venerdì 24 aprile 2009

ONESTO E SCONTROSO, E' TORNATO KEANE


Da ieri, Roy Keane e' ufficialmente tornato nel mondo del calcio. Dopo quasi cinque mesi dal divorzio col Sunderland, l'ex capitano del Manchester United ha firmato un contratto di due anni con l'Ipswich, che dopo un decennio nella serie minore vuole fortemente il ritorno in Premier League.

Nella sua prima conferenza stampa dopo la firma, Keane ha mostrato di essere rimasto lo stesso, e di non aver perso nulla di quella cruda onesta' che ha caratterizzato la sua carriera - non senza causargli problemi - sia in campo che in panchina. Alla domanda su quali fossero le qualita' che abbiano portato ex-giocatori (e compagni di Keane) come Steve Bruce, Bryan Robson e Mark Hughes a diventare allenatori di successo, la risposta del 37enne di Cork e' stata tipica del personaggio: "Chi sono i grandi allenatori di cui parlate? Sparky [Hughes] e Brucey non hanno mai vinto un trofeo, o sbaglio? Hanno del potenziale, ma chiunque puo' avere del potenziale. Steve Bruce ha avuto una buona stagione, ma da quanti anni allena?"

La risposta e' 11, ma nessuno si sogna di interrompere Keane per confermarglielo, e l'Irlandese continua: "Sparky ha fatto un lavoro eccezionale a Blackburn, ma ora deve affrontare nuove sfide al City. Fino a che uno dei miei ex-compagni del '94 non arrivera' a vincere qualcosa, non potro' essere d'accordo con chi mi parla di manager di successo. Per diventarne uno ci vuole molto di piu'. Io credo di poter diventare un buon allenatore di calcio, ma non ho ancora concluso nulla. Ho fatto discretamente al Sunderland, ma voglio essere molto piu' che discreto. Ho la grande aspirazione di venire a Ipswich e vincere qualcosa, preferireste che avessi obiettivi modesti? Per me e' impossibile, sono sempre stato cosi'. Ogni persona che io abbia mai rispettato vuole realizzare qualcosa nella sua vita."

Lo stesso Keane avrebbe potuto realizzare qualcosa di piu' a Sunderland, se non avesse deciso di andarsene dopo le incomprensioni seguite all'arrivo di Ellis Short come azionista di maggioranza. Secondo lui pero' il tempo per la separazione "era giunto", e nelle sue parole si coglie ancora una certa amarezza: "Una delle condizioni piu' importanti che avevo dato arrivato al Sunderland era che non ci sarebbero state interferenze nelle questioni della squadra, ma se poi qualcuno cambia le carte in tavola...non ha nulla a che vedere coi contratti, si parla di promesse e garanzie date dal club. Fareste meglio a chiedere a Niall Quinn o a Ellis Short perche' me ne sono andato. Bisogna rispettare le persone che costituiscono la societa', ma quando c'e' gente che ti dice cosa dovresti fare con la squadra, quando ti devi allenare e dove devi vivere, e' ora di cambiare aria."

L'ultima stoccata e' per l'ex compagno di nazionale Tony Cascarino, che in seguito alle sue dimissioni dal Sunderland ipotizzo' che nessuno lo avrebbe piu' voluto come allenatore:"Non voglio perdere tempo su questo - e' stata la risposta di Keane - sono felice di commentare l'opinione calcistica di persone che rispetto, ma Cascarino non e' certo una di queste, per diversi motivi, e se ve li dicessi rimarreste scioccati. Il giorno che dovro' preoccuparmi di Tony Cascarino sara' un giorno molto triste nella mia vita."

Sempre leggermente spigoloso, il buon Roy...ma in un calcio costantemente invaso da cliche', frasi fatte e interviste prevedibili che non comunicano nulla di sincero o interessante, il ritorno di un allenatore che dice quello che pensa non puo' che essere benefico. Ci auguriamo di rivederlo in Premier League il prima possibile.

LE PARTITE DEL WEEK-END

Sabato, ore 16 italiane
Bolton - Aston Villa
Everton - Manchester City
Fulham - Stoke City
Hull City - Liverpool
West Brom - Sunderland
West Ham - Chelsea
Manchester United - Tottenham (h 18.30)

Domenica
Arsenal - Middlesbrough (h 14.30)
Blackburn - Wigan (h 17)

Lunedi'
Newcastle - Portsmouth (h 21)

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