Upton Park.

L'altra squadra ancora a rischio, il Sunderland, finisce con un'altra sconfitta ma gioisce per i risultati degli altri campi che ne garantiscono la permanenza in Premier League.

Le quattro ancora in lotta per sopravvivere, insomma, non riescono a mettere insieme neppure un punto: e' una sintesi spietata ma realistica del loro pessimo stato di forma.

Anche il Fulham esulta grazie al risultato di un altro campo: la vittoria del Liverpool sul Tottenham garantisce ai Cottagers un posto nell'Europa League dell'anno prossimo.

RISULTATI - 38a GIORNATA

Sunderland 2-3 Chelsea
Arsenal 4-1 Stoke
Aston Villa 1-0 Newcastle
Hull 0-1 Manchester United
Liverpool 3-1 Tottenham
Fulham 0-2 Everton
West Ham 2-1 Middlesbrough
Man City 1-0 Bolton
Blackburn 0-0 West Brom
Wigan 1-0 Portsmouth

CLASSIFICA FINALE PREMIER LEAGUE 08/09

1 Man Utd 90 Campioni
2 Liverpool 86 Champions' League
3 Chelsea 83 Champions' League
----------------------------
4 Arsenal 72 Preliminari Champions' League
----------------------------
5 Everton 63 Europa League
6 Aston Villa 62 Europa League
7 Fulham 53 Europa League
----------------------------
8 Tottenham 51
9 West Ham 51
10 Man City 50
11 Wigan 45
12 Stoke 45
13 Bolton 41
14 Portsmouth 41
15 Blackburn 41
16 Sunderland 36
17 Hull 35
----------------------------
18 Newcastle 34 Retrocesso
19 Middlesbrough 32 Retrocesso
20 West Brom 32 Retrocesso

sabato 23 maggio 2009

SU O GIU', IL GIORNO DEI VERDETTI

Per le squadre ancora in lotta per la salvezza e' arrivato il momento della verita', l'atto finale che produrra' le sentenze inappellabili di fine stagione. Abbiamo gia' parlato di alcune delle giornate finali piu' sorprendenti degli ultimi anni, ma alla vigilia dell'ultimo turno 2008/09, quali sono le effettive possibilita' e prospettive dei 4 club ancora in bilico fra Premier League e Championship?

Il Sunderland (36 punti e -19 di differenza reti), nonostante il pessimo rendimento degli ultimi due mesi - 1 punto in 7 partite - si trova in una situazione di relativo benessere: anche perdendo in casa col Chelsea, i Black Cats sarebbero condannati solo in caso di contemporanee vittorie di Hull e Newcastle. L'ipotesi sembra alquanto improbabile, e quindi per Ricky Sbragia e i suoi si trattera' piu' che mai di successo per demeriti altrui...la societa', pero', in estate non perdera' tempo a rimpiazzare il tecnico: sia a livello di punti che di gioco, l'ultima parte del campionato e' stata assolutamente pessima.

Parlando di cali di rendimento, nessuno e' secondo all'Hull (35 punti e -24): le Tigers hanno vinto una sola volta nelle ultime 21 giornate, e da un improbabile posto sono crollati fino alle soglie della retrocessione. Phil Brown, inizialmente lodato come messia dell'ascesa della squadra in Premier League, si e' progressivamente attirato non poche antipatie dei neutrali, fra riferimenti a se' stesso in terza persona, accuse infondate di sputi a Cesc Fabregas e strigliate in campo ai suoi giocatori a mo' di cattiva imitazione di Brian Clough.
Il rischio di tracollo e' quanto mai concreto: il punticino di vantaggio sul Newcastle e' reso ancora piu' debole dalla peggiore differenza reti e, se e' vero che al KC Stadium Alex Ferguson schierera' una formazione piena di riserve, l'idea che le Tigers possano sbarazzarsi agevolemente di una squadra che includera' Ferdinand, Rafael, Fletcher, Nani e Scholes sembra esageratamente ottimista.

La speranza piu' ragionevole per l'Hull e' che la grande concorrente per la salvezza, il Newcastle (34 punti e -18) fallisca anche l'appuntamento piu' importante, quella visita al Villa Park che Alan Shearer ha definito "la partita piu' importante della mia carriera". L'arrivo dell'ex stella delle Magpies non ha prodotto l'effetto sperato - 1 vittoria in 7 partite - e l'equazione per i bianconeri e' semplice: risultato migliore di quello dell'Hull uguale salvezza garantita. Il rendimento dell'Aston Villa e' crollato a ritmi vertiginosi e i tempi in cui si parlava di "fine del predominio delle Big Four" sono molto lontani, ma gli uomini di Martin O'Neill sono comunque quinti e vorranno salutare il proprio pubblico con una prestazione all'altezza dei progressi mostrati. Il compito per il Newcastle e' durissimo e per la Toon Army si preannuncia un pomeriggio di batticuore continuo e incertezza asfissiante; l'unica garanzia e' che Shearer perdera' gran parte dei non molti capelli rimasti...

Praticamente spacciato il Middlesbrough (32 punti e -28): i Teessiders devono non solo battere il West Ham e sperare che sia Newcastle che Hull perdano le rispettive partite, ma anche recuperare i 4 gol che li separano dalle Tigers nella differenza reti. L'interrogativo principale, ormai, sembra riguardare la permanenza o meno dell'allenatore Gareth Southgate una volta che la retrocessione sara' ufficializzata.

Come da tradizione, tutte le partite si giocano domani in contemporanea, con kick-off alle 15 (16 Italiane). Per i tifosi delle squadre coinvolte sara' una domenica molto, molto lunga...

venerdì 22 maggio 2009

FORMAZIONE GIA' FATTA PER ROMA?

Fare affidamento sul quotidiano The Sun per qualsiasi cosa vada oltre alle parole crociate e' sempre sconsigliabile, ma la notizia sulle scelte di Alex Ferguson per la finale di Champions' League a Roma occupa tutta l'ultima pagina del quotidiano, quindi siamo pronti a concedere il beneficio del dubbio...

L'articolo in questione dichiara che Ferguson ha gia' deciso che squadra schierare mercoledi' prossimo contro il Barcellona, e che sia Carlos Tevez che Dimitar Berbatov dovranno accomodarsi in panchina.

La storia non manchera' di irritare l'allenatore scozzese, tradizionalmente attento a non divulgare informazioni sulle proprie tattiche. Il giornale afferma anche che per Tevez "questa sara' la goccia che fa traboccare il vaso" e che l'argentino e' ormai "convinto di dover lasciare lo United" e sta gia' pensando di accasarsi coi rivali del Liverpool.

Se la situazione di Tevez e' tutt'altro che nuova, cio' che catturera' l'attenzione dei tifosi dei Red Devils e' l'affermazione che, dei quattro attaccanti in corsa per un posto, solo Rooney e Ronaldo saranno in campo dall'inizio.

"Ferguson e' intenzionato a riproporre la formazione che ha distrutto l'Arsenal nella semifinale di ritorno - dichiara il Sun - con l'eccezione di Giggs che sostituira' lo squalificato Fetcher. Ottime notizie per Ji-Sung Park, che dopo l'esclusion dell'anno scorso avra' un posto da titolare".

Cristiano Ronaldo, quindi, sara' ancora utilizzato come punta centrale, con Rooney e Park a lato del Portoghese. Piccolo dubbio anche per la difesa: Rio Ferdinand gioca domenica con l'Hull per dimostrare di essere in forma per la finale, ma la netta sensazione e' che ci sara'.

Formazione prevista:
Van der Sar, O'Shea, Ferdinand, Vidic, Evra, Carrick, Giggs, Anderson, Park, Rooney, Ronaldo.

giovedì 21 maggio 2009

STORIE DI SOFFERENZA E SALVEZZA

Domenica, rigorosamente in contemporanea, si giocano le partite dell'ultima giornata della Premier League 2008/09. Con la coppa del titolo ormai sistemata nella sempre piu' affollata bacheca dell'Old Trafford, e i quattro posti per la Champions' League gia' assegnati, la suspence arriva dal fondo della classifica, dove tutte le squadre coinvolte - tranne il West Brom - hanno ancora una possibilita' di evitare lo spettro della retrocessione.

I club ancora a rischio sono quattro, da cui usciranno i due condannati (la classifica). Per Sunderland, Hull, Newcastle e Middlesbrough i 90 minuti di Domenica saranno di quelli che possono cambiare la storia.

L'incertezza all'ultima giornata non e' una novita': il 2008/09 sara' il quinto campionato degli ultimi sette anni in cui i destini delle squadre di coda saranno decisi alla 38ma. Gli anni passati hanno portato sconvolgimenti e colpi di scena a raffica, facciamo un riassunto della storia recente...

2007/08: IL COLPO DI TESTA PIU' PREZIOSO
Il Fulham, grazie a una rimonta fatta di tre vittorie nelle quattro partite precedenti, arriva all'ultima giornata fuori dalla zona retrocessione, davanti al Reading per differenza reti. A 20 minuti dalla fine, pero', il destino di Hodgson e i suoi sembra segnato, con la visita a Fratton Park avviata verso lo 0-0 e il Reading che sta distruggendo il povero Derby 3-0.
Il momento che cambia tutto arriva al 76': l'ex-Liverpool Danny Murphy mette dentro di testa su calcio di punizione di Jimmy Bullard. Per i Cottagers, che sembravano spacciati a meta' campionato, e' l'apoteosi, mentre Steve Coppell e i suoi tornano in Championship.
Cio' che e' successo alle due squadre da quella domenica (Fulham 7mo con 53 punti in Premier, Reading bloccato in Championship con allenatore dimissionario) fa capire fino in fondo il valore di quel colpo di testa.

2006/07: AGONIA SHEFFIELD
Per l'allenatore delle Blades Neil Warnock, l'ultima giornata della stagione 06/07 non e' che il completamento dell'ingiustizia che ha permesso a Tevez di giocare col West Ham nonostante le irregolarita' burocratiche. La realta', pero', e' che lo Sheffield United - arrivati anche a 10 punti di margine sulla zona retrocessione - ha solo bisogno di evitare la sconfitta a Wigan per garantirsi la salvezza. L'impresa fallisce, nonostante i padroni di casa restino in 10, mentre all'Old Trafford un gol di Tevez e' sufficiente per il West Ham, che neutralizza un numero infinito di occasioni da gol del Man Utd e porta a casa una delle vittorie piu' preziose della storia del club.

2004/05: "THE GREAT ESCAPE"
Una giornata conclusiva particolarmente hard-core: quattro squadre a contendersi un solo posto per rimanere in Premier League. Il West Brom ha da recuperare su tutte le altre, ossia Norwich (che arriva alla 38ma fuori dalla retrocessione), Crystal Palace e Southampton.
Dopo dieci minuti i Saints scavalcano tutti andando sorprendentemente in vantaggio contro il Man Utd, ma poco dopo il Palace passa in vantaggio contro il Charlton e si riporta a galla, prima che il ritorno dei Red Devils schiacci il Southampton.
Altrove, il Norwich crolla a Craven Cottage (il risultato finale sara' 6-0), mentre il West Brom e' avanti contro il Portsmouth. L'incredibile avviene all'82': il difensore del Charlton Jonathan Fortune pareggia il gol del Crystal Palace e la partita finisce 1-1. Per il West Brom - ultimo per gran parte del campionato e prima dei 90 minuti finali - e' il completamento della "great escape", la rimonta che nessun tifoso dimentichera' mai.

2002/2003: IL BALLO DI BIG SAM
Con Sunderland e West Brom gia' condannate, sono Bolton e West Ham a lottare per evitare l'ultimo piazzamento-retrocessione. Guardando agli organici, la cosa e' abbastanza sorprendente: gli Hammers hanno a disposizione giocatori come James, Johnson, Defoe e Joe Cole, mentre i Trotters possono avvalersi della classe e dell'esperienza di Djorkaeff, Okocha, Bergsson e Campo. La giornata inizia con le due squadre a pari punti, ma col Bolton in vantaggio per differenza reti. Il West Ham, pero', fatica a superare uno stoico Birmingham, mentre due ottimi gol di Frandsen e Okocha mettono al sicuro il destino della squadra di Sam Allardyce. Lo stesso Big Sam e' talmente euforico che balla sul campo da gioco: scene che non avremmo mai voluto vedere...

martedì 19 maggio 2009

ROY HODGSON, ALLENATORE DELL'ANNO

Quando, alla fine del 2007, la panchina del Fulham venne affidata a Hodgson, l'opinione dei giornalisti inglesi era divise in due fazioni principali: quelli solo perplessi, e quelli convinti che la societa' londinese avesse appena firmato il proprio addio alla Premier League.

La mancanza di fiducia per un allenatore che sembrava non aver piu' nulla da offrire al calcio si univa alla situazione disperata dei Cottagers che, al momento dell'arrivo di Hodgson, nella scorsa stagione avevano collezionato non piu' di 14 punti in 19 partite, un ritmo da retrocessione garantita.

Anche alcune delle decisioni di mercato di Hodgson hanno fatto regolarmente fatto storcere il naso a diversi "esperti", poco convinti dagli arrivi di gente come Nevland, Hangeland, Pantsil e Zamora, oltre che dalla cessione di Bullard e dal prezzo (poco piu' di 10 milioni) pagato per Andy Johnson.

In realta', sono mosse che si sono rivelate quasi completamente azzeccate. Certo, 14 gol da un attacco costato oltre 15 milioni non sono un ritorno cosi' esaltante, e in mezzo agli innesti utili c'e' stato anche il ritorno "meteora" di Jari Litmanen (che comunque non ha fatto danni), ma l'equilibrio costruito da Hodgson non puo' non essere lodato: i risultati parlano da soli.

La stagione 2007/08 si chiude con una salvezza per molti insperata. Nel 2008/09 il balzo e' prodigioso: alla partenza il Fulham e' tra i favoriti per retrocedere, e i tifosi sono gia' preparati a un anno di sofferenze, ma facendo un salto di 9 mesi, troviamo Hodgson e i suoi al 7mo posto con 53 punti. E' un piazzamento incredibile, che se confermato - e ormai solo il Tottenham puo' superarli - vorrebbe dire qualificazione per l'Europa League dell'anno prossimo.

Brede Hangeland (meno di 3 milioni) e Mark Schwarzer (a parametro zero) sono stati tra i migliori acquisti di tutta la Premier, e hanno formato la spina dorsale di quella difesa ermietica su cui si e' basato il successo della squadra. I gol non sono arrivati a grappoli, ma quando ti limiti a subire 32 reti in 37 partite e mantieni la porta inviolata in 14 occasioni, non hai bisogno di nessuna goleada.

La ragione principale del successo di quest'anno risiede nella stabilita'. 9 giocatori sono scesi in campo dall'inizio in almeno 30 partite di Premier. Addirittura, in ben 33 partite su 37 il reparto arretrato messo in capo e' stato invariato, col blocco Schwarzer-Pantsil-Hughes-Hangeland-Konchesky che si e' progressivamente trasformato in una delle unita' piu' efficaci dell'intero campionato.

Chiaramente, l'assenza di infortuni ha aiutato non poco, ma non si puo' sottovalutare l'abilita' di Hodgson, che ha azzeccato perfettamente la scelta dei titolari e ha poi dato loro fiducia ininterrotta.

La prossima stagione presentera' nuove sfide per il 61enne allenatore. Per prima cosa, la partenza di Hangeland - unanimamente ritenuto uno dei migliori difensori della Premier - sembra difficile da evitare. Aggiungiamo l'approdo ormai quasi certo in Europa League, e si capisce come un ritorno sul mercato per rafforzare la rosa sia necessario. Il compito di Hodgson, quindi, sara' di acquistare con la stessa saggezza mostrata fino ad oggi, e di creare una squadra piu' flessibile, che sia in grado di affrontare un numero maggiore di impegni. Per quest'anno, pero', il plauso per quanto fatto non puo' che essere assoluto.

Ci sono vari allenatori che si sono distinti in questa stagione: Ferguson e' a un passo dal quarto trofeo, Moyes ha come sempre superato le aspettative e puo' vincere la FA Cup, Pulis ha tenuto agevolmente in Premier uno Stoke che tutti davano per spacciato...tutti questi - e non solo - potrebbero essere considerati validi candidati per allenatore dell'anno.

Pero', per aver portato una squadra dalla retrocessione garantita alla qualificazione per l'Europa nello spazio di 18 mesi, nessuno ha piu' diritto di essere premiato di Hodgson.

Roy Hodgson, allenatore dell'anno 2008/09: chi l'avrebbe mai detto?

lunedì 18 maggio 2009

WENGER E IL REAL - E' DAVVERO IMPOSSIBILE?

Per la prima volta in 13 anni di carriera sulla panchina dei Gunners, la permanenza di Arsene Wenger a Londra non sembra piu' scontata, dopo che l'allenatore francese ha rifiutato di scartare l'ipotesi di un approdo al Real Madrid, anzi definendo l'idea di lavorare con Florentino Perez "interessante".

Alcuni giornali francesi hanno scritto di un presunto incontro fra Wenger e l'ex presidente dei Blancos - che quasi certamente tornera' in carica quest'estate - la scorsa settimana a Parigi, e riportato dichiarazioni dello stesso Perez sulla sua volonta' di attirare l'allenatore francese al Bernabeu come parte del "progetto spettacolare" che intende mettere in atto una volta rieletto.

Il primo approccio di Perez risale a quattro anni fa. Da allora, Wenger e' stato abitualmente menzionato come candidato alla panchina dei Galacticos, ma ha regolarmente scartato ogni ipotesi di trasferimento riaffermando il suo attaccamento all'Arsenal. Questa volta, invece, le risposte date in un'intervista per il programma Telefoot del canale francese TF1 sono state molto piu' evasive.

"Con Florentino Perez presidente, il progetto che ha intenzione di portare avanti sarebbe interessante per qualunque allenatore - ha detto il 59enne Alsaziano - ma preferisco non fare commenti a proposito". Alla domanda sull'intenzione o meno di rispettare il contratto coi Gunners che scade nel 2011, Wenger ha poi risposto "In generale, normalmente resto fino alla fine dei miei contrattti".

Queste dichiarazioni sono abbastanza diverse dal solito ma, chiaramente, restano lontane da una dichiarazione di divorzio. In realta', potrebbero essere una semplice mossa politica per "spaventare" dirigenza e sostenitori, dopo i segnali di malcontento che parte della tifoseria ha cominciato a mostrare dopo quattro stagioni senza trofei. Anche se fosse questo il caso, non si puo' non notare come un rapporto tradizionalmente idilliaco si sia vistosamente incrinato.

Proprio la scorsa settimana, il Francese aveva espresso grosse perplessita' sulla frustrazione dei sostenitori, sempre piu' spesso diretta alla panchina "Sei seduto qui, arrivi fra le prime quattro in Europa, e ogni giorno ti devi sentire come se avessi ucciso qualcuno - ha detto Wenger - e' incredibile. Se non riesci a disinteressartene, arrivi a pensare 'ma in che mondo viviamo?'; perdiamo contro il Man Utd che ha 10 volte le nostre risorse, non puo' essere una vergogna. Sono i migliori al mondo, congratulazioni a loro. Se domani giochi a tennis e perdi contro Nadal, puoi ancora dire di essere un buon giocatore".

L'idea che l'allenatore di Strasburgo possa effettivamente abbandonare l'Emirates Stadium - dove ha cresciuto una rosa di giovani nell'ambito di un progetto a lungo termine - rimane difficile da immaginare, ma l'importanza delle ultime dichiarazioni non puo' essere sottovalutata. Per la prima volta, Wenger non ha categoricamente riaffermato che il suo futuro e' con l'Arsenal, ed e' chiaro che - pur non essendo arrivati a un punto di rottura - la sua relazione coi Gunners e' nel momento piu' delicato di sempre.

Anche sulla disponibilita' di fondi per rafforzare la squadra nel mercato le versioni sono abbastanza divergenti: il direttore e azionista di maggioranza Danny Fiszman ha sempre affermato che l'allenatore ha a disposizione un budget consistente, mentre Wenger ha recentemente parlato di 13 milioni di sterline - non esattamente un capitale nella Premier League - per quest'estate.

Qualunque siano le differenze di vedute e di interpretazione, i dirigenti del club di North London faranno bene a cogliere l'avvertimento e a convincere Wenger che il momento di abbandonare il timone non e' ancora arrivato. L'immagine di Alex Ferguson che solleva il trofeo della Premier per l'11a volta in 23 anni col Manchester United ha ricordato a tutti il valore imprescindibile della stabilita'.

sabato 16 maggio 2009

FESTA MAN UTD, SONO 18

Il Manchester United e' campione d'Inghilterra per la terza volta consecutiva. I Red Devils fanno il minimo indispensabile all'Old Trafford contro l'Arsenal, ma portano a casa il punto che li rende matematicamente irraggiungibili (la classifica).

Per Sir Alex Ferguson e' il titolo nazionale numero 11 in 22 anni di incredibile carriera con lo United. Per il club e' il 18° della storia, particolarmente importante perche' permette di agganciare i rivali storici del Liverpool, fermi alla stessa quota da quasi vent'anni. Per capire l'impatto che Ferguson ha avuto sulla storia del Manchester United e' sufficiente questo dato: al momento dell'insediamento dello Scozzese sulla panchina dell'Old Trafford, per campionati vinti i Reds erano avanti 16 a 7. Una lezione sul valore della stabilita' che molte societa' dovrebbero imparare...

In coda, spreca un'ottima occasione il Middlesbrough, che si fa rimontare dall'Aston Villa e torna a casa con un punto che serve a pochissimo. A una giornata dalla fine, sembra ormai inevitabile che Southgate e i suoi giochino la stagione 2009/10 nella Championship.

Va male anche al Newcastle, la cui permanenza in zona salvezza dura solo 5 giorni. La squadra di Shearer e' in parte artefice della propria sfortuna, ma questa volta ha anche qualcosa da recriminare. Il Fulham va in vantaggio prima dell'intervallo, poi nella ripresa l'arbitro Howard Webb annulla inspiegabilmente un gol di testa di Viduka, prima che Bassong si faccia espellere per un fallo da ultimo uomo su Kamara. Con un uomo in meno, i Magpies continuano a cercare disperatamente il pareggio, ma ancora una volta la difesa del Fulham si rivela ermetica, e il portiere Schwarzer (grandissima stagione la sua) soffoca gli urli della Toon Army con un paio di interventi strepitosi.

Con la vittoria di oggi i Cottagers toccano quota 53 punti, un totale che neanche il tifoso piu' ottimista avrebbe immaginato a inizio stagione. Il 7° posto con relativo ingresso in Europa League e' a un passo (solo il Tottenham puo' ancora scavalcarli) e la candidatura di Roy Hodgson ad allenatore dell'anno e' sempre piu' forte.

RISULTATI

Manchester United - Arsenal 0-0
Bolton - Hull 1-1
26' Steinsson(B), 46' Fagan(H)
Everton - West Ham 3-1
24' Kovac(W), 38' Saha rig.(E), 48' Yobo(E), 76' Saha(E)
Middlesbrough - Aston Villa 1-1
14' Tuncay(M), 57' Carew(A)
Newcastle - Fulham 0-1
41' Kamara
Stoke - Wigan 2-0
69' Fuller, 76' Beattie
Tottenham - Manchester City 2-1
29' Defoe(T), 65' Bojinov(M), 86' Keane rig.(T)

venerdì 15 maggio 2009

LE EMOZIONI ARRIVANO DAL BASSO

Il titolo 2008/09, realisticamente, e' assegnato. Al Manchester United basta un punto per avere la certezza matematica, e le possibilita' che i Red Devils perdano entrambe le partite rimaste sono praticamente nulle: se un'impennata d'orgoglio dell'Arsenal domani all'Old Trafford non e' da escludere categoricamente, altrettanto non ci si puo' proprio aspettare dall'Hull, che ospita gli uomini di Alex Ferguson all'ultima giornata.

Sicuramente Fergie e i suoi vorranno mettere al sicuro la terza Premier consecutiva al primo tentativo, di fronte ai propri tifosi e contro una delle rivali storiche. Se l'Arsenal non sbanchera' l'Old Trafford, Domenica il Liverpool scendera' in campo gia' con la certezza di non poter piu' agguantare il primo posto in classifica.

Il vero pathos e' invece concentrato nella parte bassa della leage table: grazie alle recenti vittorie, anche il West Brom si e' in qualche modo rimesso in corsa, e ora tutte le squadre possono ancora sperare di evitare la retrocessione. Anche la lotta per il settimo posto - che garantisce l'ingresso in Europa League 2009/10 - e' ancora molto incerta. Diamo quindi un'occhiata alle squadre e ai personaggi per cui le ultime due giornate saranno determinanti...

WEST BROMWICH ALBION
Impossibile farcela...o forse no?

I Baggies sono apparsi senza speranze per una buona meta' della stagione, ma due vittorie nelle ultime tre partite hanno dato a Tony Mowbray e i suoi qualche possibilita' di emulare il miracolo del 2005, quando in panchina sedeva Bryan Robson.

Il problema, pero', e' che Domenica all'Hawthorns Stadium arriva il Liverpool, una squadra che ha fatto 25 punti nelle ultime 9 partite, ha segnato almeno 3 gol in 7 delle ultime 8, e in questo momento e' ancora in corsa per il titolo.

La speranza per il West Brom e' legata a Man U-Arsenal di Sabato: a meno di una vittoria degli ospiti, le speranze di rimonta del Liverpool saranno completamente svanite ancor prima di scendere in campo, e questo potrebbe cambiare le motivazioni - e forse anche le forze in campo - degli uomini di Benitez.

STEVE GIBSON E GARETH SOUTHGATE
Tre punti sotto la salvezza con due partite da giocare: per il Middlesbrough e' l'ultima spiaggia, e vista la disastrata differenza reti, i Teessiders potrebbero essere spacciati anche vincendo con l'Aston Villa. Una sconfitta, comunque, sarebbe la condanna definitiva.

Sono stati avanzati dubbi sulle effettive abilita' manageriali di Gareth Southgate. Il 38enne allenatore ha dovuto tagliare i costi la scorsa estate, ma non si puo' non ritenerlo almeno in parte responsabile per non aver trovato adeguati sostituti per Mark Schwarzer e - in misura minore - Lee Cattermole.

Qualsiasi altra dirigenza avrebbe gia' licenziato Southgate. Steve Gibson, invece, e' rimasto fedele alle sue parole e non ha mai smesso di confermare la fiducia al suo tecnico. Il rischio di retrocedere non ha fatto cambiare idea al presidente, ma cosa succedera' se l'addio alla Premier League diventera' realta'?

NEWCASTLE
I tifosi della Toon Army hanno provato un sollievo infinito per la vittoria sul Boro di lunedi' scorso, ma la loro squadra e' ancora tutt'altro che tranquilla.

La logica e le previsioni ragionate sono raramente parte integrante di questa fase della stagione, e anche se il rendimento recente di Hull e Middlesbrough e' stato assolutamente scadente, nulla esclude che possano vincere entrambe e riportare il Newcastle in piena zona -rischio.

L'ovvia notizia positiva e' che il destino di Shearer e i suoi e' tornato nelle loro mani e, anche considerata la "buona" differenza reti (rispetto alle dirette concorrenti...), una vittoria in casa col Fulham - che quest'anno in trasferta ha vinto solo due volte - dovrebbe essere sufficiente per sopravvivere.

HULL
La dichiarazione del presidente Paul Duffen che la sua squadra "ha perso un po' di smalto nel 2009" e' un eufemismo di quelli grossi. 2 vittorie da Ottobre a oggi, una nelle ultime 20 giornate e ora 5 sconfitte di fila: e' il rendimento peggiore di tutta la Premier League.

I risultati dell'ultima giornata hanno scaraventato l'Hull nei bassifondi della classifica per la prima volta dall'inizio del campionato, ma vista la media-punti delle dirette concorrenti, tre punti nell ultime due giornate potrebbero bastare per salvarsi. E per quanto ci sia una grossa possibilita' che il Man United arrivi all'ultima giornata con il titolo gia' in bacheca, e' da escludere che Alex Ferguson mandi in campo una formazione senza voglia di vincere, e per questo le Tigers hanno assoluto bisogno di vincere a Bolton.

TOTTENHAM E MAN CITY
Ci sono 4 squadre ancora in corsa per l'ultimo posto in Europa, e due di queste si incontrano Sabato.

Si puo' dire che il City abbia piu' bisogno di calcio europeo degli Spurs, ma una sconfitta a White Hart Lane li metterebbe fuori dai giochi, con gran delusione - si puo' facilmente imaginare - dei proprietari e finanziatori del "nuovo corso".

Il destino dell'allenatore Mark Hughes e' ancora tutto da stabilire, e il Gallese ha assoluto bisogno di buoni risultati nelle ultime due giornate.

PARTITE 37a GIORNATA

Sabato (kick-off ore 15)
Manchester United - Arsenal (ore 12.45)
Bolton - Hull
Everton - West Ham
Middlesbrough - Aston Villa
Newcastle - Fulham
Stoke - Wigan
Tottenham - Manchester City

Domenica
West Brom - Liverpool (ore 13.30)
Chelsea - Blackburn (ore 16)

giovedì 14 maggio 2009

UNITED A UN PUNTO DAL TITOLO

Ora e' davvero fatta. Il Manchester United ha solo bisogno di evitare due sconfitte nelle ultime due giornate di Premier League per portare a casa il titolo 2008/09, il diciottesimo della storia dei Red Devils, quello che permette di agganciare i rivali storici del Liverpool in testa alla classifica dei plurititolati.

Ancora una volta, nel recupero di ieri sera a Wigan, e' lo spirito battagliero degli uomini di Alex Ferguson a fare la differenza. Nel primo tempo, infatti, sono i padroni di casa a esprimere il gioco migliore e a rendersi maggiormente pericolosi. Gia' al 2' Antonio Valencia semina Evans (in campo al posto dell'infortunato Ferdinand) ma sbaglia il pallonetto su Van der Sar, poi al 28' Hugo Rodallega sfrutta un'incertezza di Vidic (forse disturbato irregolarmente dal Colombiano) e trafigge il portiere olandese sul primo palo.

Al riposo e' 1-0 e il Man Utd non ha ancora effettuato alcuno tiro nello specchio. Le speranze dei tifosi del Liverpool, i cui occhi sono tutti sul JJB Stadium, diventano reali. Ma, ancora una volta, sara' Alex Ferguson a ridere per ultimo.

La mossa che cambia la partita arriva al 58'. L'allenatore dello United si gioca il tutto per tutto e, con Rooney, Ronaldo e Berbatov gia' in campo, toglie anche Anderson per inserire Carlos Tevez. Al folletto argentino bastano tre minuti per cambiare la partita: su un tiro sbilenco di Carrick, il 25enne di Fuerte Apache trova un colpo di tacco geniale che spiazza il portiere Kingson.

Da questo momento la pressione degli ospiti si fa costante, anche se il Wigan non rinuncia a giocare e, nel complesso, produce la sua prestazione migliore degli ultimi due mesi. Il Manchester United, pero', dopo la prima di campionato col Newcastle non ha piu' perso alcun punto contro squadre della parte bassa della classifica (in casa o fuori), e ancora una volta mostra quella mentalita' vincente che e' stato il fondamento dei 20 e piu' anni di Ferguson all'Old Trafford.

Quando arriva il gol-vittoria, non si puo' non provare un senso di inevitabilita'. La rete di Carrick all'86', fra l'altro, e' di quelle che meritano di chiudere una partita importante: il centrocampista inglese raccoglie un passaggio corto di O'Shea e dal limite dell'area infila un sinistro poco sotto all'incrocio dei pali.

Il risultato non cambia piu', e i tifosi ospiti possono gioire: un pareggio sabato con l'Arsenal permettera' di festeggiare all'Old Trafford e con una giornata d'anticipo, ma se anche qualcosa dovesse andare storto contro i Gunners, bastera' un punto contro il derelitto Hull per portare a casa la terza Premier League consecutiva.

Disperazione per il Liverpool, che si e' reso protagonista di una grande rimonta ma deve accontentarsi del secondo posto. I Reds e i suoi tifosi hanno pagato caro le incertezze della parte centrale della stagione, determinate in larga misura dalla disponibilita' a intermittenza di Torres e Gerrard. Benitez puo' comunque guardare al prossimo anno con rinnovato ottimismo: i suoi hanno ormai colmato il gap che li separava dai Red Devils e, con un pizzico di fortuna in piu' sul fronte infortuni, potranno presto interrompere l'ormai ventennale digiuno di titoli nazionali.

mercoledì 13 maggio 2009

GERRARD PREMIATO, OVREBO MOTIVATO

AVREBBE PREFERITO ALTRI TROFEI, MA MEGLIO DI NIENTE...

Il capitano del Liverpool Steven Gerrard e' stato eletto miglior giocatore del 2008/09 dalla Football Writers' Association. Questo e' il premio assegnato tramite i voti di giornalisti e scrittori sportivi inglesi, ed esiste dal 1948. Il 28enne Gerrard ha vinto davanti a Ryan Giggs e Wayne Rooney del Manchester United, e ritirera' il premio alla cena di gala della FWA il 29 Maggio.

"Il rendimento di Steven in questa stagione e' stato di qualita' eccelsa - ha detto il presidente dell'associazione Steve Bates - la sua carica e la sua personalita' sono state alla base dell'ottimo campionato del Liverpool e hanno assicurato un finale di stagione appassionante".

"Steven e' chiaramente al massimo ed e' giustamente considerato uno dei migliori centrocampisti della sua generazione - ha aggiunto Bates - la FWA e' felice di poter premiare il suo contributo per club e nazionale inglese".

Gerrard sara' certamente onorato dal riconoscimento, anche se siamo certi che lo scambierebbe volentieri con uno qualsiasi dei principali trofei collettivi. Il suo Liverpool, infatti, nonostante un'annata piena di bel gioco e ottimi momenti, a meno di colpi di scena in campionato terminera' la stagione a bocca asciutta.

Ciononostante, i progressi dei Reds sotto Benitez sono piu' visibili che mai: il distacco dalla vetta si riduce di anno in anno, e la squadra sembra finalmente matura per riportare ad Anfield quel titolo nazionale che manca da ormai vent'anni. Il Liverpool FC e' in continua crescita, sia di gioco che di risultati, e Gerrard ne e' l'anima, il cuore e l'insostituibile trascinatore. Il riconoscimento, quindi, e' piu' che meritato.

"CONTINUO PERCHE' AMO IL CALCIO"

Tom Henning Ovrebo, l'arbitro Norvegese che si e' trovato al centro di una bufera dopo che la sua direzione arbitrale ha contribuito all'eliminazione del Chelsea dalla Champions' League, e' tornato a parlare a una settimana dalla partita di Londra. "Non faccio commenti sugli avvenimenti di Mercoledi' - ha detto Ovrebo - ma quello che posso dire e' che sono ancora fortemente motivato per arbitrare ai massimi livelli e che non lascero' che un episodio mini la mia passione per il calcio".

Dopo aver negato alcuni possibili rigori (uno dei quali abbastanza netto), il 42enne norvegese si e' visto assalito dai giocatori del Chelsea, prima di ricevere minacce anonime che hanno obbligato l'UEFA a spostarlo di albergo e, il giorno dopo, a farlo scortare fino all'ingresso del volo. Ma l'esperienza non sembra aver segnato troppo il protagonista, che ha chiuso cosi': "I miei pensieri ora sono tutti per le partite che ho da dirigere in Norvegia, e per quelle future. Una cosa pero' e' certa: dopo Mercoledi' le persone mi riconoscono piu' facilmente."

lunedì 11 maggio 2009

MANCHESTER (ROSSA) GIOISCE, NEWCASTLE TREMA

Il Manchester United e' a un passo dal titolo. Dopo la vittoria di ieri nel derby cittadino, agli uomini di Alex Ferguson basteranno 4 punti nelle ultime 3 partite per vincere il 18° titolo della loro storia e affiancare il Liverpool in vetta alla classifica dei plurititolati del campionato nazionale.

I Red Devils non giocano una partita brillante contro il Man City, ma passano grazie a due perle di Ronaldo e Tevez. Il Portoghese - che poi reagira' malissimo alla sostituzione anticipata - apre le marcature con una punizione da 25 metri (sul quale, per una volta, non e' impeccabile Shay Given), poi l'Argentino delizia l'Old Trafford con una giocata d'autore: dribbling e botta dal limite dell'area, palo interno e gran gol.

L'esultanza di Tevez dopo il suo gol e' apparsa un po' polemica, in linea d'altra parte con le sue dichiarazioni pre-partita. Il 25enne argentino si e' detto pronto a lasciare il Man Utd (il prestito biennale scade alla fine di questa stagione) poiche' la societa' non si e' fatta avanti con alcuna proposta di trasferimento permanente e "non lo ha fatto sentire uno della famiglia".

Alex Ferguson si e' rifiutato di commentare o di offrire chiarimenti sull'argomento, concentrato com'e' a far si' che la squadra porti a casa i punti necessari per chiudere il campionato. Superato l'ostacolo della sempre pericolosa stracittadina, ora il cammino per i Red Devils sembra tutto in discesa: l'avversario del recupero di Mercoledi', il Wigan, ha uno dei rendimenti recenti peggiori della lega (1 punto in 5 giornate) e non ha assolutamente piu' nulla da chiedere a questa stagione.

Stasera, invece, si chiude la 36a giornata. Una sola partita in programma, ma di quelle che valgono un'intera stagione e molto di piu': Newcastle e Middlesbrough, appaiate a 31 punti (la classifica), si giocano le ultime speranze di sopravvivenza al St. James' Park. Chi uscira' sconfitto giochera' quasi certamente la prossima stagione nella Championship.

Anche nelle ultime settimane, il rendimento delle due squadre e' rimasto nettamente al di sotto della sufficienza, ma grazie allo stato di forma ancora peggiore di Sunderland (5 punti nelle ultime 10 giornate) e soprattutto Hull (8 in 20 con una sola vittoria) entrambe hanno ancora una grande opportunita' di salvarsi. Addirittura il Newcastle, grazie a una differenza reti molto migliore di quella delle Tigers, con una vittoria si porterebbe fuori dalla zona retrocessione. Per i tifosi della Toon Army, che anche stasera riempiranno lo stadio per sospingere Shearer e i suoi, la partita col Boro e' una delle piu' importanti di sempre.

sabato 9 maggio 2009

LIVERPOOL IN TESTA ASPETTANDO IL DERBY

Il Liverpool continua la serie positiva (ora 7 vittorie e un pareggio nelle ultime 8 giornate) e si riporta in testa alla classifica per differenza reti. Doppietta per Steven Gerrard, il secondo un tap-in sul rigore inizialmente paratogli dal portiere degli Hammers Robert Green.

Il Manchester United, pero', ha giocato due partite in meno dei Reds, e gia' domani potra riconquistare la vetta con un risultato positivo nel derby col City. L'impegno per i Red Devils, pero', e' tutt'altro che semplice: la squadra di Mark Hughes e' in ottima forma, arriva da tre vittorie consecutive e i suoi tifosi, come sempre, non desiderano altro che rovinare i piani degli odiatissimi cugini.

Troppo tardi per il West Brom? Probabilmente si': i Baggies sconfiggono uno spento Wigan e sono ora a solo 3 punti dalla salvezza, ma hanno appena due partite da giocare e sabato prossimo ricevono il Liverpool. Inoltre, la loro differenza reti e' la peggiore della lega, quindi finire a pari punti con altre squadre non sara' sufficiente. Veramente un peccato per la squadra di Tony Mowbray, che a livello di gioco meriterebbe in pieno la permanenza in Premier League, ma che ha cominciato troppo tardi a portare a casa punti ad un ritmo accettabile.

L'Hull, invece, dopo un inizio scoppiettante sta facendo di tutto per rovinarsi la vita, e l'ennessima sconfitta in uno scontro diretto (ora ufficialmente salvo lo Stoke) lascia Phil Brown e i suoi a un passo dalla zona retrocessione. Stesso discorso per il Portsmouth, sconfitto e superato in classifica dal Blackburn.

Grande vittoria del Fulham a Craven Cottage: per la squadra di Roy Hodgson il sogno-Europa League e' piu' vivo che mai.

RISULTATI - 36a GIORNATA

Blackburn - Portsmouth 2-0
31' Pedersen, 57' McCarthy rig.
Bolton Wanderers - Sunderland 0-0
Everton - Tottenham 0-0
Fulham - Aston Villa 3-1
6' Murphy rig.(F), 14' Young(A), 46' Kamara(F), 60' Kamara(F)
Hull - Stoke 1-2
41' Fuller(S), 73' Lawrence(S), 90' Dawson(H)
West Brom - Wigan 3-1
8' Fortuné(WB), 17' Rodallega(W), 59' Brunt(WB), 73' Fortuné(WB)
West Ham - Liverpool 0-3
2' e 38' Gerrard, 84' Babel

venerdì 8 maggio 2009

DROGBA CHIEDE SCUSA, MA GUAI IN ARRIVO PER IL CHELSEA

"Ero molto arrabbiato per quanto successo durante la partita, ma avendo rivisto le immagini in TV, ammetto di aver esagerato. Capisco anche perfettamente che il linguaggio che ho usato non e' stato un buon esempio per il pubblico a casa, particolarmente i bambini. Mi pento di essermi lasciato trasportare in quel modo, e per questo mi scuso".

E' stata questa la dichiarazione di pentimento di Didier Drogba, che difficilmente, pero', bastera' ad evitargli una pesante squalifica da parte dell'Uefa per la sua dichiarazione davanti in diretta tv che il direttore di gara dell'incontro col Barcellona era stato "a fucking disgrace".

Non si puo' negare i Blues si siano visti negare almeno un rigore sacrosanto mercoledi' sera, ma nulla puo' giustificare gli attacchi a cui e' stato sottoposto l'arbitro Henning Ovrebo dopo la partita, e tanto meno le minacce di morte che ha poi ricevuto da anonimi "tifosi", e che hanno obbligato le autorita' a farlo uscire in gran fretta dall'Inghilterra.

Il segretario generale dell'Uefa, David Taylor, ha confermato che le azioni dell'Ivoriano e di altri membri del Chelsea non possono essere accettate. "A questo livello, pretendiamo meglio dai giocatori in termini di comportamento" - ha detto Taylor, che ha poi sconfessato categoricamente qualsiasi ipotesi di complotto anti-inglese - "alla fine dell'incontro ho parlato con Peter Kenyon [l'a.d. del Chelsea] e lui e' perfettamente al corrente che non esiste alcuna cospirazione".

Se Drogba e' certo di essere il candidato alle pene piu' severe, altri possono aspettarsi di venire almeno ascoltati dall'Uefa: Ballack per aver rincorso per 40 metri e poi urlato in faccia all'arbitro al 94', Bosingwa per le sue dichiarazioni post-partita a una TV Portoghese ("non so se e' un arbitro o un ladro"), Terry per aver messo in discussione la validita' della designazione arbitrale, e infine lo staff del Chelsea per non essere riuscito a controllare i propri giocatori.

Nei prossimi giorni si conosceranno le date delle prossime azioni dell'Uefa.

FLETCHER IN FINALE?
Le prime dichiarazioni dell'Uefa non sembravano lasciare speranze, ma non tutto e' perduto per Darren Fletcher, espulso ingustamente in Arsenal-Man Utd e da regolamento automaticamente squalificato per la finale.
Il comitato disciplinare ha confermato che si riunira' Lunedi' prossimo per discutere il caso del centrocampista scozzese e dell'appello presentato per lui dal Manchester United. Per ora non se ne sa di piu', ma possiamo stare certi che il buon Fletcher si sentira' parecchio ansioso quel giorno...

giovedì 7 maggio 2009

RABBIA CHELSEA:LA FINALE E' BARCA-MAN UTD

Didier Drogba potrebbe ritrovarsi nei guai con l'Uefa dopo la reazione post-partita di ieri sera contro l'arbitro norvegese Tom Henning Ovrebo.

Dopo alcune situazioni dubbie in area del Barcellona, almeno una delle quali (il fallo di mano di Pique) sembrava meritare chiaramente il calcio di rigore, i cuori del Chelsea sono stati spezzati da Andres Iniesta, che al 93' ha infilato il gol-qualificazione per i blaugrana. Dopo il pareggio, arrivato con il primo tiro nello specchio degli ospiti, c'e' stato tempo per un altro penalty reclamato, anche se in questo caso il fallo di mano di Eto'o non appare assolutamente da rigore.

Al fischio finale, i giocatori del Chelsea hanno attorniato il direttore di gara, e Drogba in particolare (forse particolarmente frustrato per essersi mangiato un gol all'andata e uno al ritorno) lo ha assalito verbalmente. Tenuto a freno dagli stewards e dal suo allenatore Hiddink, il meglio che l'Ivoriano ha trovato da fare e' stato girarsi verso la telecamera e dire chiaramente "Are you watching this? It's a disgrace, it's a fucking disgrace!".

L'attacco pare sia poi continuato nel tunnel per gli spogliatoi, con ancora Drogba che si dice abbia colpito con uno schiaffo il muro di fronte all'arbitro, e il capitano John Terry a esternare le polemiche di tutto lo spogliatoio sulla presunta volonta' dell'Uefa di evitare un'altra finale tutta
inglese.

Molto deluso, comprensibilmente, anche l'allenatore del Chelsea Hiddink: "Tutti fanno errori: giocatori, allenatori, arbitri - ha detto l'Olandese - per questo esiste il beneficio del dubbio. Ma quando vedi tanti errori come stasera, diventa la prestazione arbitrale peggiore che io abbia mai visto. Faccio davvero fatica a ricordarmene una piu' scadente. La sensazione e' di essere stati derubati, e' per questo che siamo arrabbiati".

Non dovrebbe essere cosi' difficile per Hiddink trovare esempi di direzioni di gara peggiori di ieri sera: era lui sulla panchina della Corea del Sud nel 2002, quando la nazionale di casa si guadagno' l'accesso alle semifinali dei Mondiali con due arbitraggi ai limiti della farsa contro Italia e Spagna. Chi la fa l'aspetti, eh Guus?

Comunque, le proteste dei Blues sono tutt'altro che insensate: basti considerare che lo stesso Gerard Pique ha praticamente ammesso di aver toccato il pallone con la mano ("l'arbitro ha deciso che non era rigore, e a volte puo' fare un errore) e che l'allenatore dei catalani Guardiola ha affermato di "comprendere il disappunto del Chelsea per la direzione di gara".

I giornali inglesi parlano di arbitraggio "scandaloso", mentre fra i tifosi del Chelsea la parola piu' usata oggi e' "complotto". Se e' vero, come detto, che qualche ingiustizia c'e' stata, non dobbiamo dimenticarci della partita d'andata, in cui l'arbitro Stark grazio' i Blues risparmiando un secondo giallo sacrosanto a Ballack e non fischiando un rigore su Henry.

Per valutare la giustizia o meno dell'eliminazione dei Londinesi, bisogna anche considerare l'atteggiamento del Chelsea al Camp Nou: 90 minuti con 11 uomini dietro la palla, chiusi come un riccio senza la minima intenzione di costruire gioco.

Tutto sommato, quindi, e' giusto riconoscere la sfortuna del Chelsea, ma anche ammettere che e' effettivamente un bene per il calcio che a Roma vadano Barcellona e Manchester United. La finale dell'anno scorso e' stato uno spettacolo di scarsa qualita' e una ripetizione era un prospetto poco esaltante. Cosi', invece, possiamo goderci uno scontro che avra' il sapore di vera incoronazione per la squadra di Club piu' forte in assoluto.

Da un lato i giocolieri catalani, la macchina da gol che intrattiene ogni settimana la Spagna; dall'altro i campioni in carica, una corazzata calcistica dall'intensita' impareggiabile. Entrambe le squadre hanno una spiccata mentalita' offensiva e dispongono di fuoriclasse unici al mondo: sara' una partita storica.

mercoledì 6 maggio 2009

CHELSEA-BARCELLONA, HIDDINK: "ORA O MAI PIU'"

Dopo aver ammirato la distruzione dell'Arsenal da parte di un Manchester United tornato agli splendori dei primi mesi dell'anno, gli occhi dei calciofili europeisti si spostano su Stamford Bridge, dove e' in palio il secondo biglietto per Roma e la finalissima di Champions' League del 27 Maggio.

Si contendono l'ambitissimo premio Chelsea e Barcellona: da un lato i londinesi bramosi di rivincita dopo la sconfitta ai rigori dell'anno scorso per mano dei Red Devils; dall'altra i catalani ansiosi di confrontarsi coi campioni d'Inghilterra e d'Europa in una finale che darebbe alla vincitrice lo status indiscusso di squadra di club piu' forte in assoluto.

Il Chelsea e' alla quinta semifinale nelle ultime sei edizioni, ma non e' ancora riuscito a portare a casa la Coppa e quella dell'anno scorso e' l'unica finale disputata. Hiddink ha cercato di stimolare i senatori della sua squadra avvertendoli che questa potrebbe essere una delle loro ultime possibilita' di raggiungere il piu' importante traguardo del calcio europeo.

"E' ovvio che questa e' un'ottima squadra - ha spiegato Hiddink, la cui rosa di 26 giocatori ne include 10 di almeno 30 anni - i giocatori hanno voglia di vincere e lo hanno dimostrato nelle stagioni passate. Ma questo gruppo non avra' le stesse possibilita' per altri 5, 6 o 7 anni. Sono arrivati alle fasi decisive di questa competizione con ottima regolarita', mostrando ambizione, ma per arrivare al traguardo finale, questa e' una delle ultime occasioni per molti di questi giocatori".

Una parte importante delle speranze dei Blues e' riposta in Didier Drogba, che ha fatto eco alle parole del suo allenatore. "Il desiderio di arrivare a Roma e' fortissimo - ha detto l'Ivoriano - perche' vogliamo dimostrare di avere imparato dall'anno scorso. Certo, loro hanno Messi, Henry, Eto'o e Iniesta che possono segnare, ma secondo me noi abbiamo piu' giocatori in grado di fare gol. Noi sappiamo segnare dal centrocampo, dalla difesa, da ogni angolo della nostra formazione".

Nel 30enne Drogba saranno riposte comunque le maggiori speranze dei tifosi londinesi di bucare la difesa blaugrana, la cui fragilita' sara' certamente amplificata dalle assenze: Milito e' fuori da tempo, Puyol e' squalificato e Marquez si e' infortunato al ginocchio nella partita di andata. L'unico centrale di ruolo - oltre al poco utilizzato Caceres - e' l'ex-Man Utd Gerard Pique, sulle cui spalle gravera' gran parte della responsabilita' difensiva. Ad affiancare il giovane difensore catalano dovrebbe essere Abidal, normalmente un terzino sinistro.

L'altro grosso dubbio per Pep Guardiola riguarda Thierry Henry: il Francese si e' infortunato lievemente al ginocchio nel 6-2 inflitto sabato al Real Madrid ed e' in forte dubbio. Nel caso non dovesse farcela, pronto il giovane Bojan, con l'alternativa (vista nel ritorno col Bayern) di avanzare Iniesta ed inserire Keita a centrocampo.

Il Chelsea, invece, puo' contare su una rosa pressoche' al completo. Ashley Cole ha scontato il turno di squalifica e puo' riprendersi il posto di terzino sinistro. Di fronte avra' Lionel Messi, abbastanza deludente all'andata anche a causa del sistema ultra-difensivo messo in campo da Hiddink.

Le premesse per uno spettacolo assoluto, inutile dirlo, ci sono tutte. Ieri, purtroppo per i neutrali, l'incertezza e' durata solo 10 minuti e ha subito lasciato il posto a una dimostrazione di forza di una sola delle squadre in campo. Questa sera, possiamo starne certi, Barcellona e Chelsea se la giocheranno fino alla fine. Buona partita.

martedì 5 maggio 2009

L'ARSENAL TORNA AL 4-4-2 PER LA PARTITA DELLA VITA

I Gunners, ormai da tempo privi della costanza necessaria per primeggiare in Premier League, mai come quest'anno hanno tutte le loro uova nel paniere della Champions' League. Senza un trofeo da quattro anni e fuori anche dall'FA Cup, un'altra stagione senza mettere nulla in bacheca lascerebbe l'amaro in bocca a tutti: giocatori, tifosi e allenatore.

La partita di stasera vede la squadra di Wenger sfavorita ma tutt'altro che fuori dai giochi, dopo una partita d'andata in cui il dominio del Manchester United ha prodotto solo un gol di scarto. Servira' comunque un Arsenal tutto diverso, e l'allenatore francese pare intenzionato a scartare il 4-2-3-1 con Fabregas rifinitore utilizzato frequentemente nell'ultimo periodo.

Con Van Persie nuovamente disponibile, l'Olandese dovrebbe partire al fianco di Adebayor, con Fabregas riportato nella sua posizione naturale di centrocampista centrale.

"Robin e' a disposizione e sta bene - ha confermato Wenger - per una partita cosi' avere tutti disponibili e dover prendere decisioni sulla formazione e' cio' che si vuole. Abbiamo giocato 4-4-2 a Fratton Park Sabato, e mi sembra che siamo piu' pericolosi cosi'; Quando Cesc Fabregas gioca dietro alla punta, come mercoledi' scorso all'Old Trafford, a volte l'attaccante resta un po' isolato".

"Ma quando shieriamo Walcott a destra - ha continuato l'allenatore alsaziano - visto che lui e' piu' un'ala che un centrocampista, il resto della squadra deve badare di piu' alla copertura. E' fondamentale mantenere la formazione bilanciata".

Il centrocampo dei Gunners sara' completato da Nasri e Alex Song, mentre a sinistra della difesa sara' ancora il 18enne Gibbs a prendere il posto dell'infortunato Clichy. Dubbio Djourou-Silvestre in difesa.

Wenger ha promesso una "magnifica prestazione", e col Man Utd apparentemente tornato vicino alla forma migliore, la sensazione e' che questo sia il minimo di cui la sua squadra avra' bisogno per avere speranze di ribaltare il risultato.

Sul fronte United, nessun vero problema di infortuni per Alex Ferguson, che nella conferenza stampa ha dichiarato di avere "tutti disponibili", quasi dimenticando Hargreaves e Brown, che pero' questa stagione non hanno praticamente giocato.

"Dobbiamo andare con l'intenzione di segnare - ha detto l'allenatore scozzese - ne abbiamo certamente l'abilita', e farlo ci metterebbe in una posizione molto vantaggiosa". Poi ha parlato della conoscenza reciproca delle due squadre: "Non c'e' nulla che io non sappia dell'Arsenal, o che loro non sappiano di noi".

I Red Devils possono diventare la prima squadra della storia della nuova Champions' League a vincere il trofeo per due anni successivi, e l'unicita' dell'occasione non sfugge a Ferguson: "Le sfide e le lotte che abbiamo avuto contro di loro in passato non raggiungono l'importanza dell'incontro di stasera".

A livello di formazione, il dubbio principale riguarda l'attacco, dove Tevez e Berbatov si contendono una maglia per affiancare Ronaldo e Rooney. Tevez, le cue idee sul futuro potrebbero essere influenzate non poco da questa decisione - ha giocato dall'inizio nella partita di andata distinguendosi per la consueta intensita', ma l'idea che Berbatov sia piu' adatto a mantenere il possesso di palla potrebbe relegare l'Argentino in panchina.

Anche il centrocampo non e' scontato: nella partita di andata Ferguson ha schierato assieme Fletcher, Anderson e Carrick in una specie di 4-3-3 (con i tre avanti a scambiarsi continuamente la posizione) ma non e' escluso che per questa partita l'allenatore dei Red Devils torni a un piu' classico 4-4-2 con Park sulla fascia sinistra e Rooney piu' avanzato a far coppia con Tevez o Berbatov.

Garantita la presenza di Ferdinand ed Evra, completamente recuperati.

Probabili formazioni

ARSENAL (4-4-2)
Almunia; Sagna, Toure, Silvestre, Gibbs; Walcott, Song, Fabregas, Nasri; Van Persie, Adebayor.
Diffidati: Diaby, Nasri, Song, Van Persie.

MAN UTD (4-3-3)
Van der Sar; O'Shea, Ferdinand, Vidic, Evra; Fletcher, Carrick, Anderson; Ronaldo, Berbatov, Rooney.
Diffidati: Evra, Rooney, Tevez.

lunedì 4 maggio 2009

AGGIORNAMENTI DI MERCATO..

Si chiude stasera la 35a giornata di Premier League con Aston Villa-Hull, ma le notizie piu' interessanti di oggi arrivano dal reparto trasferimenti.

BARRY A UN PASSO DALL'ADDIO

Questa e' molto piu' di una semplice voce, se e' vero che lo stesso allenatore del Villa Martin O'Neill ha dichiarato di essere preparato alla partenza del suo capitano. "Dobbiamo accettare che, avendo passato 10-11 anni al Club, Gareth possa voler affrontare nuove sfide - ha detto l'allenatore nordirlandese - per gli altri nostri giocatori piu' importanti sarei sorpreso se non ci fossero interessamenti, ma penso che saremo in grado di respingerli".

Per i tifosi del Villa, questa suonera' come una rassicurazione sui gioiellini Young e Agbonlahor, mentre per Barry la destinazione piu' probabile rimane il Liverpool, che prima di questo campionato tento' ripetutamente l'assalto al 28enne di Hastings. Speriamo almeno in una soluzione rapida: l'estate scorsa il grado di noia di questa telenovela fu secondo solo al tormentone Ronaldo-Real Madrid...

NEGREDO PER IL LIVERPOOL?

I Reds si sono uniti alla lista delle squadre che seguono Alvaro Negredo, 24enne stella dell'Almeria, per cui quest'anno ha segnato 19 gol. L'aspetto da notare e' che il giocatore ha gia' espresso un forte interesse per il club di Merseyside. "Giocare al fianco di Torres ad Anfield e' un sogno che qualsiasi giocatore vorrebbe realizzare - ha detto Negredo - ma preferisco attenermi ai fatti e io non ho mai parlato con Benitez, anche se so che ci sono stati contatti fra le societa'".

Il Real Madrid, da cui proviene il giocatore, ha una clausola per riacquistarlo dall'Almeria per circa 5 milioni, e ci si aspetta che ne facciano uso. A quel punto, il futuro di Negredo sarebbe in mano ai dirigenti dei Blancos, come confermato dal diretto interessato: "il mio futuro dipendera' dal Real, ma credo proprio che lascero' l'Almeria quest'estate. E giocare in Inghilterra mi attirerebbe moltissimo". Questi sono i suoi 13 gol della stagione 2007/08.

Per poter permettersi acquisti onerosi, Benitez avra' anche bisogno di realizzare cessioni, e uno dei giocatori in partenza potrebbe essere Lucas Leiva - ieri autore del suo primo gol in campionato con la maglia dei Reds - che secondo il Daily Mirror potrebbe essere ceduto "a un numero di squadre Italiane e Spagnole" per circa 7 milioni.

SPURS' MOVES

Sempre il Daily Mirror ci fa sapere che Harry Redknapp vuole riportare Sulley Muntari in Premier, e secondo il giornale inglese l'Inter potrebbe accettare uno scambio con Jermaine Jenas. La cosa non ci sembra troppo probabile, anche se e' vero che Mourinho tempo fa aveva espresso un vago interesse per il centrocampista inglese. Forse al termine di una notte al pub.

Fra gli obiettivi del club di Londra confermati Downing (per circa il sesto anno consecutivo), Kenwyne Jones e il giovane del Charlton Jonjo Shelvey. Nella lista dei possibili partenti figurano Bentley, Zokora, Huddlestone e Bent.

BABEL: ERA MEGLIO DUE SETTIMANE FA..

..quando l'ipotesi che circolava era di un possibile interessamento dell'Arsenal. Oggi, invece, il nome dell'Olandese viene menzionato fra i possibili obiettivi dell'allenatore del Wigan Steve Bruce. Babel continua a trovare pochissimo spazio ad Anfield, ed e' probabile che quest'estate sara' interessato ad ascoltare nuove proposte.

Infine, il neo-promosso Birmingham City pare punti ad ottenere in prestito il promettente portiere del Manchester City Joe Hart, che con l'arrivo a Eastlands di Shay Given si e' trovato relegato stabilmente in panchina.

domenica 3 maggio 2009

REDS OK, MAGPIES A PICCO



Il Liverpool vince 3-0, tiene il passo del Man Utd e spinge il Newcastle sempre piu' vicino alla retrocessione.

Ad Anfield, il divario fra le due squadre e' colossale. Benitez risparmia Fernando Torres (il cui problema muscolare non e' ancora completamente ristabilito) ma recupera Gerrard e schiera Kuyt come punta centrale.

Il primo quarto d'ora e' promettente per gli ospiti, tra i quali spicca l'assenza di Michael Owen, spedito in panchina da Shearer. Ma si rivela un'illusione, e alla mezz'ora i Reds sono gia' sopra di due gol. Sulla prima rete e' possibile un fuorigioco millimetrico di Benayoun, ma il risultato non e' per nulla bugiardo. Seguono occasioni a raffica per i padroni di casa, con Xabi Alonso che colpisce due volte la traversa da fuori prima del gol finale di testa del sostituto Lucas e del terzo legno da lontano di capitan Gerrard.

La miseria dei Magpies viene ulteriormente aggravata dall'espulsione di Joey Barton, che peggiora ulteriormente la sua reputazione facendosi buttare fuori a venti minuti dalla fine per un'entrataccia su Alonso.

Il Liverpool si riporta a tre punti dalla vetta, mentre l'unica consolazione per il Newcastle e' che in questa giornata tutte le ultime otto in classifica sono state sconfitte, ad esclusione dell'Hull che gioca domani al Villa Park. Ma la salvezza resta lontana e il tempo a disposizione per la missione-salvezza di Alan Shearer e' sempre meno.

Anche il Sunderland, battuto in casa dall'Everton e protagonista di una pessima prestazione, si mantiene in piena zona-rischio.

RISULTATI

Liverpool - Newcastle 3-0
22' Benayoun, 28' Kuyt, 87' Lucas
Sunderland - Everton 0-2
48' Pienaar, 71' Fellaini