martedì 28 aprile 2009

HIDDINK: PRENDEREMO L'INIZIATIVA

La prima semifinale di andata di Champions' League arriva dal Camp Nou, dove il Chelsea, rivitalizzato dalla cura-Hiddink, affronta un Barcellona ansioso di confermare la fama di squadra piu' forte e spettacolare al mondo.

I Catalani sono favoriti, e non e' difficile capirne il motivo: pur con qualche calo occasionale, la squadra di Pep Guardiola sta dando spettacolo in Spagna e in Europa, e nella stagione in corso ha gia' segnato un totale di 140 gol in tutte le competizioni. Il trio delle meraviglie (Henry, Eto'o e Messi) ha messo la firma su non meno di 65 reti nel solo campionato spagnolo, 9 in piu' di quanto l'intero Chelsea sia riuscito a totalizzare in Premier League.

Sono numeri impressionanti, inavvicinabili per chiunque altro in Europa. Ma ogni squadra ha i suoi punti deboli - anche se forse in questo caso sarebbe piu' accurato definirli "meno forti" - e il Barcellona ha spesso dimostrato di avere una difesa tutt'altro che impenetrabile.

L'allenatore del Chelsea Guus Hiddink e' un'esperto in ribaltare pronostici sfavorevoli, e avra' passato notti insonni cercando di capire come limitare il potenziale offensivo degli avversari. Oggi, l'Olandese ha parlato di coraggio e necessita' di prendere subito l'iniziativa, come avveuto con successo nel quarto di finale di andata a Liverpool.

"Sappiamo di avere di fronte quella che forse in questo momento e' la squadra migliore al mondo, che gioca un calcio molto attraente, ma dobbiamo frenarli e prendere noi l'iniziativa - ha detto Hiddink - se ci mettiamo ad aspettarli e ci facciamo impaurire dalle giocate di un attaccante o di un centrocampista, perdiamo. Dobbiamo essere costruttivi e provare a fare gol, come a Liverpool".

"Il Barcellona ha tanti, tanti elementi in grado di produrre una giocata decisiva - ha continuato il 62enne di Varsseveld - ed e' questo che li rende difficili da affrontare, ma il Chelsea non e' una squadra che puo' aspettare e contrattaccare. Come ci siamo detti nel team meeting, dobbiamo essere coraggiosi e giocare il nostro calcio".

Dal punto di vista difensivo, un problema di cui l'Olandese avrebbe tranquillamente fatto a meno e' la squalifica di Ashley Cole, che avrebbe presidiato la fascia su cui agisce Leo Messi. Dovrebbe essere Jose Bosingwa, normalmente un terzino destro, a farsi carico del non invidiabile compito. Hiddink, comunque, ha gia' dimostrato la sua abilita' nel neutralizzare i principali pericoli avversari (vedi marcatura di Essien su Gerrard nei quarti) e certamente sistemera' il suo centrocampo in modo che il Ghanese, Lampard o Ballack siano spesso in condizione di aiutare la copertura sul fenomeno argentino.

Come limitare l'apporto dello straripante Messi? Hiddink sostiene che "ti puoi concentrare su Messi quando ha la palla, e difendere bene su di lui, ma e' ancora meglio riuscire a limitare il numero di palloni che gli arrivano e il suo coinvolgimento nel gioco. Questo vuol dire che i nostri giocatori che agiscono davanti a lui devono coprire efficacemente. E ancora meglio sara' riuscire a forzare alcuni dei nostri avversari a giocare in zone che non prediligono".

Come sempre, nelle fasi a eliminazione diretta, un gol in trasferta puo' avere un peso decisivo. Hiddink - che nella semifinale di Coppa Campioni del 1988 conquisto' col PSV un 1-1 al Santiago Bernabeu per poi passare il turno con uno 0-0 casalingo - e' un decano delle Coppe Europee: "La responsabilita' in partite come questa e' immensa, serve massima disciplina perche' anche il minimo errore viene punito dai tuoi avversari. A volte, quando si fa un errore in Premier League, l'avversario ha troppa foga per trarne vantaggio, ma col Barcellona e' diverso, loro sono freddi e ti puniscono".

Hiddink ha concluso parlando della sua squadra: "Il Chelsea e' arrivato alla finale l'anno scorso ed e' in semifinale quest'anno: questo e' in se' un grande risultato e bisogna dar credito ai giocatori. Siamo vicini alla realizzazione del sogno di una seconda finale. Per tutti, me incluso, questo sarebbe il traguardo perfetto".

IL MURO DEL PIANTO: NEWCASTLE UNITED
Tempi durissimi a St. James' Park. La terza partita' con in panchina il "Salvatore" Shearer si conclude con uno 0-0 che lascia i Magpies in piena zona retrocessione. Il neo-allenatore mostra coraggio e manda in campo il tridente Owen-Martins-Viduka, ma viene tradito dai suoi attaccanti, che hanno almeno una chiara occasione a testa ma non riescono a produrre il primo gol dell'era-Shearer. Particolarmente deludente Owen, che nel secondo tempo puo' calciare libero da 10 metri ma tira debolmente addosso al portiere del Portsmouth David James. Ora la situazione del Newcastle si fa veramente disperata: la classifica e' impietosa e la prossima partita e' una visita ad Anfield. Lo spettro della retrocessione e degli immensi problemi che ne possono derivare incombe sempre piu' minacciosamente sulla Toon Army.

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