lunedì 20 aprile 2009

I RIGORI PUNISCONO LE SCELTE DI FERGIE

Saranno Everton e Chelsea a contendersi la Coppa d'Inghilterra il 30 Maggio a Wembley.

Nella prima semifinale, Sabato, l'Arsenal cade vittima dell'ennesima epidemia di infortuni, e forse anche di una scelta discutibile di Wenger. Da un lato le assenze di tre quarti della difesa titolare (Gallas, Sagna e Clichy) piu' il portiere Almunia lasciano il tecnico alsaziano senza opzioni per il reparto arretrato; dall'altro, pero', fa discutere la decisione di lasciare in panchina Arshavin (teoricamente uno dei piu' freschi non avendo potuto giocare in Champions' League) a favore di Abou Diaby, che deludera' profondamente.

Drogba conferma il suo momento d'oro: e' lui a chiudere il match sfruttando da rapace un'uscita avventatissima di Fabianski. La prestazione del giovane portiere polacco (che avrebbe sperato di festeggiare il 24esimo compleanno in modo totalmente diverso) viene definita da tutti i giornali inglesi come un nightmare: anche sul primo gol, infatti, l'estremo difensore non e' esente da colpe, col destro non imparabile di Malouda che si infila sul primo palo.

Per i Gunners, l'unica speranza di mettere un trofeo in bacheca per la prima volta dal 2005 e' ora legata alla Champions' League. Il Chelsea, invece, pur escludendo realisticamente la rimonta in campionato, resta saldamente in corsa per un'eccezionale Cup Double "pesante" (senza cioe' la "Cenerentola" Carling Cup). Dovesse realizzarsi, ci immaginiamo che Abramovich sara' disposto a vendere lo yacht pur di tenere Hiddink, regista della rinascita dopo la cacciata di Big Phil Scolari.

Sorpresa nella seconda semifinale: e' l'Everton a qualificarsi per la finalissima, mentre il Manchester United abbandona i sogni di quintuple di trofei stagionali. Anche in questo caso, lasciano perplesse alcune scelte di Alex Ferguson per l'undici titolare: in tribuna Rooney e Ronaldo, sono otto i cambi rispetto alla trasferta vincente di Oporto. Macheda parte titolare e mostra molta volonta' e qualche buon tocco, ma stavolta non riesce a essere decisivo. Ci va piu' vicino l'altro baby Wellbeck (18 anni), che al 70' viene atterrato in area da Phil Jagielka. Ma l'arbitro Mike Riley - che David Moyes in settimana aveva ipotizzato essere un fan del Man United - decide di non concedere il rigore. Anche Moyes conferma di saperne un paio sulla "guerra psicologica"...

Dopo 120 minuti nel complesso deludenti, la partita viene decisa ai calci di rigore. Il primo penalty di Cahill vola sopra la traversa come fosse un boomerang lanciato nell'Outback australiano, ma il neo-entrato Berbatov restituisce la cortesia con il tiro dagli 11 metri piu' moscio che ci si possa immaginare. Baines e' il primo a gonfiare la rete, al contrario di Ferdinand che si fa parare il tiro dall'ex-United Tim Howard. Il vantaggio di un gol resta invariato fino al quinto rigore, che Jagielka trasforma facendo esplodere la gioia dei tifosi dei Toffees.

Finita la partita, Ferguson si e' lamentato fortemente per il rigore non dato: in effetti l'errore arbitrale e' macroscopico, ma non e' certo l'unico motivo della sconfitta. Per l'Everton, la finale di FA Cup e' un sogno che si avvera, e i superlativi per descrivere il lavoro di David Moyes si sprecano. Con mezzi economici assolutamente limitati (inferiori, per esempio, a squadre come Newcastle o Tottenham), il tecnico scozzese ha prodotto un'altra stagione di altissimo livello. La conquista della FA Cup (per il Club si tratterebbe del primo trofeo dalla vittoria della stessa coppa nel 1995) sarebbe un eccezionale coronamento di 7 ottimi anni sulla panchina dei Toffees.

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