lunedì 18 maggio 2009

WENGER E IL REAL - E' DAVVERO IMPOSSIBILE?

Per la prima volta in 13 anni di carriera sulla panchina dei Gunners, la permanenza di Arsene Wenger a Londra non sembra piu' scontata, dopo che l'allenatore francese ha rifiutato di scartare l'ipotesi di un approdo al Real Madrid, anzi definendo l'idea di lavorare con Florentino Perez "interessante".

Alcuni giornali francesi hanno scritto di un presunto incontro fra Wenger e l'ex presidente dei Blancos - che quasi certamente tornera' in carica quest'estate - la scorsa settimana a Parigi, e riportato dichiarazioni dello stesso Perez sulla sua volonta' di attirare l'allenatore francese al Bernabeu come parte del "progetto spettacolare" che intende mettere in atto una volta rieletto.

Il primo approccio di Perez risale a quattro anni fa. Da allora, Wenger e' stato abitualmente menzionato come candidato alla panchina dei Galacticos, ma ha regolarmente scartato ogni ipotesi di trasferimento riaffermando il suo attaccamento all'Arsenal. Questa volta, invece, le risposte date in un'intervista per il programma Telefoot del canale francese TF1 sono state molto piu' evasive.

"Con Florentino Perez presidente, il progetto che ha intenzione di portare avanti sarebbe interessante per qualunque allenatore - ha detto il 59enne Alsaziano - ma preferisco non fare commenti a proposito". Alla domanda sull'intenzione o meno di rispettare il contratto coi Gunners che scade nel 2011, Wenger ha poi risposto "In generale, normalmente resto fino alla fine dei miei contrattti".

Queste dichiarazioni sono abbastanza diverse dal solito ma, chiaramente, restano lontane da una dichiarazione di divorzio. In realta', potrebbero essere una semplice mossa politica per "spaventare" dirigenza e sostenitori, dopo i segnali di malcontento che parte della tifoseria ha cominciato a mostrare dopo quattro stagioni senza trofei. Anche se fosse questo il caso, non si puo' non notare come un rapporto tradizionalmente idilliaco si sia vistosamente incrinato.

Proprio la scorsa settimana, il Francese aveva espresso grosse perplessita' sulla frustrazione dei sostenitori, sempre piu' spesso diretta alla panchina "Sei seduto qui, arrivi fra le prime quattro in Europa, e ogni giorno ti devi sentire come se avessi ucciso qualcuno - ha detto Wenger - e' incredibile. Se non riesci a disinteressartene, arrivi a pensare 'ma in che mondo viviamo?'; perdiamo contro il Man Utd che ha 10 volte le nostre risorse, non puo' essere una vergogna. Sono i migliori al mondo, congratulazioni a loro. Se domani giochi a tennis e perdi contro Nadal, puoi ancora dire di essere un buon giocatore".

L'idea che l'allenatore di Strasburgo possa effettivamente abbandonare l'Emirates Stadium - dove ha cresciuto una rosa di giovani nell'ambito di un progetto a lungo termine - rimane difficile da immaginare, ma l'importanza delle ultime dichiarazioni non puo' essere sottovalutata. Per la prima volta, Wenger non ha categoricamente riaffermato che il suo futuro e' con l'Arsenal, ed e' chiaro che - pur non essendo arrivati a un punto di rottura - la sua relazione coi Gunners e' nel momento piu' delicato di sempre.

Anche sulla disponibilita' di fondi per rafforzare la squadra nel mercato le versioni sono abbastanza divergenti: il direttore e azionista di maggioranza Danny Fiszman ha sempre affermato che l'allenatore ha a disposizione un budget consistente, mentre Wenger ha recentemente parlato di 13 milioni di sterline - non esattamente un capitale nella Premier League - per quest'estate.

Qualunque siano le differenze di vedute e di interpretazione, i dirigenti del club di North London faranno bene a cogliere l'avvertimento e a convincere Wenger che il momento di abbandonare il timone non e' ancora arrivato. L'immagine di Alex Ferguson che solleva il trofeo della Premier per l'11a volta in 23 anni col Manchester United ha ricordato a tutti il valore imprescindibile della stabilita'.

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