giovedì 16 aprile 2009

L'EUROPA CALCISTICA PARLA SEMPRE PIU' INGLESE

I quarti di finale di Champions' League sono stati, e' il caso di dirlo, un ghiotto spettacolo, che ha portato tre squadre di Premier League in semifinale per il terzo anno consecutivo. Garantita quindi la presenza di almeno una squadra inglese in finale, cosi' come in ognuna delle quattro precedenti edizioni. Il "quarto incomodo", quel Barcellona che l'anno scorso dovette cedere ai futuri campioni del Manchester United, quest'anno appare piu' che mai attrezzata per rovinare i piani delle Britanniche ma, a prescindere da quello che succedera', la dominazione inglese in Europa e' sempre piu' un dato di fatto.

Il gol-capolavoro di Ronaldo (eccolo qua, vale la pena riguardarlo ancora) e' stato sufficente per i Red Devils, che sono diventati la prima squadra inglese ad uscire vincitrice dallo stadio Do Dragao di Oporto. Il pallone d'oro si e' preso una bella rivincita su tutti quelli che (giustamente) avevano criticato il suo rendimento di quest'anno. La realta' e' che non e' per niente facile confermarsi dopo una stagione in cui si e' segnato 42 gol, ed e' indicativo il fatto che Ronaldo, pur con tutti gli atteggiamenti negativi e le partite sottotono, oltre a essere decisivo in Europa e' anche il capocannoniere di Premier League.

Il ritorno di Ronnie ai massimi livelli potrebbe essere un fattore decisivo per il finale di stagione dei Red Devils. Altrettanto importante, pero', e' stato e sara' il recupero di Rio Ferdinand. Il difensore della nazionale inglese ha disputato una partita impeccabile e la sua partnership con Vidic resta una delle piu' solide d'Europa. Lo United dispone di discreti panchinari, ma ieri si e' avuta la dimostrazione definitiva che solo con i suoi due centrali titolari la difesa puo' trasformarsi in quel muro insuperabile che ha gia' stabilito il record di imbattibilita' in Premier League. Se Ferdinand e Vidic riusciranno a finire la stagione senza altri infortuni, l'ipotesi che lo United torni agli splendori dei mesi scorsi e conquisti ogni trofeo disponibile e' tutt'altro che azzardata.

Sulla strada di una seconda Champions' League consecutiva (impresa mai riuscita a nessuno col nuovo formato introdotto nel 1991), Ferguson trovera' i vecchi nemici dell'Arsenal, che ieri si sono sbarazzati agevolmente del Villarreal. Wenger oggi ha definito la sua squadra "big outsiders" rispetto alle altre tre semifinaliste. Chi conosce l'allenatore francese, pero', sapra' benissimo che questa non e' che la prima parte di una mini-guerra psicologica che, come di consueto, Wenger e Ferguson affronteranno a colpi di stuzzicate e piccole polemiche da qui alla partita del 29 Aprile. I ricordi delle battaglie in Premiership sono ancora freschi.

La solita nube nel cielo dei Gunners sono gli infortuni. Se e' vero che ieri sera, per la prima volta da mesi, Wenger e' stato in grado di schierare la squadra migliore dal centrocampo in su, ora e' il reparto arretrato a preoccupare: assenti Gallas, Djourou e Clichy, ieri la panchina dell'Arsenal non comprendeva neppure un difensore. Il rientro di Clichy e' fissato fra una settimana, ma per Gallas la stagione e' finita, e per Djourou non si hanno ancora notizie certe.

Fondamentale, comunque, e' stato il rientro del capitano Cesc Fabregas. Lo Spagnolo ha una capacita' di orchestrare il gioco come pochissimi in Europa, e a 21 anni mostra una personalita' impressionante. Il tocco alla cieca per il primo gol di Walcott (qui a 0:48) ha qualcosa di geniale per semplicita' ed efficacia: Fabregas ha quella capacita' di decidere in un nanosecondo e di far sembrare le cose difficili facilissime. L'intera squadra gira in modo diverso quando lo Spagnolo e' in campo, e questo non puo' che essere il segno di un vero fuoriclasse.

Solo due settimane ci separano dalle semifinali. Se il turno appena terminato e' l'esempio da cui partire, ci sara' da divertirsi...

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